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Quelli che prendono le energie rinnovabili e le trasformano in gustosi piatti

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Gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo fanno tappa nelle terre geotermiche della Toscana, dove si è sviluppata l’applicazione delle fonti rinnovabili in agricoltura e nella produzione di cibo con certificazione eco-compatibile. Obiettivo didattico principale è l’inserimento nel piano di studi, di quanto promosso congiuntamente dal Co.Svi.G. (Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche), Slow Food Toscana e la Fondazione Slow Food per la biodiversità attraverso l’iniziativa “Gusto Pulito”.

Fonte: CoSviG, UNISG

Autore: CoSviG, UNISG

Un progetto per scoprire che si possono ottenere prodotti alimentari d’eccellenza grazie alle energie da fonti rinnovabili, soprattutto andando alla ricerca dei luoghi dove si produce e si ottiene l’energia dalle forze della natura. Terre dove la risorsa geotermica viene utilizzata per usi diretti anche in agricoltura. Come accade in Toscana, dove si producono formaggi e prodotti tipici – dai prosciutti di cinta senese, al basilico coltivato sotto le serre scaldate dal vapore endogeno, allestite dalla cooperativa agricola Parvus Flos (che produce un ottimo pesto) – con tanto di certificazione eco-sostenibile. Tutto questo rientra nei programmi didattici dell’Università di Scienze Gastronomiche fondata da Carlo Petrini per stabilire un confronto tra gli studenti e i produttori che operano nel comprensorio geotermico, promotori della prima Comunità Mondiale del Cibo ad Energia Rinnovabile, già valorizzata anche a livello internazionale. Si tratta di un primo esperimento pilota per valutare se in futuro si potranno organizzare autentici corsi di approfondimento sulle Energie Rinnovabili, tanto da pensare ad un nuovo modello didattico per preparare i laureandi, in quell’autentico “laboratorio a cielo aperto“ che è il Distretto delle Energie Rinnovabili, con conoscenze scientifiche idonee a riconoscere e valorizzare i cibi, i prodotti della terra, oli e vini che utilizzano risorse energetiche pulite e di conseguenza riconosciuti come eco-compatibili. Obiettivo didattico principale è l’inserimento nel piano di studi, di quanto promosso congiuntamente dal Co.Svi.G (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche), Slow Food Toscana e la Fondazione Slow Food per la biodiversità attraverso l’iniziativa “Gusto Pulito”: un progetto volto a valorizzare le tecniche di produzione di cibo che utilizzano energia sostenibile tratta dal vapore geotermico e da altre fonti rinnovabili. Una nuova disciplina che dovrà consentire agli allievi di entrare nel futuro del cibo, tra analisi sensoriali, esperienze pratiche, laboratori e viaggi di conoscenza alla scoperta dei prodotti e dei loro territori d’origine. Con l’aggiunta del risparmio e del riciclo delle risorse e l’impiego delle fonti alternative di energia. Le aziende agricole e quelle vitivinicole che promuovono e tutelano in particolare i vitigni autoctoni e che svolgono anche un ruolo di presidio del territorio, stanno per essere promosse e stimolate attraverso il Premio Eco and City-Giovanni Spadolini (il bando è ancora aperto) e il periodico Energeo Magazine. Ma questa è un’altra storia. Tornando al viaggio didattico (si parla di viaggi tematici e territoriali), la collaborazione si dovrà estendere negli anni successivi a studenti di altri corsi. E’ la nuova sfida di Slow Food, ma anche del Co.Svi.G., una sfida decollata qualche anno fa proprio in Toscana e che guarda lontano. Il viaggio didattico di grande interesse impegnerà gli allievi dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che avranno modo di iniziare l’estate in maniera molto particolare, con un fitto programma di lezioni (molti gli appuntamenti nelle aziende agricole del territorio ) previste dal viaggio.

L’arrivo a Monterotondo Marittimo, sulle Colline Metallifere è previsto il 20 giugno prossimo.

Gli studenti saranno ospiti nei principali agriturismi della zona, ce ne sono molti situati tra lagoni e

fumarole.

