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Riaperta la corsa al conto energia

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Continua la corsa alle tariffe incentivate del quarto conto energia. L’agenda è fitta di appuntamenti ravvicinati: si parte venerdì prossimo 15 luglio con la pubblicazione del registro dei grandi impianti fotovoltaici (potenza oltre 1 megawatt) da parte del Gse. A stretto giro seguirà la corsa per entrare in esercizio entro il 31 agosto per chi è fuori, per poi attendere la lista dei ripescati nella seconda metà di settembre.

Fonte: Il Sole24ore

Autore: Matteo Falcione

Continua la corsa alle tariffe incentivate del quarto conto energia. L’agenda è fitta di appuntamenti ravvicinati: si parte venerdì prossimo 15 luglio con la pubblicazione del registro dei grandi impianti fotovoltaici (potenza oltre 1 megawatt) da parte del Gse. A stretto giro seguirà la corsa per entrare in esercizio entro il 31 agosto per chi è fuori, per poi attendere la lista dei ripescati nella seconda metà di settembre.
Su un altro fronte, dopo la lamentata assenza di sufficienti chiarimenti, il Gse ha preso posizione su alcuni punti controversi, sebbene non su tutti gli aspetti poco chiari del quarto conto energia. I primi approfondimenti sono del 22 giugno, quando il Gse ha pubblicato sul proprio sito una sezione dedicata al quarto conto energia. Emerge in maniera abbastanza chiara che non sono soggetti a iscrizione gli impianti integrati e quelli a concentrazione. La seconda chiarificazione è arrivata il 24 giugno, a pochi giorni dalla scadenza delle domande per il registro dei grandi impianti fotovoltaici. In tale occasione il Gse ha chiarito le modalità di formazione della graduatoria dei grandi impianti iscritti al registro. Tale graduatoria sarà pubblicata il 15 luglio mettendo per primi gli impianti entrati in esercizio alla data di presentazione della richiesta di iscrizione (sul punto la precisazione è curiosa per il registro 2011, dato che chi entra in esercizio entro agosto non è soggetto a registrazione). Seguono gli impianti per i quali sono terminati i lavori di realizzazione alla data di presentazione della richiesta di iscrizione, ordinati secondo la data di fine lavori stessa; in caso di parità di data di fine lavori, l’ordine è basato sulla data del pertinente titolo autorizzativo. In caso di pari anzianità del titolo, passa l’impianto con minore potenza. A parità di potenza, passa l’impianto per cui è più vecchia la richiesta di iscrizione al registro. Seguono, se rimane capacità di spesa, gli impianti provvisti di idoneo titolo autorizzativo e di richiesta di connessione alla rete; anche in questa categoria, a parità di requisiti passa l’impianto con titolo più vecchio, poi quello con potenza minore e poi quello con domanda di registrazione antecedente. Intanto gli operatori restano in attesa della pubblicazione della «Guida al quarto conto energia» e delle «Regole tecniche per il riconoscimento delle tariffe incentivanti». Così come sono ancora irrisolti i due grandi temi aperti della sorte tariffaria di un impianto entrato in esercizio fra il 1° settembre e il 31 dicembre senza riuscire a entrare nel registro e di come calcolare il valore della componentistica europea per beneficiare del premio tariffario del 10 per cento.
L’altro punto interrogativo riguarda poi l’applicabilità della penale del 20% per impianti registrati che non sono completati entro 7-9 mesi dalla pubblicazione del registro, ma che sono composti da sezioni entrate in esercizio tempestivamente.
Resta, comunque, l’alternativa della "via" giudiziale. I titolari di impianti esclusi dal registro possono presentare ricorso al Tar Lazio, mirando tanto a contestare i limiti di costo, quanto i criteri di priorità e la relativa applicazione. Il termine è sessanta giorni dalla pubblicazione del registro. In questo caso bisognerà fare attenzione alla sospensione estiva dei termini (dal 1° agosto al 15 settembre), che si applica solo ai ricorsi senza istanza cautelare.
In parallelo, prima della pausa estiva, il Parlamento lavorerà alla conversione in legge della manovra finanziaria (Dl 98/2011). Nei giorni che hanno preceduto la stesura del decreto legge e la sua pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» era stata paventata un’ulteriore riduzione del 30% per gli incentivi alle rinnovabili. Ora l’auspicio degli operatori del settore è che non torni in discussione quella «rimodulazione» dal 2012. Del resto, non si può dimenticare l’esistenza di una consolidata giurisprudenza nazionale in tema di incentivi Cip-6 e comunitaria, che ha sempre tutelato il privato che ha fatto affidamento sui regimi di incentivazione e esistono casi pendenti contro le riduzioni degli incentivi in Spagna, Paese il cui Governo si è trovato a doversi difendere in sede internazionale ai sensi del Trattato sulla Carta dell’energia del 1994. Né si può sottovalutare l’esposizione degli istituti di credito per i progetti già finanziati e deve tutelare l’affidamento ingenerato nell’industria e negli investitori, che devono poter sapere da subito quali saranno le tariffe per gli impianti iscritti nel registro che andranno a costruire.
Superato il rischio di rimodulazione delle tariffe, la pubblicazione del registro dovrebbe quindi fornire certezze per gli impianti registrati che sono progetti bloccati almeno da fine marzo.