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Geotermia: La ditta Pes costruirà una centrale in Cile

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Geotermia: tecnici e operai lavoreranno a 4.500 metri d’altezza, una commessa da 23 milioni

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Autore: Andreas Quirici

Venti tra ingegneri, tecnici, operai e capisquadra della Valdicecina andranno in Cile a lavorare alla realizzazione dell’impianto geotermico Cerro Pabellon, il primo impianto di tutto il Sud America e per di più l’unico a una quota di 4.500 metri. La spedizione seguirà l’azienda Pes che ha sede a Rosignano, con uno stabilimento anche a Pomarance, dove sono impiegate 40 persone. Le indiscrezioni parlano di una commessa da 23 milioni di euro per una gara a livello internazionale affidata da Enel Greewn Power alla stessa Pes che, giocoforza, cercherà personale per le lavorazioni anche in Cile, attraverso una sua consociata del Paese sudamericano. «Il nostro orgoglio – ha spiegato il general manager di Pes, Massimo Bottoni – è di portare nel mondo un know-how, in fatto di geotermia, che solo chi opera nella zona della Valdicecina, con particolare riferimento a Larderello, può avere». La truppa italiana si occuperà del cosiddetto “gathering”. In pratica si tratta dell’impiantistica che condurrà il vapore dall’origine ai macchinari per la produzione energetica. «Che, in realtà, è quello che facciamo ogni giorno», riprende Bottoni. La centrale di Cerro Pabellon sarà costruita sulle Ande, al confine tra Cile e Bolivia. Sarà in grado di generare circa 340 gigawatt all’ora all’anno, equivalenti al fabbisogno di consumo annuale di 165mila famiglie, evitando l’emissione in atmosfera di più di 166mila tonnellate di anidride carbonica all’anno. Saranno 200 le persone impegnate nella lavorazione nei periodi di punta, mentre la costruzione della centrale sarà suddivisa in due fasi. La prima dovrà terminare entro quest’anno e riguarderà l’allaccio. Poi, entro il termine del 2017 l’impianto dovrà essere ultimato. Questa commessa è particolarmente significativa per una realtà come la Valdicecina che guarda agli appalti di Enel come l’unica forma di occupazione stabile a breve termine dopo le varie crisi aziendali che hanno caratterizzato l’ultimo periodo. Una fra tutte quella della Smith Bits, azienda di Saline di Volterra che produce trivelle per le perforazioni petrolifere dove, lo scorso anno, c’è stata una fortissima riduzione di personale che ha mantenuto in azienda 78 lavoratori, estromettendone 114. Una vertenza che ha segnato la storia di quest’area della provincia di Pisa in cui il lavoro è uno dei nodi centrali di discussione. Enel e la geotermia, in assenza di progetti alternativi, sono visti dai cittadini e dalle istituzioni come l’àncora di salvezza per guardare al futuro ancora con ottimismo. Per questo la missione di Pes in Cile, unito a un’altra commessa acquisita da un’azienda edile di Monterotondo Marittimo per una centrale in Germania e 14 milioni di appalti dati dalla stessa Enel ad aziende della Valdicecina per lavori di facchinaggio e manutenzione, aprono spiraglio positivi. «In questo territorio – riprende Bottoni – abbiamo professionalità uniche nel campo della geotermia e dell’impiantistica. E visto l’attuale grande movimento d’interesse attorno alle energie rinnovabili nel mondo credo che potremo recitare un ruolo fondamentale, con ricadute occupazionali importanti per la Valdicecina. Ma non si tratta di un fatto casuale, perché Larderello è davvero leader in questo settore e può competere con tutti».