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La Sicilia punta sulla geotermia: Convegno all’Università di Palermo

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“La bassa entalpia può aiutarci nei processi di efficientamento energetico degli edifici, consentendo di potere integrare il riscaldamento e il raffreddamento in particolari contesti quali i centri storici e gli edifici vincolati”, ha detto l’assessore regionale Contrafatto.

Fonte: LiveSicilia.it

Autore: LiveSicilia.it

Utilizzare la geotermia per produrre energia “pulita” e di nuova generazione, sviluppando una fonte sinora poco conosciuta e incentivata ma su cui la Sicilia è pronta a investire. E’ stato questo l’oggetto del convegno tenutosi oggi presso l’Aula magna della Facoltà di Ingegneria di Palermo, su iniziativa dell’assessorato regionale. A moderare i lavori il dirigente del dipartimento regionale Pietro Lo Monaco, secondo un programma che ha visto gli interventi di Franco Barberi dell’Università di Roma 3, del senatore Stefano Boco, di Diego Righini di Itw Lkw, di Fabrizio Cambursano di Geologiweb, di Moreno Fattor dell’Anighp (associazione nazionale impianti geotermia heat pump), di Umberto Puppini della commissione geotermia del consiglio nazionale dei geologi e di Antonello Pezzini del Comitato economico e sociale europeo.
Un sistema alternativo di produzione energetica su cui si intende investire per sviluppare nuove tecnologie: il convegno si è soffermato in particolar modo sulla geotermia a zero emissioni e su quella a bassa entalpia, descrivendo un quadro della normativa tecnica che renderà la tecnologia più sicura, efficiente e funzionale. Il convegno ha chiuso un ciclo di appuntamenti iniziato l’anno scorso e che ha toccato, oltre a Palermo, anche Catania e Messina.
“La geotermia può svolgere un ruolo cruciale per la Sicilia e per l’Italia – dice l’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto – il convegno di oggi è stata un’occasione preziosa per confrontarsi con gli esperti e i tecnici del settore. La bassa entalpia può aiutarci nei processi di efficientamento energetico degli edifici, consentendo di potere integrare il riscaldamento e il raffreddamento in particolari contesti quali i centri storici e gli edifici vincolati, in cui non è possibile per esempio installare tetti fotovoltaici”.
“Abbiamo analizzato i vantaggi della bassa entalpia e quindi della possibilità di utilizzare l’energia e in particolare il calore della terra a bassa temperatura per uso domestico attraverso sonde che raggiungono 80 – 100 metri e consentono di scambiare la temperatura che si trova a quella profondità con quella in superficie dentro le costruzioni, nonché di media e alta entalpia che consente la produzione di energia elettrica attraverso specifiche centrali a cicli binari con dismissione totale del fluido geotermico nel sottosuolo”, aggiunge Lo Monaco.
“La Sicilia ha deciso di scommettere sulla geotermia, a bassa entalpia per riscaldare edifici, condomini e aree produttive, sulla media entalpia per produrre energia elettrica e reti di teleriscaldamento urbane, a zero emissioni in atmosfera per sostituire gli impianti inquinanti della Regione Sicilia che alimentano la rete elettrica, anche delle piccole isole, a prevalenza di combustione da olio, gas e carbone – spiega Righini – la Regione, su mio invito, si è impegnata ad andare avanti nella ricerca geotermica per studiare, in modo approfondito, i potenziali serbatoi geotermici, utili all’energia pulita, per poi consegnare, con procedure di gara, dal 2020 i sei serbatoi di Pantelleria, Mazzaro del Vallo, Sciacca, Gerbini e Isole Eolie alle migliori imprese italiane. Ci sembra un grande successo per l’ecologia e per il rilancio produttivo delle Pmi siciliane, che faranno scuola in Italia. Rilanceremo una nuova normativa urbanistica edilizia che imponga dal 2020 ad ogni condominio o grande edificio di tornare a un impianto energetico centralizzato a geotermia, biomasse o biogas, secondo le scelte degli utenti, abbattendo del 50% il costo energetico dei cittadini per il riscaldamento, il raffreddamento e per il calore dell’acqua sanitaria. Inoltre questa scelta urbanistica abbatterà il 70% delle emissioni nocive in atmosfera. Saranno coinvolti nei progetti geotermici tutti gli studenti universitari delle università tecnologiche e delle scienze naturali. Si otterranno con un’unica progettualità 200.000 nuovi posti di lavoro qualificati, l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico e un risparmio effettivo nelle bollette energetiche. Faccio vivi complimenti al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi per avere ribadito, agli Stati generali del clima di Parigi 2015 COP21, il primato della geotermia per l’Italia e al Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta per avere stanziato e impegnato miliardi di euro, nazionali ed europei, nel patto dei sindaci per i nuovi piani energetici. Da oggi l’Italia è più geotermica”.