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Africa, Eldorado delle rinnovabili per sconfiggere l’apartheid “energetico”

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I grandi gruppi occidentali scommettono sul nuovo mercato Ma si muove anche la Cina

Fonte: La Repubblica

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È IL continente del futuro per l’economia globale. Così come era accaduto nell’Ottocento, ma sotto l’egida del colonialismo, l’Africa è al centro degli interessi delle potenze occidentali, i cui investimenti sono cresciuti nel 2012 dell’8,4%. Ma ancora di più dei paesi emergenti, Cina in testa, i cui affari nel continente nello stesso periodo sono saliti del 20%, quando il livello degli investimenti in tutto il mondo l’anno scorso è calato del 5%.
Complessivamente nelle ultime tre stagioni i flussi finanziari arrivati in Africa dagli altri continenti sono triplicati, raggiungendo una cifra pari a 182 miliardi.
Ma lo sviluppo crescente e che pare inarrestabile (più 5,5% il Pil nel 2012), potrebbe incontrare un ostacolo insormontabile: la mancanza di elettricità.
La Banca Mondiale solo pochi giorni fa ha parlato di “apartheid energetico”, visto che solo il 20 per cento della popolazione è allacciato alle poche reti esistenti, oltre 600 milioni sul miliardo totale non hanno la luce e 35 paesi su 53 sono sempre a rischio di interruzioni del servizio. Un problema sia per le imprese, che vedono i costi medi per l’energia arrivare fino al 55% del totale, sia per lo sviluppo delle grandi magalopoli, visto che – sempre secondo gli studi della Banca Mondiale – nei prossimi 20 anni il 50% della popolazione si trasferirà nelle aree urbane.
Tutto questo spiega come mai piccoli e grandi gruppi del settore delle rinnovabili, soprattutto francesi, americani e cinesi, stanno concentrando le loro attenzioni in Africa. I progetti più grandi sono in Etiopia dove è in costruzione un sistema di dighe che garantirà l’80% del fabbisogno, e in SudAfrica. Qui il governo ha lanciato una programma che prevede, entro il 2020, il 42% della produzione di energia da fonti rinnovabili per un investimento da 7,6 miliardi.
Ed entro la fine dell’anno, l’italiana Enel Green Power, che si è qualificata per almeno due grandi progetti, diventerà il leader per capacità installata.