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Energy, cambia volto il mercato dei servizi richiesti ai legali

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Ridimensionati gli incentivi per il fotovoltaico, ora gli studi devono rivedere le loro strategie

Fonte: Italia Oggi

Autore: di Duilio Lui

 

Il calo degli incentivi pubblici ha raffreddato il mercato del fotovoltaico, ma senza esaurire le richieste di consulenza per i legali, che oggi tendono a concentrarsi sullo sviluppo dei progetti, il contenzioso e le nuove prospettive offerte da altre fonti rinnovabili.
Verso il consolidamento
«Lo sviluppo degli impianti fotovoltaici in Italia ha subìto una brusca battuta d’arresto con l’entrata in vigore del dlgs 28/2001 e del successivo articolo 65 del dl 1/2012, che hanno introdotto stringenti limitazioni di accesso agli incentivi per gli impianti a terra in area agricola», osserva Federico Manili, socio di Nctm, studio che ha assistito Deutsche Bank nell’acquisizione e finanziamento di quattro progetti fotovoltaici in Puglia. «Questo ha di fatto determinato l’abbandono di numerose iniziative in corso di sviluppo, nonché un sostanziale mutamento del target degli investimenti del settore, improvvisamente dirottato sui piccoli impianti su coperture».
Dopo la pubblicazione del Quinto Conto Energia, l’ultima corsa alla connessione è stata finanziata in equity dagli operatori del settore, sottolinea l’avvocato di Nctm, «nel disperato tentativo di evitare l’applicazione delle pesanti riduzioni tariffarie previste dal nuovo decreto».
Il calo degli incentivi sta mettendo a dura prova la tenuta delle aziende che negli anni scorsi avevano investito massicciamente nel settore, soprattutto se lo avevano fatto ricorrendo al debito.
Gianroberto de Giovanni, partner responsabile del team Energy & Natural Resources di Hogan Lovells in Italia (studio impegnato al fianco della Toto spa nella costruzione di un impianto fotovoltaico di 24 megawatt in Campania), fa notare che «una serie di piccoli e medi player di questo mercato, incluse numerose aziende straniere, sta uscendo dal mercato e alcune grandi aziende italiane produttrici dei componenti che avevano incrementato il proprio fatturato negli ultimi anni, soprattutto negli anni 2010 e 2011, stanno rivedendo le proprie strategie e procedendo a ristrutturazioni aziendali volte all’ottimizzazione dei costi».
Sullo stesso sentiero si sviluppa l’analisi di Francesco Puntillo, partner del dipartimento Energy di Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli: «I mandati principali stanno riguardando operazioni di riorganizzazione aziendale relative a grandi gruppi operanti in Italia, stranieri e utility locali, aventi a oggetto cessione di asset o partecipazioni al fine di deconsolidare la leva finanziaria esistente», spiega.
«Se guardiamo al mercato nel suo insieme, sicuramente ci sono meno progetti nuovi rispetto a qualche anno fa, a beneficio di un significativo processo di consolidamento di progetti già completati», riflette Carloandrea Meacci, socio di Ashurst, che tra le altre cose ha assistito i fondi diprivate equityF2i e Axa Private Equity nella strutturazione di un finanziamento finalizzato da un lato all’acquisizione della rete di distribuzione gas di Gaz de France in Italia, dall’altro al rifinanziamento delle precedenti acquisizioni operate dai due soggetti e aventi oggetto le reti di distribuzione di Enel e E.On. «Il calo degli incentivi al fotovoltaico, disposti con due interventi a pochi mesi di distanza, il Quarto e il Quinto Conto Energia, hanno cambiato radicalmente volto al mercato, aprendo la strada alla stagione in cui gli operatori dovranno dimostrare di saper stare sul mercato con le sole proprie gambe».
L’evoluzione verso l’autoproduzione
