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Geotermia, un guasto la causa dei dati altalenanti del piezometro sull’Amiata

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I dati altalenanti forniti dal piezometro David Lazzaretti di Poggio Trauzzolo sono stati causati da un guasto all’apparecchio: c’era un problema sul cavo di collegamento tra la sonda ed il datalogger della stazione. Il cavo sarà sostituito con uno nuovo, attualmente in fase di ordinazione.

Fonte: Il Giunco.net

Autore: Il Giunco.net

Il Servizio Idrologico regionale che gestisce il piezometro aveva fatto richiesta dell’ intervento straordinario già alla fine della settimana scorsa perché aveva subito notato il comportamento anomalo nella registrazione dei dati in particolare nella giornata del 25 novembre, quando la sonda aveva segnato una discesa del livello di falda di 89 cm. E questo in netta controtendenza con l’andamento dei dati rilevati dai piezometri Enel, La Valle e Madonna del Castagno, che non avevano evidenziato particolari andamenti irregolari. L’intevento di manutenzione, programmato per mercoledì 3 o giovedì 4, vista la delicatezza della materia, è stato anticipato ad oggi.
Lo ha comunicato il Servizio Idrologico regionale durante l’incontro del Tavolo tecnico di monitaroggio dei dati ambientali relativi all’attività geotermoelettrica sull’Amiata.
Per quanto riguarda il livello di falda, dalla verifica manuale effettuata dalla ditta di manutenzione dell’apparecchio, è risultato che gli abbassamenti anomali ed altalenanti registrati negli ultimi giorni sono da considerarsi errati, probabilmente dovuti a falsi contatti causati proprio dal deterioramento progressivo del cavo.
La risposta dei tecnici conferma quanto si pensava negli uffici regionali e cioé che anomalie così evidenti al punto da segnare un abbassamento di falda di addirittura 89 centimetri, un’enormità soprattutto su una falda importante come quella del Fiora, non potevano trovare giustificazioni diverse dal guasto meccanico. E per capire che era un guasto bastava guardare i dati nel dettaglio, che restituivano oscillazioni schizofreniche da un quarto d’ora all’altro.
Desta stupore che un esperto “di fama internazionale” come chi ha lanciato l’allarme con un’uscita incauta, sia potuto cadere in un simile equivoco. Per il futuro, sarà bene confrontarsi con chi è più informato prima di allarmare inutilmente i cittadini.
Al tavolo tecnico odierno si è stabilito anche che, visto il momento attuale particolare nell’area dell’Amiata, in cui si sta realizzando la centrale Bagnore 4, sarà prevista una maggiore attenzione rispetto ad i dati emergenti da tutti i monitoraggi attivati: Arpat e Servizio Idrologico dovranno prevedere ulteriori momenti di rilevazioni e controlli.
Riguardo agli studi da realizzare, sarà avviato ai primi mesi del 2015 lo studio isotopico‐idrogeologico per la valutazione dei rapporti tra l’acquifero delle vulcaniti del monte Amiata ed i serbatoi profondi sede di circuiti idrotermali e fluidi geotermici.
Nel 2015, come approvato ieri in giunta, sarà anche affidato lo studio sulla microsismicità indotta dall’attività geotermoelettrica nell’area amiatina.