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Geotermia, 30 centrali “verdi”

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Nasce la Rete che fa concorrenza a Enel: almeno 300 posti di lavoro in 5 anni.

Fonte: Il Tirreno, Cronaca Toscana

Autore: G.F.

Trenta centrali geotermiche a media ed alta entalpia, grandi ciascuna come un terzo di un campo da calcio: promettono di dare lavoro, da qui ai prossimi cinque anni, ad almeno 300 nuovi addetti fra ingegneri e personale tecnico qualificato. A realizzarle, nell’area principe della geotermia toscana – i permessi di ricerca riguardano oltre al Monte Amiata, i territori dei comuni di Roccastrada, Volterra, Castelnuovo Val di Cecina e Pomarance – sarà “Rete Geotermica”, il network di imprese che raggruppa oltre a big nazionali dell’energia elettrica come Sorgenia, anche un folto gruppo di società toscane: si va dalla Pozzi di San Miniato, fra le realtà leader in Italia nelle perforazioni termali, alle società di studi geologici, Tosco Geo di Arezzo e Idrogeo di Certaldo; ancora, dalla società di ingegneristica Sintecnica di Cecina, alle società di teleriscaldamento Geo Energy Service di Pisa e di impianti geotermici, Graziella Green Power di Arezzo e Magma Energy Italia di Siena. Insieme, unite ai quattro partner industriali provenienti dalle altre regioni d’Italia, promettono di dar vita, in caso di esiti positivi delle ricerche che stanno portando avanti, a investimenti per un totale di 800 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Un protocollo di intesa siglato ieri in Regione le vincola a realizzare in via esclusiva, in caso di superamento delle Valutazioni di impatto ambientale, impianti a ciclo combinato chiuso, cioè a totale reimmissione dei fluidi nel terreno senza emissioni nocive in atmosfera. «Per la prima volta – ha salutato l’accordo il presidente della Regione Enrico Rossi – firmiamo un’intesa sull’energia geotermica ad un tavolo dove Enel non è presente. Ovviamente – ha sottolineato – non abbiamo nulla contro Enel, con cui abbiamo siglato numerose intese, ma siamo lieti di poter dimostrare, anche ad effetto regolatore del mercato, che la geotermia in Toscana è anche altro». Il nuovo network di imprese guidato dall’ex-senatore dei Verdi, Stefano Boco, oggi amministratore delegato di una delle società partecipanti a Rete Geotermica, promette di distinguersi da Enel, oltre che per una tecnologia a più basso impatto ambientale che caratterizzerà gli impianti, anche per una più marcata attenzione alle ricadute economiche sui territori. «Con i Comuni interessati – spiega Boco – ci poniamo come obbligo una contrattazione per mettere a disposizione il calore eccedente proveniente dagli impianti, sia per il teleriscaldamento di abitazioni private, scuole o edifici pubblici, sia per attività di serra nell’agricoltura». Il sogno, con la presenza all’interno della rete di imprese, di Magma Energy Italia, la società controllata dalla canadese Alterra Power Corporation, proprietaria in Islanda della centrale geotermica che alimenta la più grande piscina termale del mondo, Blue Lagoon, è di sviluppare anche un fiorente settore turistico: «Seppur di dimensioni ridotte, il sogno di una Blue Lagoon toscana – afferma Boco – è a portata di mano: allora, con annessi centro termale e strutture alberghiere i posti di lavoro che ciascuna centrale geotermica sarà in grado di produrre potranno salire anche a 50-100 unità».