Il programma di lavoro è articolato: gli studenti UNISG, oltre ad una serie di lezioni nelle aule del CITT (Centro Internazionale per il Trasferimento dell’Innovazione Tecnologica), avranno modo di visitare alcune aziende appartenenti alla Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile (CCER) della Toscana centro meridionale. Obiettivo didattico principale di tale attività è lo studio di quanto realizzato congiuntamente finora da Slow Food Toscana, Co.Svi.G. e la Fondazione Slow Food per la Biodiversità, attraverso “Gusto Pulito”, un progetto volto a valorizzare le tecniche di produzione di cibo che utilizzino energia sostenibile tratta dal vapore geotermico e da altre fonti rinnovabili. "Questa è la nostra idea di futuro” dice Raffaella Grana, Presidente di Slow Food Toscana “un modello culturale di utilizzo dell’energia proveniente dalla terra, dal sole, dalla natura in genere che ci consenta di produrre in armonia un cibo buono, pulito e giusto. Le energie da fonti rinnovabili sono una valido supporto per risparmiare energia e creare così un’agricoltura ecosostenibile, Gusto Pulito ne è l’esempio". La prima giornata sarà dedicata alla produzione casearia con visite e degustazioni presso due aziende che si avvalgono energie rinnovabili all’interno del processo produttivo: Caseificio San Martino e Caseificio Podere Paterno a Monterotondo Marittimo (Gr). Mercoledì 22 i ragazzi si recheranno a Radicondoli (Si) presso la cooperativa agricola Parvus Flos per analizzare come un’azienda può sfruttare le potenzialità strutturali esistenti e l’economicità derivante dalla geotermia, il vapore endogeno per riscaldare le serre in modo pulito, riducendo sensibilmente i costi di gestione. Il giorno successivo, sempre a Monterotondo Marittimo, è stata organizzata un’escursione alle Biancane, le “terre che fumano” tutelate dall’Unesco. La comitiva si trasferirà nella stessa giornata a Castelnuovo Val di Cecina per una gita alle fumarole, e nella vicina Larderello, la frazione di Pomarance, dove si è sviluppata fin dal 1904 la produzione di elettrica attraverso il calore endogeno, per una visita didattica al Museo della Geotermia che racconta la storia dell’energia geotermica illustrando le tecniche di ricerca e perforazione. Prima di tornare in Piemonte gli studenti si dedicheranno alla conoscenza di tre prodotti importanti nell’enogastronomia italiana: il vino, presso la cantina del Castello Banfi di Montalcino (Si); l’olio, al frantoio Franci di Montenero d’Orcia (Gr); la birra, presso il Birrificio Amiata di Arcidosso (Gr); oltre ad altri tipici prodotti toscani, come il Brunello di Montalcino, il Moscadello o la Mostarda d’Uva, alla Poderina di Castelnuovo dell’Abate (Si); visita a La Poderina Toscana, località Montegiovi-Castel del Piano (GR), azienda della Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile che utilizza biomasse ed energia solare fotovoltaica per la produzione di olio e vino.

Sono in totale una decina di aziende agricole in grado di produrre “cibo buono, pulito e giusto” ed anche certificato, che fanno capo alla prima filiera corta e sostenibile della Toscana, con l’obiettivo di fornire prodotti alimentari d’eccellenza grazie al supporto delle energie pulite nella produzione di cibo e alimenti.Tutto in Toscana è, in effetti, storia e tradizione. Oggi anche innovazione. A questo proposito Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, afferma: “L’ormai pluriennale relazione tra il mondo Slow Food e le comunità dei produttori che operano nell’area geotermica tradizionale si arricchisce di un ulteriore momento di grande importanza: il confronto tra gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche e i produttori sarà di reciproco stimolo e beneficio". Dal canto suo il direttore generale del Consorzio Sergio Chiacchella dice:“L’iniziativa offre certamente una nuova opportunità per lo sviluppo del sistema economico e imprenditoriale legato alle fonti energetiche rinnovabili. Anche in agricoltura il supporto al miglioramento dell’efficienza energetica, alla soluzione di eventuali problemi ambientali e di sicurezza, l’ottimizzazione del processo produttivo ed il sostegno alla gestione della produzione, sono scelte all’avanguardia e contiamo di fare numerosi proseliti.

E gli studenti? “L’esperienza che matureranno i nostri allievi- sostiene Valter Cantino, Rettore UNISG -contribuirà a far capire come si può integrare la produzione di energia geotermica con le produzioni alimentari di piccoli e medi operatori di qualità. L’integrazione dell’energia geotermica nel modello produttivo rappresenta una sfida importante per cogliere concretamente il concetto di sostenibilità ambientale con la valorizzazione economica delle risorse e la comunicazione al mercato di un prodotto realizzato con ingredienti “puliti” non solo sul piano gastronomico ma anche sotto il profilo energetico.”

 

Gusto Pulito

Gusto Pulito” è un progetto di Slow Food Toscana realizzato con Co.Svi.G. e che nasce da un’idea di Fausto Costagli, fiduciario della Condotta Slow Food “Monteregio” insieme alle Condotte di “Volterra – Alta Val di Cecina”, di “San Gimignano – Alta Valdelsa” nei territori posti a confine delle province di Grosseto, Pisa e Siena. I comuni presenti in tale area sono accomunati dall’utilizzo della geotermia quale fonte per la produzione di energia rinnovabile e a basso impatto ambientale.

Per informazioni: Sito Internet 

 

Co.Svi.G.

Co.Svi.G. (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche) è nato nel 1988 principalmente per promuovere iniziative di sviluppo socio economico nelle aree geotermiche e facilitare tutti gli adempimenti tecnici e finanziari legati ai contributi relativi all’utilizzo della risorsa endogena.

Il Consorzio, formato dagli Enti Locali (Comuni, Province, Comunità Montane e Unioni dei Comuni) dell’area geotermica toscana ha, nel corso degli anni, allargato il proprio spettro di competenze, promuovendo fra l’altro la creazione del Distretto delle Energie Rinnovabili. Oggi offre anche servizi e consulenza progettuale a quanti sono interessati ad attività nell’area geotermica e partecipa a progetti internazionali.

Insieme a Slow Food e Fondazione Slow Food per la Biodiversità ha costituito la prima Comunità Mondiale del Cibo ad Energia Rinnovabile in cui le aziende nel ciclo produttivo utilizzano energia “verde”.

Per informazioni: Sito Internet

 

CCER

La Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile (CCER) si è fondata sul principio della salvaguardia ambientale e dell’utilizzo delle energie rinnovabili all’interno del proprio processo produttivo ed è andata a concretizzare un esempio di eccellenza a livello planetario nella promozione di metodi di sviluppo sostenibile.

I Soci produttori sono: Podere Paterno, Fattoria dell’Antica Filiera, Parvus Flos, La Poderina Toscana.

Per informazioni: Sito Internet