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L’appello di Yoko Ono al Giappone: fate come l’Islanda, usate l’energia geotermica e abbandonate il nucleare

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L’artista giapponese, vedova di John Lennon, è tornata nel suo paese dopo lo tsunami di marzo che ha provocato anche il disastro nucleare di Fukushima e chiede al governo di cambiare strategia per l’approvvigionamento energetico, puntando sulla geotermia

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il 17 agosto, per la prima volta dal disastroso sisma e dallo tsunami dell’11 marzo, le autorità giapponesi hanno dato l’autorizzazione alla Hokkaido Electric Power, la compagnia che gestisce la centrale nucleare di Tomari, alle operazioni per la completa riattivazione del reattore atomico numero 3. E’ il primo reattore a ripartire dopo il divieto imposto da Tokyo a seguito della crisi nucleare alla centrale di Fukushima e dopo che sono stati attivati – e sono ancora in corso – gli stress test in tutte le centrali giapponesi.

Una scelta ritenuta indispensabile dato che la gran parte dell’energia elettrica consumata dal paese asiatico deriva dalle centrali atomiche, che lascia però interdetti tutti coloro che hanno spronato in questi mesi il Giappone a investire nella produzione energetica da altre fonti; in particolare a orientarsi verso lo sfruttamento dell’energia geotermica, dato che il sottosuolo delle isole nipponiche è costituito da vulcani e che quindi la risorsa di calore terrestre è assai abbondante.

A sostenere che questa doveva essere la scelta del futuro energetico del Giappone era stato qualche tempo fa Lester Brown, presidente dell’US-based Earth Policy Institute, indicando che la ricchezza geotermica che si trova nel sottosuolo giapponese potrebbe farlo diventare la nazione leader al mondo nello sfruttamento dell’energia della terra.

L’esortazione di Lester Brown era di trasformare in opportunità il fatto che il Giappone si trova al crocevia di quattro placche tettoniche; posizione che lo espone a violenti terremoti, come quello recente, ed eruzioni vulcaniche ma che potrebbe rappresentare una grande ricchezza dal punto di vista energetico.

Pur sfruttando in Giappone l’energia delle sorgenti calde, la maggior parte di essa è destinata al settore turistico e ancora l’energia geotermica rappresenta solo lo 0,3% del mix energetico del paese.

«Il Giappone –aveva sostenuto Lester Brown-potrebbe fare dell’energia geotermica il centro della sua politica energetica come gli Stati Uniti o la Cina stanno facendo con il vento».

Dopo Lester Brown, adesso è Yoko Ono, la vedova di John Lennon a spronare il suo paese ad uscire dalla tragedia dello tsunami che ha innescato il disastro nucleare di Fukushima, e a prendere esempio dall’Islanda che ha trasformato in una risorsa l’instabilità sotterranea dell’isola-vulcano, sfruttandone l’energia geotermica.

Tornata in Giappone per la prima volta dopo il tragico evento dell’11 marzo scorso, Yoko Ono ha sostenuto che il recupero del suo paese è importante «non solo per il Giappone ma per tutto il mondo» e si è espressa sulla necessità che si abbandoni il programma nucleare per orientarsi invece sull’energia geotermica.

«E’ da molto tempo che sono favorevole all’energia geotermica» ha sostenuto Yoko Ono ed ha aggiunto che «il Giappone è pieno di ‘onsen’, fonti d’acqua calda. Sebbene non possano fornire l’intero fabbisogno (energetico), sono un’opzione pulita e sicura. In Islanda negli anni Trenta usavano carbone e tutta la nazione era sporca. Poi iniziarono a non poterselo più permettere per la depressione, e scoprirono la geotermia. Dico, negli anni Trenta! Adesso il Paese è indipendente dai Signori del petrolio, cosa molto positiva. Penso che possiamo tutti prendere esempio da loro».

L’Islanda produce, infatti, l’80% della propria energia da fonti geotermiche e idriche, mentre il 90% dell’acqua calda nelle abitazioni proviene direttamente dal sottosuolo.

Ed è proprio in Islanda che Yoko Ono ha realizzato una delle sue opere artistiche intitolata “Imagine Peace Tower”: un monumento che irraggia una colonna di luce nel cielo utilizzando elettricità fornita dalla rete geotermica.