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Enel Green Power vi sfida Gas, sole e vento per dare futuro.

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I progetti della società in Toscana sulle energie rinnovabili

Fonte: La Nazione, Cronaca di Grosseto

Autore: Pino Di Blasio

PRIMA LA GEOTERMIA, poi l’eolico, il fotovoltaico e infine biomasse combinate con altre fonti energetiche. Oltre a 150 Megawatt di potenza, che verranno da sorgenti rinnovabili, gli investimenti di Enel Green Power, la divisione «verde» dell’azienda elettrica italiana, produrranno centinaia di posti di lavoro in Toscana. Tutti sulla rampa di lancio, posizioni aperte e curriculum da inviare, cliccando sul sito www.enel.it e seguendo il percorso «italia/carriere». Ci sono 350 opportunità di lavoro sul fronte energie rinnovabili in Toscana. E Massimo Montemaggi, responsabile geotermia di Enel Green Power, le elenca partendo dagli investimenti al «calor bianco», tra Chiusdino e l’Amiata.

«Anche in un periodo di crisi la geotermia toscana – è l’esordio di Montemaggi – ha tutti i suoi indicatori in positivo. Laddove c’è collaborazione tra istituzioni, aziende e società civile per lo sviluppo di un territorio, tutto procede per il verso giusto. In Toscana stiamo facendoo questo: Enel Green Power procede secondo quanto stabilito dall’accordo sulla geotermia firmato con la Regione».

Che vantaggi ci sono per il territorio?

«Nel giro di due anni abbiamo messo in esercizio quattro nuove centrali: Lagoni Rossi e Nuova Sasso in provincia di Pisa nell’area di Larderello e Castelnuovo Val di Cecina, Nuova Radicondoli e Chiusdino in provincia di Siena. In totale 72 MW di potenza installata. A luglio abbiamo inaugurato l’impianto di Chiusdino: un gioiello da 20 MW che produce 150 milioni di MWh annui di energia rinnovabile, in grado di soddisfare il fabbisogno di 55mila famiglie».

Come si traduce questo in nuova occupazione?

«Nell’indotto geotermico t abbiamo appena completato una prima tranche di assunzioni, con l’ingresso di 50 nuovi occupati nel giro di un anno. Altri 50 entreranno entro l’estate 2012. I Comuni geotermici stanno già facendo corsi di formazione che preparano le persone alle nostre selezioni. Cerchiamo due profili: junior, che abbia dai 19 ai 29 anni, diplomato con un titolo elettrotecnico o meccanico, e senior, con più di 29 anni, che abbia già esperienza nel settore manutentivo, in quello meccanico o in quello chimico. Oltre a questo, c’è tutto il piano di sviluppo della geotermia sull’Amiata, che potrebbe dare ulteriori impulsi».

Ci dà le cifre?

«Il piano di riassetto di Piancastagnaio ha terminato l’iter autorizzativo ed è entrato nella fase operativa. E’un progetto importante per il quale investiamo 90 milioni di euro con significative ricadute sul tessuto imprenditoriale. Riqualificheremo anche l’area di Piancastagnaio 2 dove sorgerà la nuova sede dell’area geotermica. E poi c’è Bagnore 4, nel Comune di Santa Fiora, che può essere un punto di svolta per lo sviluppo amiatino».

Già, Bagnore 4. Ci sarà ancora da attendere per la nuova centrale?

«Qui i tempi sono stati più lunghi, ma l’iter autorizzativo in Regione è entrato nella sua fase finale. Una volta concluso questo percorso, già nella primavera 2012 potremo cominciare con la costruzione del nuovo impianto geotermico che comporterà investimenti di 130 milioni di euro ed oltre 100 occupati per 5 anni tra addetti diretti e indiretti».

Oltre alla geotermia ci sono progetti per le altre energie rinnovabili. L’eolico ad esempio…

«Ci sono 2 impianti di energia eolica, a Monteverdi Marittimo e Roccalbegna, che aspettano le autorizzazioni finali. Produrranno 25Mw e daranno lavoro a 25-30 persone per 6 mesi, e poi 5 assunti a tempo indeterminato»

Sul fotovoltaico c’è il boom di 6031 impianti…

«Gli investimenti programmati sono 60 milioni di euro, 3 grandi impianti nasceranno vicino alle aree geotermiche. Il più grande a Grosseto, per produrre 30 Mw, poi tra Pisa e Siena (9 Mw) e nell’area pisana (11Mw). Occuperanno 10 persone ».

Infine le biomasse…

«Questo è il progetto più innovativo ed è sempre combinato con la geotermia. Con 50 milioni di euro di investimenti, si produrranno 15 Mw di energia, derivante da un mix delle due fonti. Un progetto che darà lavoro a 100 persone, 30 occupati in modo diretto e 70 nella produzione di biomasse».