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Gli scarti alimentari trasformati in biogas

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Elettricità e calore dai resti di mensa

Fonte: Italia Oggi

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Gli avanzi di cibo nel piatto? Potrebbero presto essere trasformati in elettricità.
Saria, nota in passato per la produzione delle famigerate farine animali all’epoca dell’epidemia di «mucca pazza», ha deciso di diversificare la propria attività nell’ambito delle energie rinnovabili.
La società ha appena inaugurato a Issé, in Francia (Loire-Atlantique), un metanizzatore che convertirà 58 mila tonnellate di rifiuti all’anno in 17.500 MWh di elettricità più 19 mila MWh di calore: il necessario per il fabbisogno annuale di 2.500 famiglie.
E un altro metanizzatore sarà prossimamente inaugurato a Étampes, nella regione parigina.
L’impianto di Issé rappresenta un investimento di 14 milioni di euro, in parte (2,4 milioni) finanziato dall’Ue.
«Siamo precursori per quanto riguarda i rifiuti dell’industria agroalimentare e l’invenduto degli ipermercati e della ristorazione», assicura Jean-Louis Hurel, numero uno di Saria Industries.
Fino a ora infatti il mercato del biogas, che in Francia è appena partito (con forte ritardo rispetto a paesi come la Germania), si è alimentato prevalentemente degli scarti agricoli.
I rifiuti raccolti da Saria nel metanizzatore di Issé vengono «digeriti» per circa un mese da batteri all’interno di grandi cisterne, prima di dare origine da un lato al biogas e dall’altro al digestato, che può essere sparso nei campi come concime naturale.