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I geoparchi motore di sviluppo turistico: l’esempio delle aree geotermiche in Toscana

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Si è tenuta la prima conferenza dei geoparchi italiani Unesco, la prima uscita ufficiale dei dopo il riconoscimento avvenuto lo scorso novembre a Parigi

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

«Oggi nel mondo abbiamo 120 geoparchi, in 33 Paesi. Il geoparco –ha dichiarato Nikolas Zouros, presidente della Rete mondiale dei geoparchi aprendo la prima conferenza dei geoparchi italiani Unesco a Mormanno, in Calabria– lavora non solo per la tutela geologica del territorio ma di tutti quei siti culturali che ne fanno parte al fine di sviluppare il territorio stesso anche nell’ambito dell’economia del turismo. Ad esempio in Cina ci sono circa 10 milioni di visitatori l’anno per ogni geoparco».

Anche in Italia e in Toscana in particolare si tratta di realtà in vigorosa crescita. Su 10 geoparchi italiani –terzo Paese in questa speciale classifica a livello mondiale, dietro solo a Cina (29) e Spagna (11)– ben 2 sono toscani: il Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane (Apuan Alps Unesco Global Geopark) e il Parco Nazionale Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane (Tuscan Mining Unesco Global Geopark), affiliato alla rete Unesco insieme al parco naturalistico de “Le Biancane”, dove la risorsa energetica rappresentata dalla geotermia si coniuga con quella del turismo.

«Il turismo italiano cresce del 3,2%, e il 60% di coloro i quali lavorano in tale settore -ha ricordato per l’occasione Dorina Bianchi, sottosegretario ai Beni Culturali– non supera i 40 anni di età. Dunque l’industria turistica italiana è in crescita ed è giovane», e rappresenta una dimensione all’interno della quale l’attrattività delle bellezze naturali non fa che crescere.

«Registriamo la presenza di ben 40 milioni di turisti l’anno nei nostri parchi -ha reso noto Giampiero Sammuri, presidente nazionale della Federparchi, intervenuto alla conferenza- Negli anni bui per l’industria turistica italiana, quali sono stati gli ultimi 3-4, sono cresciuti il turismo d’arte e quello naturalistico».

Quadro delineato bene proprio in Toscana, dove in particolare nei luoghi della geotermia tra le province di Pisa, Siena e Grosseto si sono contati nell’ultimo anno oltre 60mila visitatori. Un’area che -oltre alle usuali bellezze e attrattive tipiche della Toscana, offre, proprio grazie alla presenza della risorsa geotermica, scenari e luoghi unici al mondo: dal Museo della Geotermia di Larderello alle centrali geotermoelettriche, dal Parco Naturalistico delle Biancane al trekking geotermico lungo il sentiero “Energia&Vapore” che si snoda tra la Sasso Pisano e Monterotondo M.mo (recentemente premiato da un team di architetti), dai resti archeologici del complesso sacro termale -sempre a Sasso Pisano, nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina- fino al Biolago. Il tutto senza trascurare la presenza di una filiera agroalimentare che dalla geotermia e dalle energie rinnovabili trae una parte della propria spinta propulsiva e vitale e che è ben rappresentata dalla CCER-Comunità del Cibo a Energia Rinnovabile.

Una spinta che, nel corso degli anni ha fatto sì che fiorisse -anche grazie all’opera di CoSviG (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche)- la ricerca e il trasferimento tecnologico, rendendo l’area un vero e proprio focus di eccellenza nel settore.