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Parte anche a Livorno la campagna “Provincia eternit free”

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Fotovoltaico al posto delle coperture in amianto. E’ il progetto promosso da Legambiente e dalla Esco AzzeroCO2.

Fonte: greenreport.it

Autore: Luca Aterini

La Provincia di Livorno, la prima in territorio toscano, diventa parte attiva della campagna "Provincia Eternit Free", andando a rimpolpare la lista delle 23 province e due regioni che già hanno aderito al progetto promosso da Legambiente e dalla Esco AzzeroCO2.
Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto questa mattina dall’assessore provinciale alle politiche ambientali ed energia, Nicola Nista, assieme al direttore di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza ed a Sandro Scollato, responsabile della campagna Eternit Free per AzzeroCO2.
«Si tratta di un’iniziativa coraggiosa, dato il momento di incertezza che attraversano gli incentivi alle energie rinnovabili: siamo in attesa del quarto Conto energia, ma intanto le banche hanno frenato sugli investimenti – ha spiegato l’assessore Nista – Siamo però fiduciosi che le cose riprendano per il meglio, per un settore che sta dando tanti risultati positivi nonostante la crisi».
Lo stesso atteggiamento fiducioso viene portato avanti da Sandro Scollato, che sottolinea come – in ogni caso – qualunque cosa uscirà dalle stanze del ministero dello Sviluppo economico decreterà probabilmente la fine del fotovoltaico a terra, bloccandone lo sviluppo che ha finora avuto, mentre per i pannelli sui tetti i margini di manovra potranno essere più ampi; il più grande spauracchio sul quale agire rimane il limite annuo previsto di 2000 Mw di incentivi al fotovoltaico. Non resta dunque che aspettare l’arrivo ormai prossimo del nuovo decreto.
«Questo che prende oggi l’avvio è comunque solo il primo di tre progetti che la Provincia ha in cantiere per le energie rinnovabili, in particolar modo per il fotovoltaico. Vogliamo passare dalla produzione di energia pulita fatta dai grandi impianti ad una produzione più piccola e diffusa; questi tre progetti vanno verso questa direzione, cercando un aumento dell’occupazione e della qualità della vita», ha chiosato Nista.
La campagna "Provincia Eternit Free" prevede la bonifica delle coperture in eternit di capannoni agricoli ed industriali, sostituendone la copertura con pannelli fotovoltaici. I proprietari delle coperture che possono ospitare almeno 200 kW di energia fotovoltaica (da 3000 mq circa, quindi), se optassero per non investire personalmente nell’intervento, potranno decidere per la cessione del diritto di superficie per 20-25 anni ad AzzeroCO2, che si accollerà il totale delle spese di bonifica e ricopertura della struttura, installandovi dei pannelli fotovoltaici; se la decisione fosse invece di un investimento diretto da parte del proprietario, AzzeroCO2 assumerebbe un ruolo squisitamente tecnico di guida e facilitatore nelle varie fasi del progetto. Per impianti dal potenziale inferiore ai 200 kW, invece, resta valida la possibilità di partecipare a gruppi d’acquisto coordinati dalla Esco stessa, anche qui nel ruolo di bussola. E’ comunque assicurata a tutti la valutazione (gratuita) di fattibilità dell’intervento.
I benefici di questo progetto sono dunque molteplici, favorendo la diffusione delle energie rinnovabili e riducendo le emissioni di CO2, oltre a procedere allo smaltimento di un materiale, l’eternit, altamente pericoloso se in condizioni non perfette. Il tutto in un’ottica di coinvolgimento diretto del territorio, che rimane nello spirito della campagna stessa, come osservato da Sandro Scollato: «già a partire dal sopralluogo, anch’esso vuole essere un’espressione del territorio, puntando al lavoro di tecnici del luogo; proseguendo nell’iter, verrà chiesto alle aziende di bonifica ed installatrici presenti sul territorio di aderire alla campagna. Il finanziamento stesso è auspicabile che venga , ancora, dal territorio direttamente coinvolto, come nel caso dell’accordo istituito con la rete delle Banche di credito cooperativo, disponibili a finanziare fino a 200mila €: per importi più sostanziosi speriamo di poter continuare il dialogo con Intesa Sanpaolo, interrotto dall’arrivo del decreto Romani».
Nonostante questo, all’interno della Provincia di Livorno non esistono discariche specializzate alle quali poter conferire l’amianto sottratto ai tetti dei capannoni, chiudendo così localmente l’intero ciclo. Rispondendo ad una domanda sull’argomento, Scollato sottolinea come quello della penuria di appositi siti di stoccaggio per l’amianto sia un problema per tutto il territorio nazionale. Inoltre, afferma, un altro ostacolo allo "smaltimento a breve distanza" risiede negli «alti costi di conferimento nelle discariche lungo il territorio italiano; anche in quei territori che ne avrebbero di vicine, spesso le aziende private che si occupano di rimuovere l’eternit, in un’ottica di libero mercato, preferiscono e sono libere di affidarsi a discariche estere, facendo confluire l’eternit via nave a Barcellona, ad esempio, o via treno in Austria, dove l’amianto sarà depositato in cave di salgemma, abbattendo fino ad un 50% il costo di conferimento».