Geotermia, Ricerca e Sviluppo, Toscana: Coltivazione dell’alga spirulina a Chiusdino, conclusa la prima parte della sperimentazione

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Nell’impianto pilota sorto presso la centrale geotermoelettrica è stato conseguito un abbattimento dei costi di circa il 30% rispetto alla coltivazione standard, e un incremento di produzione del 25%

 GeotermiaNews
 Redazione
 2018-03-16

Nell’autunno scorso è stato inaugurato, presso la centrale geotermoelettrica Chiusdino 1, l’impianto di produzione sperimentale del cianobatterio Spirulina, comunemente noto come “alga spirulina”.

La struttura, nata a seguito di un accordo di collaborazione siglato tra il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche (CoSviG) e Enel Green Power, ha visto ciascun soggetto investire nel progetto 100mila euro, usufruendo della collaborazione tecnico-scientifica di “Fotosintetica e Microbiologica”, spin off dell’Università di Firenze.

La prima parte della sperimentazione si è conclusa ed un primo esito è stato presentato la scorsa settimana a Larderello presso la sede del CoSviG alla presenza di rappresentanti del Consorzio, di Enel Green Power, dello spin off e delle Amministrazioni comunali di Pomarance, Santa Fiora, Chiusdino, Monteverdi M.mo e Montieri, offrendo dati incoraggianti.

L’analisi dei dati mostra infatti come sia stato conseguito un abbattimento dei costi di circa il 30% rispetto alla coltivazione standard di alga spirulina, e al contempo un incremento di produzione del 25%.

Tutto questo grazie alla particolare sinergia resa possibile dalla compresente coltivazione dell’energia geotermica: l’impianto sperimentale si alimenta infatti utilizzando quelli che potrebbero essere definiti “scarti” della produzione geotermoelettrica, ovvero il calore e la CO2 – sostitutiva di emissioni naturali – in uscita dalla centrale Chiusdino 1, una delle più recenti realizzate da Enel Green Power.

«I risultati – commentano da Enel Green Power – sono stati accolti favorevolmente dalle Amministrazioni comunali, che hanno indicato nel possibile sviluppo di una filiera per la coltivazione delle alghe una importante opportunità occupazionale ed economica per il territorio. L’alga spirulina, infatti, rappresenta un prodotto di eccellenza su più fronti, dal cibo alla salute fino alla cosmetica: si tratta di un integratore alimentare naturale, ricco di proprietà nutritive ed energizzante, in grado di prevenire le malattie cardiovascolari, utilizzato inoltre per “arricchire” cibi come il formaggio, la pasta, il pane e il gelato oltre a rappresentare una possibile fonte di principi attivi per l’industria farmaceutica. Si tratta, quindi, di una nuova frontiera della nutraceutica e della sostenibilità: la realizzazione di una filiera a livello industriale costituirebbe il primo esempio in Italia e potrebbe favorire positive integrazioni nei processi di industrie florovivaistiche e farmaceutiche già presenti nel territorio».

Per il momento a proseguire sarà l’attività sperimentale – fino alla fine di giugno 2018 –, valorizzando l’impianto pilota che ha una dimensione di circa 125 mq e, attraverso vasche aperte e fotobioreattori a pannello verticale, produce piccole quantità di alga spirulina pari a circa 60 grammi al giorno.