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La geotermia salverà il Salton Sea in California?

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Il complicatissimo puzzle del ripristino ambientale del Salton Sea e dell’acqua del fiume Colorado. Gli impegni presi da Obama in California non sono sufficienti ad arginare la crisi ecologica

Fonte: Greenreport

Autore: Greenreport

Il governo federale Usa sta intensificando il suo impegno per il Salton Sea e per esplorare la possibilità di acquistare l’energia geotermica dall’Imperial Valley; secondo The Desert Sun  si tratta di «una serie di iniziative che potrebbero contribuire al recupero del fondale del lago più grande della California e forse aprire la strada a un accordo multi-statale per utilizzare meno acqua del fiume Colorado».

La Casa Bianca ha svelato i sui piani il 31 agosto, quando il presidente Barack Obama è andato al Lake Tahoe per il 20esimo Lake Tahoe Summit. Le nuove iniziative per il Salton Sea includono: un impegno del governo federale a finanziare con 30 milioni di dollari un accordo statale-federale per accelerare i progetti che tutelano la salute umana e l’ambiente; una “richiesta di informazioni” attraverso la quale il governo federale esaminerà se può acquistare tra 100 e 250 megawatt di energia geotermica dall’area del Salton Sea; il possibile finanziamento della Water Funder Initiative, un’impresa no-profit che si è data l’obiettivo di investire 10 milioni di dollari in 5 anni per sostenere il ripristino del Salton Sea.

L’intervento di Obama si è concentrato sul lago Tahoe e sull’importanza della lotta ai cambiamenti climatici e ha menzionato il Salton Sea solo di passaggio, informando i partecipanti al Lake Tahoe Summit  che «stiamo per invertire il deterioramento del Salton Sea, prima che sia troppo tardi, e con questo aiuteremo molta gente in tutto il West».

L’interesse della Casa Bianca per il Salton Sea arriva proprio mentre il lago è più che mai assediato e si sta restringendo a causa della siccità e per l’agricoltura; mentre il lago si prosciuga, il vento solleva polvere piena di pesticidi e altre sostanze chimiche, inquinando l’aria. I pesci  stanno morendo in massa dato che il lago sta diventando troppo salato per la vita acquatica e gli uccelli che migrano tra l’Alaska e il Sud America vedono scomparire uno dei punti sosta essenziali nell’entroterra. Il Pacific Institute, un think tank che si occupa di temi legati all’acqua, stima che i californiani rischiano di subire perdite per 70 miliardi di dollari se l’ecosistema del lago collassa. Le Agenzie locali e statali stanno lavorando a piani di gestione del Salton Sea che riguardano soprattutto la costruzione di zone umide artificiali per eliminare la polvere e fornire habitat a pesci e uccelli. Alcuni progetti sono già partiti, ma la maggior parte sono ancora in fase di progettazione e nessuno sa dove prendere tutti i soldi necessari, anche se tutti sperano che la Casa Bianca metta mano al portafoglio. Brian Deese, un consulente di Obama, ha scritto in un comunicato che l’annuncio del presidente Usa «dimostra che un’azione intelligente e strategica nel Salton Sea può sbloccare importanti vantaggi per la salute pubblica, l’ambiente ed economici per la regione».

Al centro dell’annuncio di Obama c’è un protocollo d’intesa tra il dipartimento degli Interni e la California natural resources agency che impegna il governo federale a spendere 30 milioni di dollari per il Salton Sea nel prossimo decennio: 20 milioni per sostenere il funzionamento e la manutenzione dei progetti di ripristino e 10 milioni per il monitoraggio delle condizioni ambientali al lago. Questi finanziamenti federali si aggiungeranno agli  80,5 milioni di dollari stanziati dalla California all’inizio di quest’anno.

In dettaglio, l’accordo prevede che il governo federale e quelli statali accelerino i lavori per  ricostruire tra i 18.000 e 25.000 acri di habitat e per progetti di abbattimento delle polveri entro il 2025. Ma a parte le promesse di finanziamento a breve termine, l’accordo non fissa scadenze precise:  dice che le  agenzie federali e statali dovranno «fare ogni sforzo per garantire che le risorse siano allocate per accelerare e permettere di dare priorità ai processi», ma non dice come e non affronta il problema dei piani di gestione a lungo termine, che potrebbero costare più di 3 miliardi di dollari.

