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Al via i viaggi didattici UNISG 2016: si parte con la visita delle aree geotermiche della Toscana!

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Rimarranno in Toscana per una settimana ed avranno l’opportunità di conoscere, non solo le locali produzioni enogastronomiche di eccellenza ma anche il territorio con le sue bellezze paesaggistiche.

Fonte: UNISG

Autore: UNISG

I 28 studenti dell’UNISG, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), quest’anno provenienti da 12 differenti paesi, grazie ad un accordo tra il CoSviG, Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, e l’Ateneo, hanno infatti la possibilità ogni anno di visitare le aziende della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili della Toscana, che sono state dichiarate “sedi didattiche” dell’Università.

Si inizia lunedì 25 gennaio con una cena di benvenuto presso il ristorante Le Aiuole di Arcidosso (GR) segnalato nella Guida Osterie d’Italia di Slow Food.

Il giorno seguente i ragazzi proseguiranno la loro visita all’azienda Marchini di Castel del Piano (GR), specializzata in lavorazione di legno di olivo, per poi recarsi a La Poderina Toscana di Montegiovi (GR), azienda della Comunità del Cibo che produce olio e vino Doc Montecucco con l’utilizzo di energia solare e biomassa, presso la quale saranno presentate le attività di CoSviG e della CCER e dove si terrà un pranzo a base di prodotti biologici. Nel pomeriggio ci sarà la visita alla Fattoria San Felo di Magliano in Toscana (GR), socio CCER produttore di Morellino di Scansano. La serata si chiuderà al ristorante della Guida Osterie, Antica Fattoria del Grottaione di Montenero d’Orcia con una cena a base di prodotti tipici.

Mercoledì 27 dopo la visita al Caseificio Il Fiorino di Roccalbegna (GR), la comitiva si sposterà di nuovo in Maremma a Massa Marittima (GR) dove sarà ospitata a pranzo dall’azienda La Novella, che produce frutta e verdura, e successivamente a Massa Vecchia (produttore di vini naturali). La cena, a base di prodotti tipici del bosco, si terrà presso l’agriturismo la Contea dove i ragazzi saranno ospiti fino alla fine del soggiorno.

Il giovedì sarà la volta delle serre geotermiche della Parvus Flos di Radicondoli (SI), socio della Comunità del Cibo che produce basilico e piante ornamentali e che, da quest’anno, ha in atto una produzione sperimentale di fragole e meloni.

Dopo il pranzo al ristorante La Ciottolona di Boccheggiano (GR) (fresco membro della Guida Slow Food), che sarà dedicato agli utilizzi del pane in gastronomia, protagoniste del pomeriggio saranno invece le castagne. Sempre nel borgo minerario del grossetano sarà infatti visitato il Panificio di Andrea Montomoli (della CCER) che proprio con la farina di castagna, essiccata con un seccatoio a legna, realizza una grande varietà di prodotti, dal pane alla pasticceria. La cena, “a chilometro zero”, si terrà presso il Tinaio di Sasso Pisano (PI).

La giornata di chiusura inizierà con la visita ad una eccellenza internazionale: il SestaLab di Radicondoli (SI), laboratorio di CoSviG (uno dei 6 al mondo) nel quale si testano, in scala reale, i combustori per le turbine a gas. A seguire ci sarà la visita all’azienda di Ivana Forabosco (Lagoni Rossi di Pomarance – PI) che fa parte del Consorzio dell’Agnello Pomarancino, ente socio CCER composto da un gruppo di allevatori che, nel 2008, si sono uniti per salvare dall’estinzione la pecora pomarancina, importante razza autoctona da carne, che, con il sostegno di CoSviG, sta ottenendo in questi giorni il riconoscimento di Presidio Slow Food. La carne sarà degustata a pranzo, insieme a svariate prelibatezze casearie, presso il Podere Paterno di Monterotondo M.mo, un caseificio, socio della CCER, che utilizza la geotermia nel processo di produzione. L’intensa settimana toscana si chiuderà con una cena presso il primo birrificio artigianale al mondo che utilizza la geotermia nel processo brassicolo, naturalmente socio della Comunità: Vapori di Birra di Sasso Pisano.

La Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili, nata nel 2009 su spinta di CoSviG e Slow Food Toscana, entrambi soci fondatori, è composta da un gruppo di imprenditori del settore agro alimentare che utilizzano un modello produttivo non convenzionale adoperando materie prime toscane (quasi sempre autoprodotte in azienda) nei processi produttivi.

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