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Finanziaria regionale e nuova programmazione delle Fer: il ruolo di CoSviG

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L’intervento di Sergio Chiacchella all’ultimo dei seminari di approfondimento organizzati da CoSviG per i soci del consorzio

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Al seminario che si è svolto a Pomarance il Direttore di CoSviG, Sergio Chiacchella, si è soffermato sul ruolo assunto dal consorzio dei comuni delle aree geotermiche nel corso degli ultimi anni e di quello che si prevede per il futuro.

Riassumendo i temi dei seminari precedenti che hanno visto la partecipazione degli Assessori Anna Rita Bramerini, Gianfranco Simoncini e Anna Marson, Chiacchella ha spiegato che l’obiettivo del quarto seminario di approfondimento per i soci è quello di riprendere le tematiche già affrontate alla luce della finanziaria regionale e delle modifiche normative «che possono rappresentare o un’opportunità per ambientalizzare la geotermia o il rischio che una nuova geotermia muoia ancora prima di svilupparsi».

Quale è il futuro e quale il ruolo di CoSviG nell’ambito della programmazione regionale?

A queste domande Chiacchella ha risposto partendo dalle considerazioni fatte nell’intervento del Coordinatore dell’Area Ambiente, Energia e Cambiamenti Climatici della Regione Toscana, Edo Bernini, che ha definito «incoraggianti e che rappresentano uno stimolo per il ruolo che CoSviG potrà avere nei prossimi anni». Che parte da quanto consolidato nel corso della sua attività.

«Oggi CoSviG -ha detto Chiacchella- rappresenta tutta l’area geotermica toscana e riveste un ruolo che si estrinseca nella promozione di iniziative di sviluppo sostenibile a partire dalla valorizzazione delle risorse endogene dei territori. Questo significa far crescere i territori nell’ottica di uno sviluppo sostenibile; ruolo e che ci ha portato a siglare l’Accordo di programma “Distretto delle Energie Rinnovabili” nel 2006, a finanziare centri di ricerca e sviluppo e ad incentivare la produzione da fonti energetiche rinnovabili, a sostenere iniziative di riqualificazione territoriale. Quindi una scommessa vinta».

A proposito dei due centri di ricerca, il CITT e il CEGL, il direttore di CoSviG ha aggiornato i soci sull’evoluzione in atto che ha portato a dare vita ad un solo centro -EnerGea- come strumento a servizio della Regione e dei territori con l’obiettivo della loro valorizzazione.

Sul fronte dell’incremento di competitività delle imprese toscane «siamo stati precursori di quella che poi è stata la politica regionale» ha detto Chiacchella, spiegando che «avevamo partecipato e vinto un bando della regione che ci ha fatto diventare capofila per il polo d’innovazione sulle energie rinnovabili e che è riuscito a mettere insieme tutte le università toscane e i più qualificati centri di servizio. e Oggi sono oltre 210 le imprese che hanno aderito chiedendo la fornitura di servizi qualificati».

L’obiettivo è offrire un contributo per diminuire la fragilità del sistema e incidere positivamente sia sulla crescita di competitività che sull’innovazione.

«La Regione Toscana –ha proseguito il Direttore di CoSviG-ha completato il percorso sui distretti e ha promosso il distretto tecnologico sulle Fer di cui oggi costituiamo la segreteria operativa e in cui abbiamo utilizzato l’esperienza del polo come startup per il distretto portando in dote già 200 aziende. Il polo è destinato a confluire nel distretto e a stare all’interno di un progetto più ambizioso. Noi continueremo a partecipare ai bandi che ci saranno ma soprattutto crediamo di aver creato una rete tra il mondo della ricerca e dell’innovazione e le imprese».

Altro tema importante la geotermia, che per CoSviG rappresenta un punto centrale per la sua operatività.

«Il Dlg 22/2010 ha liberalizzato il settore –ha detto Chiacchella- e noi ci siamo ritagliati un ruolo per rendere quanto più compatibile sul territorio la geotermiaattraverso una forte spinta verso la massima ambientalizzazione dell’attività esistente e per la creazione di una ‘filiera geotermica toscana».

La valorizzazione delle medie e basse entalpie –ha proseguito il Direttore di CoSviG– è la parte che ci ha visto più impegnati: nel panorama dei permessi di ricerca operiamo nelle tre province di riferimento (Grosseto, Pisa, Siena) con due istanze di ricerca per impianti pilota a Montecatini Val di Cecina e Radicondoli e una piccola utilizzazione di interesse locale (basata sul ciclo binario) a Monterotondo Marittimo».

«Questi progetti possono essere elemento di crescita e valorizzazione del territorio e possono essere elemento replicabile di un settore della geotermia poco sfruttato e che impiega acqua a 100-120 gradi».

Certo, non ha negato Chiacchella, come anche precedentemente ammesso da Edo Bernini, l’esistenza di problemi legati all’utilizzo di questa risorsa come ad ogni altra attività dell’uomo: «Non esistono pasti gratis: anche il ciclo binario non è a impatto zero, ha emissioni nulle se ben condotto ma consuma territorio, quindi, impatto visivo e anche rumore. Lo stesso progetto Milia a Monterotondo marittimo, una centrale che ha una potenza di 640 KWe, usa refrigeranti ad aria che occupano più territorio e creano alcune problematiche relative alla rumorosità. Problemi che possono essere mitigati ma che hanno bisogno di gestione –e non di essere subiti- da parte delle amministrazioni locali».

Il direttore di CoSviG ha poi affrontato il tema dei progetti di sviluppo sul territorio e dell’utilizzo del fondo geotermico per cui l’accordo territoriale siglato nel 2008 rappresenta il punto di riferimento.

«All’interno dell’accordo –ha detto Chiacchella- i compiti di CoSviG sono ben delineati: aggiornamento del piano triennale e il suo monitoraggio, oltre alla gestione tecnico-operativa dei progetti».

«Il primo triennio con i fondi 2008-2010 –ha proseguito Chiacchella- ha funzionato: oggi si pone una scelta che ne è la naturale prosecuzione ma deve affrontare i temi, risolti tecnicamente con la finanziaria della Regione per i quali rimane la necessità di risolvere le questioni operative per il trienno 2011-2013. Il tavolo istituzionale ha dato mandato a CoSviG di perfezionare un documento su questo punto che porremo alla discussione dei nostri soci. In quel documento proponiamo che CoSviG abbia l’incarico di gestire il piano triennale mantenendo la filosofia e la sostanza dell’accordo con verifica annuale prevedendo l’interruzione del mandato qualora si verifichino criticità di gestione».