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L’Autorità per l’energia elettrica e il gas interviene per garantire efficacia ed efficienza sul sistema delle reti

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Nuove regole per evitare criticità a fronte della forte crescita della produzione da rinnovabili

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Il 18 novembre scorso l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (Aeeg) ha reso noto l’avvio di un procedimento per emanare provvedimenti con particolare riferimento al miglioramento dell’efficienza e dell’economicità del servizio di dispacciamento dell’energia elettrica, essenziale al mantenimento in costante equilibrio del sistema.

L’energia elettrica non può essere, infatti, “conservata” ma deve essere prodotta momento per momento per far fronte alla domanda.

Per garantire che il sistema elettrico rimanga sempre in equilibrio è quindi necessario che in ogni momento, la quantità di energia domandata dai clienti sia uguale alla quantità offerta.

Un meccanismo che è assicurato dal servizio di dispacciamento, un’attività che fa sì che ad ogni quantitativo di elettricità prelevato dalla rete per soddisfare i consumi, corrisponda un quantitativo uguale immesso dagli impianti produttivi.

Il provvedimento dell’Autorità nasce, allora, con l’obiettivo di rispondere alle problematiche legate alla forte crescita della produzione da fonti rinnovabili attraverso opportuni interventi di regolazione che consentano ai gestori di rete un esercizio efficace e in sicurezza del sistema elettrico nazionale e, al tempo stesso, il contenimento dei costi.

I provvedimenti arriveranno prima dell’estate 2012, per anticipare eventuali criticità che potrebbero verificarsi nel sistema della distribuzione di elettricità nelle reti.

L’intervento –scrive l’Authority- “nasce dall’esigenza di dare risposte ai mutamenti in atto nel sistema sotto la spinta del tumultuoso incremento della produzione da fonti rinnovabili che ha determinato uno sviluppo molto rapido di impianti eolici -prevalentemente connessi alla rete di trasmissione nazionale in alta tensione- e di impianti fotovoltaici, prevalentemente connessi alle reti di distribuzione in media e bassa tensione“.

La rivoluzione energetica in atto e che dovrà dispiegarsi nei prossimi anni, necessita di un intervento di regolazione che l’Autorità preposta si appresta, quindi a varare.

Il peso sempre maggiore della produzione da fonti rinnovabili- spiega l’Aeeg- molte delle quali caratterizzate da elevata intermittenza e bassa governabilità, il parallelo sviluppo della generazione distribuita, le prospettive della mobilità elettrica, gli obiettivi di efficienza energetica ed il nuovo ruolo del cliente finale -consumatore intelligente e al tempo stesso produttore – sono tutti elementi che richiedono anche interventi in termini di regolazione del settore“.

Con questo nuovo assetto nella produzione di energia elettrica che ha richiesto un numero molto elevato di connessioni alle reti di trasmissione e distribuzione da parte di impianti alimentati da fonti non programmabili “impone di ripensare i criteri ‘tradizionali’ di sviluppo e gestione delle reti -sottolinea l’Authority- in una prospettiva nella quale le reti, anche quelle di distribuzione, dovranno progressivamente diventare, da ‘passive’ ad ‘attive’ (smart grid) mentre gli impianti di produzione o di consumo dovranno diventare progressivamente più ‘partecipi’ alla gestione delle reti stesse”.

Se non si mettesse mano ad un adeguamento complessivo del sistema, secondo l’Aeeg, vi potrebbero essere impatti rilevanti sia in tema di sicurezza, sia per i costi sostenuti dai consumatori elettrici, in particolare per gli accresciuti costi per il reperimento delle risorse per il dispacciamento.

I provvedimenti che segnala l’Autorità prefigurano alcune soluzioni fra le quali :

-interventi sui parametri tecnici di funzionamento degli impianti, ad esempio, allineando il loro comportamento a quello di impianti diversi e più grandi in caso di grave incidente di rete, al fine di evitare il rischio di “effetto domino” legato alla presenza di numerosi piccoli impianti;

-interventi volti a coinvolgere anche gli impianti alimentati da fonti rinnovabili -a partire da quelli connessi in media tensione– nelle azioni di riduzione selettiva della generazione (distacchi) così da ricostituire i margini di riserva laddove tutte le altre alternative per conseguire il medesimo obiettivo risultino impraticabili;

– interventi per promuovere -anche per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili di più grossa taglia– una efficiente previsione dell’energia elettrica immessa in rete e un’equa ripartizione dei costi generati all’interno del sistema elettrico, che non possono più essere socializzati solo sui consumatori di energia elettrica.

L’Autorità valuterà anche la possibilità che Terna, con cadenza periodica, quantifichi la massima penetrazione della generazione da fonte rinnovabile non programmabile (con particolare riferimento agli impianti eolici e fotovoltaici) compatibile con l’assetto del sistema.

Al contempo, Terna dovrà valutare gli interventi necessari a garantire lo sviluppo delle fonti rinnovabili, tenendo conto degli obiettivi al 2020 e delle necessità di sicurezza del sistema. L’adozione dei provvedimenti si svolgerà sempre attraverso un ampio confronto e i documenti verranno resi disponibili per la consultazione con tutti i portatori d’interesse.