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Il nostro impegno per l’ambiente toscano

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*Assessore all’Energia e alla Tutela Ambientale della Regione Toscana

Fonte: Greenreport.it

Autore: Anna Rita Bramerini*

L’ambiente non può essere circoscritto
dentro i confini amministrativi. Ma, qui più che in altri settori,
se è giusto pensare globalmente, è altrettanto saggio agire
localmente. E’ in questo senso che si può a buon diritto parlare di
ambiente toscano e delle politiche intraprese per mantenere in buona
salute questa piccola ma preziosa parte del tutto planetario. E se i
problemi anche da noi certamente non mancano, a buon diritto possiamo
vedere il “bicchiere” toscano mezzo pieno.

Per farlo è sufficiente scorrere
l’elenco – lungo, a dire il vero – delle cose fatte, delle riforme
approvate, delle semplificazioni introdotte, degli aspetti normati
dal governo regionale in questi cinque anni. La prima e, in tempo di
crisi, più importante annotazione, è che nel periodo 2007-2010 la
Regione ha stanziato 679 milioni di euro per le politiche ambientali,
e ne ha già impegnati 226. Questi finanziamenti, si stima, possano
aver creato 5.000 nuovi posti di lavoro nel settore ambientale e
ulteriori investimenti, per un totale di 279 milioni di euro.

Ma il riformismo ambientale forte della
Regione Toscana non si è limitato a questo. Abbiamo varato la
riforma del ciclo dei rifiuti, con l’accorpamento degli Ato da dieci
a tre, avviando il processo di aggregazione delle aziende del
settore. Abbiamo dato il via a quella dell’Arpat, rafforzandone i
compiti di controllo nell’accezione europea (monitoraggio,
prevenzione e repressione) in materia ambientale. Abbiamo definito
quella dell’Agenzia regionale recupero risorse che presto diventerà
una società “in house” della Regione. Rimodellato il
Lamma, il Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per
lo sviluppo sostenibile, con la creazione del consorzio tra Regione e
Cnr, potenziando la ricerca in un Paese dove si stanziano cifre
irrisorie. Abbiamo approvato il Piano energetico regionale, quello
per la qualità dell’aria, le linee guida per i termovalorizzatori e
la legge che semplifica la normativa energetica e introduce
facilitazioni per chi vuol installare impianti a rinnovabili.In
questo momento sono all’esame del Consiglio regionale la legge sulla
qualità dell’aria e quella sulle Valutazioni strategica e di impatto
ambientale.

Abbiamo poi sottoscritto due accordi:
con Enel per disciplinare lo sfruttamento geotermico, raddoppiare le
ricadute economiche nei sedici comuni interessati dalla geotermia,
finanziare la ricerca di tecnologie a minor impatto ambientale,
promuovendo studi per monitorare il delicato territorio amiatino e la
salute dei cittadini di tutti i comprensori geotermici. Con Syndial
per porre fine alla annosa questione delle bonifiche minerarie nella
provincia di Grosseto, per restituire quei territori alla
valorizzazione turistica all’interno del Parco Archeo Minerario.

Ma questo riformismo forte sta dando i
frutti sperati? E’ presto per dirlo, visto che i progressi in campo
ambientale non si misurano in mesi, e permangono alcuni elementi di
criticità: Sui rifiuti, sia urbani che speciali, la eccessiva
dipendenza dalle discariche per mancanza degli impianti di recupero e
trattamento. E’ vero che la Toscana è la regione più “riciclona”
del Centro Italia, con il 36,58% dei rifiuti raccolti in forma
differenziata, ma sebbene questo sia il primo aumento del 3%
registrato dal 2003, siamo ancora lontani dal traguardo del 45%,
fissato a livello nazionale. Siamo in procinto di sottoscrivere tre
accordi per favorire il riciclo del materiale differenziato: con la
grande distribuzione, con Corepla e Cic, i due consorzi nazionali,
per una tracciabilità del rifiuto differenziato in Toscana.

Una ricerca condotta dal sistema
statistico della Regione tra 5.000 toscani, ha misurato il livello di
soddisfazione per il luogo in cui vivono. Più di 9 su 10 (il 92,6%)
si dichiara molto o abbastanza soddisfatto. Pensano insomma di vivere
in un bell’ambiente. Se a questo si aggiunge che due toscani su tre
si dichiarano soddisfatti della qualità dell’aria, che sono
aumentati (a 4 su 10) quelli che affermano di bere l’acqua del
rubinetto, che cresce (dal 79 all’84%) la percentuale di coloro che
dichiarano di praticare la raccolta differenziata e che nel definire
con una sola parola la loro regione quattro su dieci la giudicano
“ospitale”, che è “vivibile” per il 36,2%,
“ricca” per l’8,2% e “moderna-innovativa” per il
3,6%, allora forse possiamo affermare che non siamo i soli a
giudicare il famoso “bicchiere ambientale alla toscana”
mezzo pieno.
Insomma, ci sono tutte le premesse perchè la
prossima legislatura si caratterizzi per quella in cui l’ambiente
diventi il filo conduttore dello sviluppo economico e sociale della
nostra regione.