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Tirrenica: il governo boccia l’autostrada. Esultano gli ambientalisti: «Ora adeguare l’Aurelia»

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Nel Def proposto dal governo per la Tirrenica viene previsto un «project review con valutazione delle possibili alternative, incluso la riqualifica dell’attuale infrastruttura extraurbana principale»

Fonte: greenreport.it

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Il Def proposto dal governo sembra mettere fine all’eterna questione dell’Autostrada Tirrenica per la quale ora viene prevista una «project review con valutazione delle possibili alternative, incluso la riqualifica dell’attuale infrastruttura extraurbana principale».  Legambiente esprime «grande soddisfazione per la scelta del Ministero delle infrastrutture e del Governo in merito al devastante progetto dell’autostrada Tirrenica. Dal documento allegato al Def, nel quale è presente il nuovo piano dei trasporti, e dal documento pluriennale di programmazione si apprende che quello della Tirrenica è un progetto che deve essere rivisto per intero, aprendo ad un’ipotesi di finanziamento per l’adeguamento della statale Aurelia».

L’Associazione ambientalista aggiunge: «L’adeguamento dell’Aurelia, oltre ad essere la scelta più economica oltre che la più veloce da realizzare, è la meno impattante dal punto di vista ambientale. Le istanze del territorio, dunque, sono state prese in considerazione grazie alla battaglia portata avanti dalle associazioni e dai comuni interessati. Siamo, quindi, giunti ad un punto di svolta molto importante che blocca un progetto del tutto incompatibile con le esigenze del territorio e dell’intera comunità e che avrebbe comportato pedaggi salati e complanari inadeguate, oltretutto con flussi di traffico che non giustificavano affatto un’opera autostradale. Adesso è necessario operare con forza e decisione per aprire i cantieri e adeguare l’Aurelia, a partire dai pericolosissimi tratti a due corsie e dai numerosi ingressi a raso, restituendo ai cittadini in tempi brevi un’infrastruttura sicura e moderna».

Esulta Italia Nostra: «Una scelta di buon senso nell’interesse dell’Italia e degli italiani». Marco Parini, presidente nazionale dell’associazione, Nicola Caracciolo, presidente onorario, e Michele Scola, presidente della sezione Maremma Toscana, concludono: «Italia Nostra accoglie con grande soddisfazione la notizia che il Ministro Del Rio si prepara a firmare il decreto che approva la messa in sicurezza dell’Aurelia, cancellando finalmente il progetto di Autostrada Tirrenica. Italia Nostra da oltre trent’anni si è battuta contro un progetto sbagliato, insensato come l’autostrada a pagamento che avrebbe diviso in due la Maremma. È questa terra una delle più belle d’Italia, ricca di eccellenze agricole, archeologiche e turistiche. Preservandola dalla colata di cemento e di asfalto che minacciava di distruggere l’economia e il paesaggio del territorio, lavoreremo tutti perché ci sia un progresso sostenibile basato sulla bellezza e non sugli inquinamenti. Nella lunga battaglia si sono uniti a noi di Italia Nostra le altre grandi associazioni ambientaliste nazionali, come Legambiente, Fai e Wwf, ma sono soprattutto le tante associazioni locali come Colli e laguna di Orbetello, Maremma viva di Capalbio e la Lega dei comitati di Grosseto, oltre ad altre sigle ugualmente importanti, che ci hanno permesso di tenere duro e continuare a credere nella messa in sicurezza dell’Aurelia. Anche l’Europa ha risposto al nostro appello e ci ha aiutato con il suo rigore giuridico».

La Regione, sponsor da sempre dell’Autostrada, fa buon viso a cattivo gioco e, dopo aver sentito il ministro Del Rio, il presidente Enrico Rossi e l’assessore alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, hanno detto in una dichiarazione congiunta: «Per quanto riguarda la costruzione del corridoio autostradale tirrenico la notizia positiva è che per la prima volta esso viene inserito tra le direttrici fondamentali del Paese: questo significa che si farà e che, come andiamo ripetendo da diversi anni, quattro corsie dovranno collegare Roma con Livorno. Che si tratti di corsie autostradali o di altro tipo a noi questo poco importa: l’idea dell’autostrada Tirrenica, d’altronde, è stata abbandonata da almeno quattro anni. Intanto accogliamo positivamente la notizia che la variante Aurelia verrà sistemata e ammodernata con un investimento da 120 milioni da parte di Anas per il tratto che va da Rosignano fino a Grosseto. Per la parte successiva, il collegamento da Grosseto fino ad Ansedonia, siamo in fase di revisione del progetto e la conferenza dei servizi convocata dal Ministro è già avviata e lavora per valutare il migliore inserimento degli interventi in un paesaggio particolarmente pregiato. Anche in questo caso le soluzioni proposte, su cui discuteremo, confermano l’adeguamento alle quattro corsie che noi avevamo sempre chiesto. L’importante è che non si perda altro tempo e che si arrivi rapidamente alla conclusione dell’opera».

Il capogruppo PD in Regione Toscana, Leonardo Marras sulla Tirrenica aveva opinioni diverse da Rossi e Ceccarelli e non lo nasconde: «Se confermate, le anticipazioni sulla Tirrenica sono in linea con le richieste del Partito Democratico maremmano: rivedere il progetto affinché costituisca uno strumento per lo sviluppo e non un danno al territorio e valutare la gratuità del pedaggio per chi vive all’interno del tracciato di nuova realizzazione a sud di Grosseto, così come sarebbe stato per i cittadini a nord fino a Rosignano. Come abbiamo detto più volte, è con questi presupposti che si può realizzare un’infrastruttura adeguata alla necessità di colmare il gap, senza disattendere il volere del territorio. Credo che quella del Ministero, sia la scelta più saggia, a patto però che la revisione del progetto e la decisione definitiva avvengano in tempi rapidi, perchè ulteriori ritardi sarebbero davvero insostenibili».

Per il Movimento 5 Stelle il consigliere regionale Giacomno Giannarelli sottolinea: «Apprendiamo con soddisfazione che il Governo sembrerebbe aver scelto l’indirizzo 5 Stelle sull’Aurelia: sì alla messa in sicurezza e no all’autostrada. Bene ci siano arrivati, lo chiedevano da 17 anni cittadini, comitati e istituzioni del territorio, e quindi bastava ascoltarli. Ma ora il PD e Articolo 1 non se la possono cavare con un “scurdammoce o passato”. Per questo progetto irresponsabile Regione e Governo hanno speso inutilmente per anni le risorse dei cittadini, senza contare gli altrettanti importi versati direttamente da questi ultimi per le osservazioni tecniche. In un paese civile le figure di governo pagherebbero i danni con un passo indietro. Qui invece aspettiamo sempre Rossi sdraiato sull’Aurelia come disse in campagna elettorale nel febbraio 2015. A questo punto il minimo sindacale è la rimozione immediata del balzello di 60 centesimi che cittadini e turisti pagano a SAT a Rosignano».