Ma Bruce Wilcox, che supervisiona le politiche per il Salton Sea per  conto della California Natural Resources Agency, è ottimista e dice che il memorandum «E’ un grande passo avanti, in parte perché il governo federale ha sottoscritto per la prima volta specifiche azioni di gestione per il Salton Seamare. Poi perché le promesse di finanziamento e di un impegno costante al sostegno scientifico e tecnico per i progetti del Salton Sea da parte dell’US Geological Survey. L’agenzia federale, tra gli altri progetti, è stata determinante per aiutarci a gestire i livelli di selenio nel lago. Queste sono cose molto specifiche che abbiamo negoziato con i federali nel corso della scorsa settimana e mezzo». Wilcox ha aggiunto che l’accordo serve soprattutto a “bloccare” il sostegno federale prima delle prossime elezioni presidenziali di novembre e chiunque vincerà, la Clinton o Trump, non potrà più tirarsi indietro.  E non si potrà tirare indietro nemmeno da quello che una richiesta di informazioni del Dipartimento dell’energia sullo sviluppo geotermico dice che potrebbe rappresentare un cambiamento epocale ancora più grande: le formazioni rocciose sotto il Salton Sea ospitano uno dei più promettenti giacimenti geotermici del mondo, e le agenzie locali, tra Imperial Irrigation District, sostengono che le tasse pagate dalle compagnie geotermiche potrebbero aiutare a finanziare il ripristino del Salton Sea. Ma lo sviluppo della geotermia è stato ostacolato dagli elevati costi iniziali. I sostenitori della geotermia hanno criticato la California Public Utilities Commission, che amministra  le energie rinnovabili dello Stato, perché  avrebbe sottovalutato la geotermia e ostacolato il suo sviluppo: «Se è costoso costruire gli impianti – dicono i pro–geotermia – forniscono energia climate-friendly tutto il giorno, bilanciando le intermittenze dell’energia solare ed eolica».

«Quindi, se il governo federale si impegnerà ad acquistare l’energia geotermica del Salton Sea potrebbe sbloccare la situazione e di animare un boom della geotermia – ha detto V. John White, direttore esecutivo del Center for energy efficiency and renewable technologies –  Da qualche parte dobbiamo cominciare».

Il coinvolgimento della Casa Bianca nel ripristino del Salton Sea potrebbe far andare avanti anche le trattative in corso sul fiume Colorado tra California, Arizona e Nevada. I tre Stati discutono di come condividere i tagli dei consumi idrici per salvare il LaKeMead, il più grande bacino idrico degli Usa che ha raggiunto il più basso livello della sua storia, ma qualsiasi accordo richiederà probabilmente il consenso dell’Imperial Irrigation District, che fornisce enormi quantità di acqua del Fiume Colorado alle aziende agricole dell’Imperial Valley. Se nelle grandi fattorie arrivasse meno acqua questi significherebbe anche che ci sarebbe un minor deflusso verso il Salton Sea, accelerando potenzialmente il suo declino. The Desert Sun  scrive che «I funzionari del distretto di irrigazione sono riluttanti a sostenere un accordo sul Colorado River senza impegni precisi da parte dello Stato e del governo federale ad affrontare il problema del Salton Sea e un piano concreto per seguirlo insieme a loro». Kevin Kelley, direttore generale dell’Imperial Irrigation District, ha detto in un’intervista: «Penso che ci sia una reale opportunità per la comunità del fiume Colorado, il governo federale e lo Stato della California possono  fare qualche reale progresso su questo annoso problema di cosa fare con il Salton Sea, e penso che l’apertura ci sia adesso». Kelley è cauto sul protocollo di intesa firmato da Obama, ma si è detto favorevole a tutti gli sforzi per un  coordinamento a lungo termine tra lo Stato e il governo federale «in grado di accelerare i progetti di mitigazione per proteggere la salute umana e l’ambiente». Un portavoce dell’Imperial Irrigation District ha aggiunto che «Nnon è ancora chiaro se l’accordo di mercoledì saprà adeguatamente rispondere alle preoccupazioni dell’agenzia sul Salton Sea e sulle trattative per il fiume Colorado».

Poi ci sono i già menzionati 10 milioni di  dollari della Water Funder Initiative, che coinvolge la S.D. Bechtel, Jr. Foundation, la Energy Foundation, la Cynthia and George Mitchell Foundation, la Walton Family Foundation e la Water Foundation, una coalizione  che ha «l’obiettivo di sostenere progetti di gestione sostenibile delle acque, in particolare nel West americano, e vede il Salton Sea come un pezzo essenziale del puzzle del  fiume Colorado», spiega Ted Kowalski, direttore della Colorado River initiative  della Walton Family Foundation.