Per Germana Cassar, partner del dipartimento energia e amministrativo di Macchi di Cellere Gangemi (ha assistito Greenvision Photo Solar Ambiente nella due diligence legale per la costruzione di serre fotovoltaiche in Calabria), «il fotovoltaico dovrà evolvere affinché l’energia generata da questi impianti possa essere consumata direttamente sul sito in cui viene prodotta.
Così si evita di dover passare per la rete pubblica e, dunque, ulteriori oneri dovuti al servizio di trasporto e dispacciamento dell’energia. Secondo l’avvocato di Macchi di Cellere (studio che ha affiancato Edf Energies Nouvelles nella due diligence per un progetto di realizzazione di un impianto eolico da 78 MW in Sardegna e Greenvision Photo Solar Ambiente nella due diligence per la costruzione di serre fotovoltaiche in Calabria), per il futuro «è auspicabile che il mercato si muova verso lo studio di tecnologie finalizzate all’accumulo dell’energia prodotta da impianti rinnovabili nell’ottica di un efficientamento dei consumi energetici e della riduzione degli sbilanciamenti».
Come cambiano i mandati
Il mutato scenario di mercato incide inevitabilmente sulla tipologia di consulenza richiesta ai legali. «Siamo meno coinvolti in finanziamenti di nuovi progetti e più in operazioni di vendita che di acquisto», sottolinea Meacci. «Al tempo stesso siamo chiamati a ricercare soluzioni innovative come ad esempio i project bond». «Per chi ha puntato in questi anni solo o essenzialmente sul fotovoltaico sicuramente l’attività ha subito una contrazione dei mandati», osserva Daniela Sabelli, partner energy di Simmons & Simmons (tra i clienti seguiti dallo studio figura Enel Green Power, nella partecipazione a gare per impianti fotovoltaici ed eolici in Nord Africa). «Sicuramente il mercato secondario (trasferimenti di impianti già realizzati) è diventato una realtà ma in questi casi occorre verificare la disponibilità delle banche finanziatrici dei variimpianti ad acconsentire al passaggio di proprietà». Sabelli rileva poi una crescita della consulenza legata alla filiera e ai relativi investimenti effettuati per svilupparla.
Oltre a confermare il calo dei progetti di sviluppo, per lasciare spazio al completamento degli impianti già avviati e all’efficientamento di quelli in produzione, Giovannella D’Andrea dello studio Mora (ha svolto attività di assistenza presso il Dipartimento delle Politiche Comunitarie in Italia nel valutare l’impatto del Pacchetto Energia sul sistema italiano) sottolinea un altro trend emergente: «La costruzione di nuovi impianti, che più di altri richiede l’integrazione esterna delle professionalità e delle competenze interne all’azienda, si va trasferendo, anche per gli operatori nazionali, per lo più all’estero (ed in particolare a Est) dove si presentano maggiori possibilità».
La diversificazione degli investimenti
«Gli impianti connessi e autorizzaticon i primi conti energia sono un asset molto interessante», sostiene Paolo Ghiglione, partner corporate di Allen & Overy, «anche in ottica di diversificazione del rischio perinvestitori che non sono tradizionalmente attivi nel settore, come ad esempio family office internazionali; per questo motivo assistiamo anche soggetti che concludono operazioni di minoranza, per garantirsi un flussominimo garantitodi utili con cui bilanciare investimenti a maggior rischio».
«Nell’ultimo anno si è sviluppato un mercato secondario relativo agli di impianti di taglia medio-grande che consentirà ai proprietari degli impianti una way-out interessante», osserva de Giovanni, «Nelle fasi iniziali il fenomeno ha riguardato principalmente operazioni di grandi dimensioni, che hanno visto coinvolti primari player italiani e internazionali. Inoltre, potrebbero nascere opportunità interessanti per quelle aziende in grado di fornire soluzioni innovative di gestione e manutenzione degli impianti in grado di incrementare i rendimenti degli impianti».