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Toscana: con la tutela del vero “made in” l’agriturismo vola

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Coldiretti: bene i controlli e la difesa della toscanità nei menù agrituristici

Fonte: Coldiretti Toscana

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Un agriturismo sempre più ambasciatore del territorio toscano. Per Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana, la modifica degli strumenti attuativi della legge agrituristica,  attualmente in fase di elaborazione, e l’adozione di linee guida per il controllo dei requisiti delle aziende in esercizio sono due strumenti preziosi per difendere  e valorizzare la tipicità dell’accoglienza in fattoria.

“La scelta di intervenire sul regolamento attuativo della lr 30/2003 salvaguardando il principio di distintività introdotto, nel 2009, con la somministrazione di prodotti e pietanze 100% toscani, fortemente voluta e sostenuta da Coldiretti, contribuisce a fare della legge agrituristica una legge per lo sviluppo dell’agricoltura toscana. E in più offre trasparenza al consumatore che, nelle aziende della regione, sa di poter apprezzare il più autentico “made in”, spiega Marcelli, auspicando la rapida conclusione dell’iter di modifica del regolamento, che consentirà alle imprese agrituristiche importanti semplificazioni anche sul fronte della macellazione aziendale, che avrà un positivo risvolto sulla  diffusione di piccoli allevamenti di animali da cortile.

I risultati, censiti dalla Regione Toscana,  intanto, raccontano il successo della scelta di privilegiare la vera toscanità a tavola. Dal 2010 al 2015 (ultimi dati disponibili), le aziende agrituristiche che hanno deciso di diversificare la loro attività con la somministrazione di pasti alimenti e bevande sono cresciute in modo evidente: nel 2010 erano 980 ad offrire un pasto il giorno, 442 a proporne due. Alla fine del 2015 il loro numero è salito  rispettivamente a quota 1247 e a quota 560.  

Altrettanto strategica è stata la recente emanazione da parte della giunta regionale di linee guida unificate per effettuare i controlli negli agriturismi in esercizio, ai fini di verificare  la veridicità delle informazioni fornite al consumatore (in materia di classificazione e di servizi offerti) e il rispetto degli obblighi previsti dalla normativa vigente in materia di ingredienti da utilizzare per la preparazione di pasti, assaggi, merende.

“Si tratta di un percorso condiviso” – spiega il presidente di Terranostra Toscana – Agriturismo di Campagna Amica,  Andrea Landini che aggiunge: “Chiarire le procedure e definire i tempi e le modalità con cui saranno effettuate le visite e verranno rilasciati i pareri consente agli imprenditori di affrontare con serenità un’attività di controllo doverosa, che punta a tutelare l’immagine e la qualità dell’agriturismo toscano. Nell’interesse non solo del consumatore, ma dello stesso esercente: difendere il vero made in Tuscany, offrire una comunicazione chiara e trasparente, adottare una classificazione che sia davvero lo specchio dei servizi e dell’attività svolti dall’azienda, infatti, non può che rafforzare il valore dell’accoglienza agrituristica toscana che ormai ha conquistato un posto importante nell’immaginario e nelle preferenze di chi decide di trascorrere una vacanza nella nostra regione”.

“Tutti questi valori si sposano alla perfezione con  l’agriturismo di Campagna Amica, un modello di accoglienza e di vendita, creato da Coldiretti e basato sulla fiducia tra produttore e consumatore: modello al quale la nostra organizzazione sta lavorando da tempo e  sul quale si è modellata una rete diffusa capillarmente in tutta Italia e fortemente radicata anche in Toscana, che incontra le preferenze dei cittadini e che dà sempre maggiori soddisfazioni economiche agli imprenditori agricoli ed agrituristici”, conclude il direttore di Coldiretti Toscana Antonio De Concilio, richiamando i risultati di un recente studio che racconta di un consumatore che comincia a snobbare la grande distribuzione  e che predilige (+ 20%) gli acquisti green privilegiando il bio e il km zero.