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Da GeotermiaSì un appello alla «unità politica e istituzionale» per lo sviluppo del comparto

«A livello di regionale e di governo, grazie anche al lavoro dei nostri sindaci e di CoSviG, si profilano percorsi di lavoro abbastanza chiari. Qualora la situazione continuasse a rimanere in stallo non esiteremo però a farci sentire nelle piazze»

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«A livello di regionale e di governo, grazie anche al lavoro dei nostri sindaci e di CoSviG, si profilano percorsi di lavoro abbastanza chiari. Qualora la situazione continuasse a rimanere in stallo non esiteremo però a farci sentire nelle piazze»


Il movimento di cittadini GeotermiaSì, nato per sostenere lo sviluppo sostenibile della geotermia in Toscana contro le varie sindromi Nimby&Nimto che frenano le installazioni di nuovi impianti, torna a lanciare un appello per «l’unità politica e istituzionale», funzionale a definire un quadro normativo adeguato a supportare il comparto geotermico.

«Mentre a livello di regionale e di governo, grazie anche al lavoro dei nostri sindaci e di CoSviG, si profilano percorsi di lavoro abbastanza chiari al di là dei risultati concreti a cui potranno portare, a livello politico la situazione risulta invece abbastanza diversa. Di recente infatti abbiamo visto come l’unità di intenti all’interno degli stessi partiti non sia proprio così solida», dichiarano dal movimento, riferendosi allo stop arrivato dal ministro della Cultura Franceschini sul progetto di centrale geotermica binaria in Val di Paglia, precedentemente autorizzato dalla Regione Toscana.

Una notizia arrivata mentre «siamo sempre in attesa – ricordano da GeotermiaSì – degli incentivi alla geotermia più volte promessi nel FER2, riguardo le concessioni minerarie in scadenza nel 2024, dopo l’interessamento di alcuni sindaci e parlamentari che hanno richiesto al Governo una opportuna proroga per l’attuale concessionario e qualche slogan dalla Regione Toscana, non ci sono ad oggi novità sul procedere di questa trattativa, molto importante per il futuro della produzione geotermica e per l’economia dei comuni dell’area tradizionale e Amiata; questo a fronte di Enel che ha pronto un ingente piano di investimenti sia per l’efficientamento della produzione di energia che per quello ambientale. Siamo perciò in attesa di una risposta chiara e definitiva su come, non solo la Regione Toscana ma anche il Governo e l’Italia come nazione, vogliano utilizzare la geotermia nel prossimo futuro. Un futuro che pone delle sfide molto importanti e che non è poi così lontano basti pensare che entro l’anno, a causa delle sanzioni alla Russia, dovremmo raggiungere l’autosufficienza dal punto di vista energetico per non continuare a dipendere da altri Paesi».

Da qui l’auspicio che «non solo i sindaci geotermici, ma anche le stesse forze politiche che sono alla guida della Regione Toscana e del Governo nazionale ritrovino un’unità di intenti e compattezza per poter proseguire lo sviluppo di questa importante energia rinnovabile, la geotermia, garantendo una transizione ecologica giusta e conveniente per tutti, senza dover eseguire una corsa a ostacoli che non gioverebbe sia alle aziende del comparto che allo stesso mercato energetico nazionale. Come GeotermiaSì proseguiremo con l’impegno sia a supportare e promuovere eventi tesi a far conoscere i vantaggi della coltivazione e dell’uso dell’energia geotermica, sia attraverso la divulgazione di materiale scientifico che di studi ed approfondimenti relativi al tema ambientale, sanitario e tecnico. Qualora la situazione continuasse a rimanere in stallo non esiteremo però, a supporto dei sindaci geotermici e dei loro cittadini, a farci sentire nelle piazze come già successo nel 2018 a Larderello ed a Santa Fiora quando migliaia di persone hanno dimostrato come la geotermia, nell’area tradizionale che in quella amiatina, sia una realtà essenziale almeno per l’economia di questi territori», concludono dal movimento».