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Fotovoltaico. Se il quinto conto privilegia famiglie e imprese

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le anticipazioni sul nuovo sistema incentivante

Fonte: il Corriere della sera

Autore: ELENA COMELLI

La capacità fotovoltaica installata in Italia ha ormai raggiunto la soglia dei 13.000 megawatt secondo i dati forniti in tempo reale dal Gestore dei servizi energetici, che la settimana scorsa indicava ben 338.656 impianti in esercizio, per una capacità complessiva di 12.970 megawatt complessivi. Di questi, ben 9.000 sono stati realizzati nel 2011, quando l’Italia è diventata il primo mercato mondiale del solare per l’installato annuale, scavalcando la Germania. Al tempo stesso, è salito il costo degli incentivi al fotovoltaico, che ormai ha superato .i 5,6 miliardi di euro all’anno.
Limite
Ora la domanda chiave che si pongono gli operatori è: quando verrà raggiunto il limite di spesa? L’attuale sistema incentivante, ricordiamo, nasce con due scadenze: una temporale, al 31 dicembre 2016, e una di obiettivi, che si pone un tetto di 23 gigawatt e uno di spesa annua in incentivi «tra i 6 e 7 miliardi di euro». Siamo ancora lontani dai 23 gigawatt di potenza, ma ci avviciniamo rapidamente al limite di spesa. Per di più, a togliere il sonno agli operatori ci sono le ultime dichiarazioni dei due Corradi, il ministro dell’Ambiente Clini e il ministro dello Sviluppo Economico Passera, che sembrano concordare su una possibile nuova versione degli incentivi.
Novità
Nel corso di un convegno, Clini ha parlato di «un quinto conto energia» che «darà la priorità al fotovoltaico destinato all’autoconsumo civile e industriale». Passera, da parte sua, sembra ancora più deciso a intervenire con dei tagli agli incentivi per le fonti pulite, che peseranno — ha sostenuto — «fino a 200 miliardi di euro su famiglie e imprese», su un lasso temporale di 20 anni. Per questo, ha concluso, «a breve emaneremo tre decreti ministeriali che ridefiniranno il modello di sviluppo in questo campo». Il quarto Conto Energia dunque si avvia a morte prematura Gli operatori, da parte loro, chiedono a gran voce di porre fine alle instabilità normative, che negli ultimi anni hanno tormentato il settore con sei diverse versioni delle politiche di sostegno. Valerio Natalizia, presidente Gifi-Anie, ha definito le continue variazioni «un fattore di forte squilibrio per il mercato». Ma quello italiano non è l’unico sistema incentivante ballerino. Il Bundestag tedesco ha appena approvato una proposta di legge sulla rimodulazione del conto energia presentata il mese scorso dal governo, introducendo una riduzione del 20-30% agli incentivi. Nonostante il drastico taglio, il 2012 sarà per il fotovoltaico tedesco un ennesimo anno record, con nuova capacità installata per 8.000 megawatt, secondo la Confindustria tedesca, il cui direttore generale, Martin Wansleben, ha spiegato che «il prezzo dei pannelli solari è sceso nel solo 2011 di circa il 40% e scenderà ancora quest’anno grazie ai nuovi processi produttivi e all’inasprirsi della concorrenza». Dunque, ha detto Wansleben in una nota, «ci possiamo aspettare buoni ritorni economici dagli impianti solari nonostante la riduzione degli incentivi». Nel Regno Unito, dal 1° aprile la tariffa in conto energia per gli impianti al di sotto dei 4 kilowatt sarà praticamente dimezzata e scenderà ulteriormente tre mesi dopo a seconda della potenza avviata nel periodo, con ricadute proporzionali alla dimensione degli impianti.
Quantità
Malgrado il ridimensionamento degli incentivi, la vita continua per il solare. In base al rapporto Clean energy trends 2012 della società specializzata Clean Edge, il fatturato mondiale delle tre principali fonti rinnovabili — fotovoltaico, eolico e biocarburanti — è salito del 31% nel 2011 rispetto al 2010, fino a 246 miliardi di dollari. In dettaglio, il mercato fotovoltaico è salito dai 71,2 miliardi di dollari del 2010 ai 91,6 miliardi nel 2011 (+28,6%), grazie a un installato aumentato del 69%, fino 26 gigawatt complessivi. Oltre a Italia e Germania, il boom del settore, che proseguirà nei prossimi anni arrivando ‘ a un fatturato di 130,5 miliardi nel 2021, è dovuto secondo Clean Edge alla contrazione del prezzo dei moduli (-40% negli ultimi due anni), destinata peraltro a proseguire: nel 2021, il costo del kilowattora fotovoltaico sarà pari a un terzo dell’attuale. I dati appena diffusi da Npd Solarbuzz sono persino migliori di quelli di Clean Edge, considerando che il centro studi californiano indica 27,4 gigawatt installati nel 2011, per un giro d’affari di 93 miliardi di dollari, nonostante il calo del 28% sul prezzo dei moduli, che quest’anno è destinato a ridursi di un ulteriore 29%, il che dovrebbe portare a dimezzare il costo del kilowattora fotovoltaico nel giro di 5 anni.