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Geotermia, Italia, Toscana: Pomarance, il teleriscaldamento geotermico tra le eccellenze di Legambiente

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In tutto il Paese il Cigno verde stima (per difetto) la presenza in 421 Comuni di 585 reti di teleriscaldamento, 305 delle quali alimentate da fonti rinnovabili

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

Nel Comune di Pomarance è «presente la rete di teleriscaldamento di oltre 75 km alimentata esclusivamente da fonte geotermica che permette di soddisfare grazie ad oltre 56.703 MWh termici oltre 2.200 utenze allacciate». È tutto toscano l’esempio scelto da Legambiente per spiegare i vantaggi del teleriscaldamento alimentato dall’energia rinnovabile che arriva dal centro del pianeta, all’interno del Rapporto Comuni Rinnovabili 2017.

Secondo il Cigno Verde infatti «lo sviluppo di reti di teleriscaldamento offre notevoli vantaggi, soprattutto quando questa è connessa a impianti da fonti rinnovabili, come impianti a biomassa o geotermici», non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico, visto «il grande peso che hanno i consumi di energia termica per gli usi civili (circa 9.000 kWh/a a famiglia)» nel nostro Paese.Le forme di teleriscaldamento però non sono tutte uguali, variando sensibilmente a seconda della fonte -rinnovabile o meno, combustibile o meno- di approvvigionamento termico utilizzata. In tutto «sono 585 le reti di teleriscaldamento censite da Legambiente in Italia, distribuite in 421 Comuni per una potenza complessiva di 7.355 MW termici e 205 MW frigoriferi. Di questi, almeno 305 quelle alimentate da fonti rinnovabili con una potenza di 1.348 MW termici e un contributo, rispetto all’energia termica complessiva immessa nelle reti di teleriscaldamento, pari al 6,4% per le reti alimentate da impianti a biomassa e dello 0,9% da reti alimentati da impianti geotermici».

A questi dati però, precisano gli ambientalisti, andrebbero «aggiunte le tantissime reti e minireti sviluppate in questi ultimi anni di cui è difficile avere dati specifici che porterebbero ad una percentuale maggiore delle reti di TLR alimentate da fonti rinnovabili. Secondo i dati rilevati da Legambiente e considerando solo le reti di cui si conoscono dati specifici, nel nostro Paese si estendono oltre 6.600 km di reti di teleriscaldamento (tra primarie e secondarie), di cui almeno 1.350 alimentati da fonti rinnovabili, in grado di servire oltre 77mila utenze per oltre 1,5 miliardi di m3 riscaldati».Il quadro, pur parziale risulta però molto utile per comprendere le tendenze in atto: «Come mostra l’Annuario 2016 Riscaldamento Urbano di Airu, anche lo sviluppo del teleriscaldamento è in continua evoluzione, facendo registrare nel 2015 un incremento di 1,7 milioni di m3 di volumetria totale allacciata grazie a 49,3 nuovi km di rete. La volumetria totale riscaldata dalle nuove reti rappresenta quindi il 12,5% circa dell’incremento complessivo di 13,5 milioni di m3 registrato nel 2015».