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Geotermia, l’associazione europea si pronuncia sul CCS

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Il Position Paper dell’EGEC
Per l’European Geothermal Energy Council l’aumento di una fonte di energia rinnovabile, soluzione a lungo termine, non deve essere ostacolato da una tecnologia quale il CCS, che ha il potenziale solo di servire come temporaneo provvedimento alla mitigazione dei gas serra.

Fonte: Rinnovabili.it

Autore: Rinnovabili.it

Prima che gli Stati membri dell’Unione europea attuino la direttiva relativa allo stoccaggio geologico dell’anidride carbonica (CCS) e quella relativa alla promozione dell’uso delle energie rinnovabili, l’EGEC
che rappresenta l’industria geotermica europea, avvalendosi delle
conoscenze dei propri membri in materia di geologia e idrogeologia, ha
presentato oggi la sua posizione per affrontare sinergie e questioni
conflittuali su geotermia e tecnologia del CCS.

L’associazione mette nero su bianco la sua convinzione che il carbon
capture and storage possa rappresentare una valida soluzione per
mitigare i cambiamenti climatici nel breve e medio termine da
applicare, in particolare se non esistono alternative, come ad
industrie ad alta intensità energetica e facendo uso ove possibile di
privilegiati siti di stoccaggio off-shore.

Quindi l’EGEC suggerisce che:

  • i progetti di CCS
    finanziati dal Fondo europeo dell’Economia dal NER300 debbano
    condividere con il pubblico i loro risultati in merito ad esplorazione
    e stoccaggio;

  • le licenze di esplorazione debbano essere
    concesse per una determinata zona e per un determinato periodo di
    tempo, valutando l’area e la durata della concessione in maniera
    appropriata alle dimensioni e il tipo di progetto, come succede nei
    settori del petrolio e del gas;

  • venga
    valutato anche il potenziale di energia geotermica profonda in Europa
    (con uno speciale accento sulla Enhanced Geothermal Systems).

Il
Consiglio esorta le autorità pubbliche a produrre una pianificazione
sotterranea regionale, al fine d’ottimizzare l’allocazione delle
risorse tra energia geotermica, stoccaggio del carbonio e altri
possibili usi e massimizzare i benefici per la società.

Esiste ovviamente un potenziale conflitto tra lo smaltimento della CO2
e i progetti di energia geotermica, perché possono puntare alle stesse
falde acquifere profonde o alle stesse aree all’interno dei bacini
sedimentari, ma ci tiene a sottolineare l’associazione la cattura e
stoccaggio del carbonio è essenzialmente una tecnologia di transizione
mentre l’energia geotermica è una risorsa energetica sostenibile a
lungo termine. Dovrebbero inoltre – spiega il position paper – essere
identificate chiaramente zone con possibile duplice uso dando la
priorità per il loro utilizzo alla geotermia, soprattutto in
considerazione diun importante sviluppo della geotermia in futuro, e
soprattutto dopo il 2030, quando Enhanced Geothermal Systems sarà una
tecnologia ampiamente utilizzata