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Dal 2018 gli immobili pubblici dovranno essere a totale risparmio energetico. Dal 2020 i privati

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Costruire un edificio costa 5 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) di energia; la stessa energia viene consumata mediamente in 5 anni per il solo riscaldamento, e in 3 considerando tutti i consumi della gestione, secondo il Libro bianco sull’edilizia Enea-Finco 2004.

Fonte: Italia Oggi

Autore: Simonetta Scarane

 

Costruire un edificio costa 5 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) di energia; la stessa energia viene consumata mediamente in 5 anni per il solo riscaldamento, e in 3 considerando tutti i consumi della gestione il contenimento del con­sumo energetico degli edifici. Lo spartiacque è fissato al 2018: a partire da quella data, fra sette anni, gli edifici pubblici nuovi dovranno essere a fabbisogno energetico zero. Gli edi­fici privati di nuova costru­zione dovran­no raggiun­gere lo stesso standard due anni più tardi, a partire dal 2020, secondo le indicazioni della direttiva 2010/311Ue del 19 maggio 2010. Le Linee guida sull’uso efficiente dell’energia nel patrimonio storico promosse dal ministero dei beni culturali, che forniscono indicazioni per la valutazione e per il miglioramento della pre­stazione energetica del patri­monio culturale tutelato, con riferimento alle norme italiane in materia di risparmio energetico e di efficienza energetica degli edifici, saranno pre­sentate alla V edizione di GreenBuil­ding. Il salo­ne internazionale sull’efficien­za energetica e architettura sostenibile è in programma alla Fiera di Verona dal 4 al 6 mag­gio, in accoppiata con Solarexpo appuntamento in Italia dedicato alle fonti rinnovabili., secondo il Libro bianco sull’edilizia Enea-Finco 2004. Diventa strategico, quindi,
C’è chi suggerisce un’accele­razione sulla strada della gre­en economy anche nel settore dell’edilizia quale via maestra per uscire dalla crisi, chieden­do alla politica di anticipare la via verde dell’eco-soste­nibilità edilizia. Riguardo l’applicazione della green eco­nomy all’edilizia molto interes­sante è il volume appena uscito, Green Italia. La rivoluzione ver­de è adesso, a cura di Maurizio Guandalini e Victor Uckmar (Mondadori Università, 23 €), prefazione di Stefania Presti­giacomo. Un’antologia della green economy che dimostra come cambierà la nostra vita. E che spiega come l’edilizia sia chiamata ora alla sfida della green economy da protagonista e nella quale ha una funzione strategica insieme ai nuovi materiali eco-sosteni­bili, come dimostra «l’esplosione di installazioni di impianti foto­voltaici, l’apparire sul mercato residenziale di edifici in classe A o B e l’affermarsi dei proto­colli per l’edilizia ecosostenibile come i Leed, Itaca, Casaclima».
Secondo quanto si legge nel testo «analizzando i contributi dei I diversi settori all’emissione di gas clima alteranti, numerosi studi concordano nel valutare che il contributo degli edifici è pari al 40% del totale e l’energy saving, il risparmio energetico, è oggi un fattore determinante per la competitività delle organizzazioni e del sistema paese e lo sarà sempre più nel futuro. Questa è una sfida cui il sistema industriale si deve preparare per tempo, prendendo coscien­za del fatto che la scommessa ambientale nei prossimi anni si giocherà su questo terreno» ricordano gli autori del volu­me che è stato presentato il 20 aprile a Milano. «Il raggiungi­mento degli obiettivi minimi posti dalla normativa e il loro superamento per adeguare il progetto degli edifici ai proto­colli di qualità e sostenibilità, pone al comparto dei produttori di materiali e manufatti una sfida importante», si legge nel volume, «Le aziende dovranno fornire ai progettisti l’analisi della sostenibilità dei materiali in sé, che dipende chiaramente dalle materie prime necessarie e dal tipo di processo produtti­vo utilizzato, in modo da con­sentire loro di effettuare scelte più consapevoli in termini di sostenibilità dell’edificio anche durante la sua costruzione».