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Sviluppo, Toscana: È stato firmato il protocollo d’intesa per rilanciare l’Alta Val di Cecina

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Hanno apposto la firma sul documento i sindaci di Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Pomarance e Volterra, insieme alla Regione Toscana

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

I cinque Comuni geotermici di Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina, Monteverdi Marittimo e Pomarance, insieme al Comune di Volterra e alla Regione Toscana, hanno firmato l’atteso protocollo d’intesa per lo sviluppo dell’Alta Val di Cecina: ad apporre le firme i rispettivi sindaci (Alberto Ferrini per Castelnuovo, Sandro Cerri per Montecatini, Carlo Giannoni per Monteverdi, Loris Martignoni per Pomarance e Marco Buselli per Volterra) e l’assessore alla Presidenza della Regione Toscana, Vittorio Bugli.

«La firma è un punto di arrivo, una tappa di un percorso importante della progettazione collaborativa tra Enti locali e Regione per lo sviluppo del territorio, ma è anche – ha dichiarato Bugli – un punto di partenza perché da domani sarà necessario lavorare tutti insieme per realizzare le azioni per la valorizzazione dell’Alta Val di Cecina, delle sue infrastrutture, tradizionali e digitali, del suo potenziale turistico e produttivo. Questo importante risultato è il frutto del lavoro congiunto dei cinque Comuni interessati e della Regione Toscana nonché dell’impegno del Consiglio regionale».

Ha voluto essere presente all’incontro anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che, nel proprio saluto, ha sottolineato l’importanza di «realizzare un piano attuativo in grado di rilanciare il territorio dell’Alta Val di Cecina» e ha aggiunto che «questo protocollo è uno strumento importante in quanto valorizza le potenzialità della zona in accordo con gli stessi Comuni», i quali possono tra l’altro redigere un piano strutturale intercomunale.

Con il protocollo d’intesa i sottoscrittori si impegnano ad elaborare e condividere una strategia complessiva di sviluppo che individua alcune priorità di azione con interventi:

  • per favorire lo sviluppo sostenibile dell’area in comparti economici definiti "focus" come il manifatturiero, il turismo, l’agroalimentare di qualità, la geotermia, la cultura, l’artigianato artistico con particolare riferimento all’alabastro;

  • trasversali in settori come viabilità ed infrastrutture, assetto idrogeologico, bonifiche, banda larga, formazione e lavoro, volti a supportare le politiche di sviluppo economico e ad intervenire sulle criticità di ordine sociale;

  • per contenere fenomeni negativi come lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione anche attraverso il consolidamento e il rilancio dei servizi di base come ospedale e scuole ed i servizi generali per la popolazione.

In questo senso, la geotermia rappresenta dunque sia una risorsa energetica da sviluppare in modo sostenibile sia una fonte di attrattività e risorse economiche per lo sviluppo del territorio nel suo complesso.

«Insieme ai sindaci del territorio lavoreremo – ha sottolineato nel merito il presidente della commissione Toscana costiera del Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo – affinché le royalties provenienti dalla geotermia possano essere reinvestite sull’ammodernamento e la messa in sicurezza della rete viaria in modo da migliorare l’accessibilità di quest’area dal resto della Toscana», un compito nel quale le istituzioni e il CoSviG (il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche) sono impegnati da tempo.

È utile ricordare al proposito che attualmente il quadro normativo in essere in Toscana vede destinare annualmente (e fino al 2024) ai 16 Comuni geotermici presenti sul territorio oltre 30 milioni di euro, 18 dei quali incassati direttamente dalle amministrazioni comunali e 12 destinati sia a progetti comunali che di area decisi in modo condiviso dal Tavolo istituzionale sulla geotermia (composto da Regione, Province, Unioni dei Comuni, Comuni, CoSviG).

All’interno di questo quadro, l’impegno relativo al miglioramento infrastrutturale dell’area è da tempo tra le priorità, e il protocollo d’intesa mira a rafforzarlo.

Va da sé che il potenziamento delle infrastrutture risulta un tassello rilevante per favorire lo sviluppo del territorio nel suo complesso.

«Nostro scopo – ha difatti osservato il presidente Rossi – è creare turismo, potenziare le infrastrutture, creare zone industriali ed attività in grado di attrarre forze economiche e gettare le basi di un nuovo sviluppo».

E un esempio concreto in tal senso arriva ancora una volta dall’impiego virtuoso delle risorse geotermiche presenti nell’area, come mostra il percorso in atto per la costituzione del prodotto turistico omogeneo “Il cuore caldo della Toscana” (che coinvolge i Comuni di Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Monterotondo Marittimo, Radicondoli e Montieri), forte dei risultati che vedono il turismo geotermico in senso stretto arrivato già a superare le 60mila presenze annue sul territorio regionale.