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Geotermia: Italiani, tedeschi e giapponesi a caccia di acqua supercritica a Larderello

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Il progetto Descramble punta a decuplicare il potenziale energetico della geotermia

Fonte: Greenreport

Autore: Greenreport

Le tecnologie innovative sviluppate dal progetto Descramble finanziata dall’Ue (6.753.635 euro di cofinanziamento del 7° Programma Quadro, su 15.615.955 euro totali),  potrebbero  consentire all’Europa di sfruttare l’energia geotermica in modo più efficiente e in più territori di quanto sia possibile oggi, l’obiettivo è quello di aumentare l’uso di questa fonte di energia rinnovabile e ridurre la dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili importati.

Al progetto lavorano ricercatori italiani, tedeschi e giapponesi che, fino al maggio 2018, testeranno le tecnologie sperimentali in un pozzo geotermico nella zona di Larderello, in Toscana. Il pozzo è stato precedentemente perforato a una profondità di 2,2 km, Descramble – il cui coordinatore scientifico è Ruggero Bertani, di Enel Green Power – tenterà di arrivare tra 3 e 3,5 km sotto la superficie terrestre e si propone di dimostrare che gli impianti geotermici possono funzionare con acqua estratta a livelli di pressione e calore mai raggiunti prima. Il pozzo di Larderello verrà realizzato  mantenendo i più elevati standard di sicurezza. I precedenti tentativi di raggiungere tali profondità in altri impianti geotermici in Italia, Giappone e Islanda non erano riuscito a causa degli effetti delle temperatura e delle pressione estreme su fluidi, gas e attrezzature. La Toscana è stata scelta perché ha un  know-how in fatto di energia unico al mondo.

Il team di Descramble sottolinea che «Gli impianti di energia geotermica usano vapore o acqua calda prelevata da pozzi trivellati fino a circa 2 km nella superficie terrestre per far  girare le turbine e generare elettricità. I pozzi si trovano in genere nelle zone vulcaniche, nelle quali i materiali caldi dall’interno della terra producono  energia termica più vicino alla sua superficie. Tuttavia, le attuali tecnologie di perforazione e di estrazione limitano la profondità dei pozzi, e la quantità di energia che può essere generata dagli impianti geotermici».

Come spiega Geotermia News, «L’acqua, tra i 3 e i 3,5 km di profondità, raggiunge valori di pressione 218 volte superiori a quelli in superficie, ed è sottoposta a temperature pari a circa 374°C. In questi condizioni ambientali estreme, l’acqua raggiunge quello che è chiamato uno stato “supercritico”. Si tratta di una condizione fisica in cui si riscontrano allo stesso tempo alcune proprietà tipiche dello stato liquido ed altre tipiche dello stato gassoso. Una condizione talmente particolare da decuplicare il potenziale energetico. Va da sé che riuscire ad attingere a queste “sorgenti supercritiche” consentirebbe di moltiplicare la resa del singolo pozzo di perforazione. In pratica, si ridurrebbe il numero dei pozzi necessari per unità di produzione elettrica, con conseguente risparmio sui costi e un minor utilizzo di suolo».

L’obiettivo principale di Descramble  è proprio quello di sviluppare le tecnologie per trivellare ed estrarre l’acqua supercritica che « permetterebbe agli  impianti geotermici di ridurre il numero di pozzi necessari per unità di produzione elettrica, con conseguente risparmio sui costi e rafforzando la competitività del settore». La capacità di perforare più in profondità permetterebbe anche ad altre zone di sviluppare proprie centrali geotermiche.

Descramble svilupperà anche modelli che permetteranno alle compagnie energetiche di prevedere il comportamento dell’ acqua supercritica mentre viene trasportata verso la superficie attraverso pozzi.