La Water Funder Initiative  definisce i 10 milioni di dollari un “obiettivo” piuttosto che un “impegno”,  perché è subordinato all’impegno dei governi federale e degli Stati a sviluppare un piano globale per il Salton Sea. I sostenitori dell’iniziativa chiedono un piano che affronti l’inquinamento atmosferico nelle comunità svantaggiate, la perdita di habitat, lo sviluppo di energia pulita nell’Imperial Valley e una migliore gestione delle risorse idriche in tutto il bacino del fiume Colorado. Questo  piano dovrebbe includere «impegni di finanziamento sufficienti da parte dello Stato della California e del governo federale». Secondo Wilcox, «Il denaro della fondazione potrebbe contribuire a pagare per il monitoraggio ambientale e lo  sviluppo di un piano di gestione a lungo termine». Kowalski è fiducioso che il denaro contribuirà a fare progressi sul terreno, coordinando i fondi dell’iniziativa con quelli statali e federali: «E’ un disastro ambientale incombente, ma è anche una grande opportunità per assicurare una gestione sostenibile fondamentalmente per il  sistema del fiume Colorado, se saremo in grado di venire insieme e capo di questi problemi».

Obama ha promesso che stanno per arrivare i 7,5 milioni di dollari promessi all’inizio di quest’anno per il Salton Sea dal Dipartimento dell’agricoltura, e che andranno alla Salton Sea Authority, un’agenzia locale che comprende rappresentanti dei fornitori di acqua, dei governi delle Contee e gli indiani Torres Martinez Desert Cahuilla. «Parte di questo finanziamento dovrebbe servire ad aiutare gli agricoltori ad adottare pratiche biologiche che non utilizzano pesticidi o fertilizzanti di sintesi –  ha detto Phil Rosentrater, direttore esecutivo della Salton Sea Authority – Ciò significherebbe un minor numero di sostanze chimiche inquinanti al lago che in seguito vengono soffiate dal lago asciutto nell’aria della California del sud. Il denaro potrebbe anche essere utilizzato per convertire i fondali del lago esposti in terreni agricoli, abbattendo la polvere. L’obiettivo è quello di sostenere progetti che possono migliorare allo stesso tempo la qualità dell’aria, la qualità dell’acqua e gli habitat della fauna selvatica. Vogliamo davvero essere sicuri di ottenere il maggior numero di vantaggi possibili con un unico afflusso di denaro pubblico. Quel che non abbiamo è un eccesso di denaro, o un eccesso di tempo».

Ma in diversi fanno notare che e tutt’altro che chiaro quanto le iniziative annunciate da Obama aiuteranno nel lungo periodo gli ambienti lacustri e fluviali. Secondo le agenzie federali,. I progetti  già in corso di gestione del Salton Sea potrebbe costare fino a 3,5 miliardi di dollari e non è chiaro da dove verrà la maggior parte di tutti questi soldi. Alcuni esperti non pensano che la geotermia possa svolgere un ruolo importante nel ripristino restauro Salton Sea, tr questi ci sono anche i ricercatori del National renewable energy laboratory, che stimano la geotermia Usa possa produrre al massimo 210 milioni per interventi di ripristino entro il 2030. Riconoscendo gli alti costi iniziali per la realizzazione di un impianto geotermico, la Casa Bianca il 31 agosto ha annunciato 29 milioni di dollari di finanziamenti, da parte del Dipartimento dell’energia, per progetti di ricerca geotermica in Nevada e Utah e che il dipartimento organizzerà a Sacramento un forum per lo sviluppo geotermico nel Salton Sea  a ottobre,.

Qualunque siano le scelte che verranno fatte, il tempo che rimane per salvare il più grande lago della California è poco. Negli ultimi 12  anni, l’Imperial Irrigation District ha rifornito il Salton Sea con “acqua di mitigazione” presa direttamente dal fiume Colorado, a titolo di risarcimento per aver accettato di inviare 10 trilioni di galloni d’acqua nella Coachella Valley e nella Contea di San Diego per più di 75 anni, come parte di un enorme lavoro per trasferire l’acqua delle fattorie alle città. Ma l’acqua di mitigazione dovrebbe non essere più disponibile dal primo gennaio 2018 e questo significa che in poco meno di 500 giorni, il lago comincerà a ritirarsi ancora più velocemente.