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Cooperazione transnazionale con la Serbia sulla Geotermia e la pianificazione energetica.

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Fonte: Dalla Redazione

Autore: La Redazione

Abbiamo intervistato Loredana Torsello, responsabile del CITT di Monterotondo al riguardo di un progetto internazionale molto importante. 

Il
Co.Svi.G.,
con la collaborazione del CITT e il CEGL, ha
avviato un percorso progettuale in collaborazione con la Camera di
Commercia di Leskovac. Come nasce questa prima esperienza di
cooperazione transnazionale con la Serbia?

Il
Co.Svi.G.
è
stato invitato a partecipare ai lavori di un progetto,
precedentemente avviato nel settore agroalimentare, nei territori
della Serbia Meridionale, contribuendo con la propria esperienza e
proponendo indicazioni sulla valorizzazione energetica delle risorse
dell’area interessata. L’opportunità
è apparsa da subito interessante e assolutamente nelle corde delle
nostre strutture, che hanno interessi e competenze nel campo dello
sviluppo delle risorse energetiche rinnovabili con particolare
attenzione alla sostenibilità dello sviluppo locale. Per
capire meglio di cosa si trattasse e quali fossero i reali interessi
e potenzialità di quel territorio, io stessa ho partecipato ad una
prima missione di scambio nella città di Leskovac nello scorso
giugno. La
visita è stata l’occasione per avviare questo percorso di scambio
e collaborazione volto a supportare i processi di valorizzazione e
sviluppo delle risorse energetiche locali (in particolare, biomassa
legnosa e fluidi geotermici, di cui la regione della Serbia
Meridionale appare particolarmente ricca).

Qual
è stata la sua impressione su quei territori e quali sono apparse le
potenzialità sotto il profilo energetico?

Non
conoscevo la Serbia, ma la prima impressione è stata quella di un
paese provato dalla sua storia recente ma che sta lavorando
moltissimo per recuperare il tempo perduto. Le difficoltà sono
sicuramente accresciute dalla confusione determinata da una guerra
che si è inserita in una fase di profondo cambiamento sociale,
economico e istituzionale che ancora appare, a distanza di anni,
incompiuto. Dal
punto di vista delle potenzialità energetiche, per rimanere nei
nostri temi, la situazione è molto interessante, ma ancora confusa. Le
prime informazioni raccolte consentono di ipotizzare almeno due
tipologie di approvvigionamento energetico per questa regione della
Serbia (stiamo parlando dei Distretti di Jablanica
e Pcinja): biomassa e geotermia. Da
un lato, sono evidenti le enormi risorse di biomassa forestale che
caratterizza l’area. Parliamo di legname che viene utilizzato sia
per l’esportazione e sia per alimentare la filiera del mobile.

Qual
è la situazione per quanto riguarda le potenzialità geotermiche?

I
Distretti di Jablanica
e Pcinja possiedono nel proprio sottosuolo fluidi a medio-alta
temperatura di sicuro interesse. Attualmente sono presenti delle
strutture di captazione di queste acque per finalità prevalentemente
termali. Dai primi dati, la risorsa geotermica appare del tutto
sottoutilizzata. In linea di principio, l’utilizzo a fini
energetici, termici e/o elettrici, appare la strategia migliore da
affiancare agli sviluppi del termalismo che in Serbia ha tradizioni
lontane. Molto
controversa appare ancora la dimensione giuridica e
politico/istituzionale.
La caratterizzazione della risorsa, tuttavia, e le garanzie in merito
all’accessibilità della stessa sono fondamentali per avviare
qualunque progetto di valorizzazione delle risorse endogene.

Quali
potrebbero essere dunque gli sviluppi di questo progetto di
cooperazione?

Occorre
attivare un canale diretto con le municipalità che detengono i 3
principali giacimenti geotermici noti. La proposta da valutare è
quella di un percorso di “consorzi” per la gestione comune dei
territori e delle risorse possedute. Forte
è l’interesse verso l’esperienza di Co.Svi.G. e del Distretto
delle Energie Rinnovabili toscano poiché sono state considerate
best
practices da
analizzare ed eventualmente trasferire. Forte,
analogamente, è l’interesse nell’individuare i percorsi che
hanno consentito di risolvere i problemi formali, giuridici,
amministrativi e istituzionali e che hanno consentito la
realizzazione del consorzio di comuni ed enti dei territori
geotermici come oggi è il Co.Svi.G.

Esiste
dunque un percorso progettuale già avviato: quali sono i passi
avviati e quali quelli futuri?

Gli
scambi di informazioni e i contatti (culminati con la visita del
Presidente della Camera di Commercio di Leskovac, Goran Jovic, a
Monterotondo Marittimo lo scorso agosto) hanno consentito di
specificare meglio l’interesse reciproco, individuando i successivi
passi per avviare un percorso di cooperazione sui temi energetici. Si
è avviato un itinerario finalizzato alla sottoscrizione di un
Protocollo di intesa fra Co.Svi.G, Icaro s.r.l., la Camera di
Commercio di Leskovac e alcune delle municipalità dei
Distretti di Jablanica e Pcinja per intraprendere un percorso di
sviluppo socio economico comprensivo di una valorizzazione strategica
delle risorse energetiche rinnovabili e in particolare di quelle
geotermiche che caratterizzano i loro territori, al fine di favorire
uno sviluppo sociale ed economico di tipo eco-compatibile e
sostenibile.

Insomma,
tanto lavoro in programma, dunque tornerà presto a Leskovac?

Si,
c’è molto lavoro da fare, ma confrontarsi con altre realtà e
culture è sempre stimolante e reciprocamente utile. Adesso dobbiamo
avviare una raccolta sistematica delle informazioni che presuppone a
breve una nuova visita a Leskovac. Probabilmente sarò laggiù con i
miei colleghi fra la fine di ottobre e i primi di novembre.