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La nuova legge sul clima e il ruolo delle geotermia per un’Europa a emissioni nette zero

Ad oggi l’unica area vasta europea ad aver già raggiunto l’obiettivo carbon neutral è la provincia di Siena, anche grazie all’uso sostenibile di questa fonte rinnovabile

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Ad oggi l’unica area vasta europea ad aver già raggiunto l’obiettivo carbon neutral è la provincia di Siena, anche grazie all’uso sostenibile di questa fonte rinnovabile


La Commissione Europea ha avanzato una proposta di legge sul clima, incentrata sull’obiettivo – giuridicamente vincolante – di rendere l’UE climaticamente neutra entro il 2050: questo significa ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, in modo che la capacità di assorbimento degli ecosistemi locali sia sufficiente a compensare tutta la CO2eq che gli europei rilasciano in atmosfera.

Un obiettivo per raggiungere il quale è indispensabile puntare sulle energie rinnovabili, geotermia compresa.

«La legge sul clima – spiega la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen – concretizza in un atto giuridico il nostro impegno politico e ci pone in modo irreversibile sulla strada verso un futuro più sostenibile. Questo atto costituisce l’elemento centrale del Green Deal europeo, e offre prevedibilità e trasparenza per l’industria e gli investitori europei. Imprime anche una chiara direzione alla nostra strategia per una crescita verde e garantisce una transizione graduale ed equa».

Non sarà semplice, ma la transizione è sia necessaria sia possibile.

Tra il 1990 e il 2018 l’UE ha già ridotto del 23% le emissioni di gas a effetto serra, riuscendo comunque a concretizzare una crescita economica del 61%.

Tuttavia, con le politiche vigenti si prevede una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050 pari solo al 60% rispetto ai livelli del 1990, esponendoci a rischi climatici drammatici e irreversibili.

La soluzione sta nel mettere in campo investimenti adeguati a rendere più verde la nostra economia: attualmente circa il 2% del PIL è investito nel sistema energetico e nelle relative infrastrutture, percentuale che, secondo la Commissione UE, dovrebbe salire al 2,8% per ottenere un’economia a zero emissioni nette di gas serra.

Si parla quindi di investimenti aggiuntivi importanti rispetto allo scenario di base, cioè tra i 175 e i 290 miliardi di euro all’anno, che potranno al contempo sostenere la creazione di nuovi posti di lavoro nella green economy.

In questo contesto, anche la geotermia è chiamata ad esercitare un ruolo di primo piano: il Consiglio Europeo per l’Energia Geotermica (EGEC) ha accolto «con favore» la proposta di legge sul clima avanzata dalla Commissione UE, ma sottolinea la necessità di un approccio ambizioso per poter concretamente raggiungere gli obiettivi a cui mira la pdl.

A partire da subito, con un incremento negli obiettivi al 2030 per quanto riguarda l’efficienza energetica nonché la penetrazione delle energie rinnovabili negli ambiti del riscaldamento, raffrescamento e produzione di elettricità.

«Siamo a un momento fondamentale – dichiara Philippe Dumas, segretario generale EGEC – ma se questa legge deve affrontare la crisi climatica dobbiamo vedere l’impegno degli Stati membri per il conseguimento di più alti obiettivi energetici e climatici al 2030. L’energia rimane la più grande fonte di emissioni: il calore, fondamentale per gli edifici e la decarbonizzazione industriale, deve essere l’obiettivo prioritario per il 2030».

Ad oggi, infatti, a livello europeo il 47% dei consumi finali di energia viene ad oggi assorbito per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici, ma il contributo delle rinnovabili nel comparto si ferma al 19%.

In questo contesto, l’impiego del calore naturalmente presente nel sottosuolo – ovvero la geotermia – può offrire risposte importanti: non a caso l’unica area vasta europea ad aver già raggiunto l’obiettivo carbon neutral è italiana. Si tratta del territorio della Provincia di Siena, dove la carbon neutrality è stata traguardata già nel 2011, anche grazie al contributo data dalla coltivazione sostenibile della geotermia (arrivata a coprire il 92% di tutta l’energia prodotta sul territorio provinciale).