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Investimenti, il sorpasso delle rinnovabili

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Nonostante la crisi gli investimenti in rinnovabili nel 2008 hanno continuato a crescere, superando per la prima volte quelli nelle fonti convenzionali, si scopre dall’ultimo rapporto UNEP. Fondamentali i pacchetti anticrisi dei vari paesi, come fondamentale sarà l’accordo di Copenhagen sul clima.

Fonte: QualEnergia.it

Autore: G.M.

Gli investimenti in rinnovabili si sono moltiplicati per 4 dal 2004
al 2008 e hanno superato per la prima volta quelli nelle fonti
tradizionali. È il ritratto di un mondo avviato in maniera decisa sulla
strada del low-carbon quello che emerge dall’ultimo report pubblicato
dall’UNEP, Global Trends in Sustainable Energy Investment 2009 (vedi
allegato). Le fonti pulite hanno attirato nel 2008 capitali per 140
miliardi di dollari, contro i 110 delle fonti tradizionali.

Nonostante
la crisi, nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle il giro d’affari
delle energie pulite non ha interrotto la sua crescita, registrando un +5% rispetto al 2007,
anche se gli investimenti hanno visto un calo del 17% dal primo al
secondo semestre. Il merito della tenuta, spiega il report , è della
crescita negli investimenti nei paesi emergenti.
L’Europa, anche se continua a contare per circa un terzo degli
investimenti mondiali, è cresciuta solo del 2%, mentre la Cina,
divenuta il più grande mercato mondiale dell’eolico e il più grande
produttore di moduli fotovoltaici, ha aumentato gli investimenti del
17%, l’India del 12% e l’Africa del 10%. Il Nord America invece ha
visto calare dell’8% rispetto al 2007 i capitali destinati alle fonti
rinnovabili.

Su un totale di 250 miliardi di dollari investiti
in energia nel 2008, per una capacità installata di 157 GW, 35 miliardi
sono andati a grandi progetti idroelettrici, per una capacità di 25 GW,
mentre il resto, 105 miliardi per un totale di 40 GW, è andato alle
tecnologie solari, eolico, mini-idroelettrico, biomassa e geotermia.

Più del 40% della nuova potenza installata e più della metà degli investimenti
in energia del 2008 dunque è andata alle fonti rinnovabili. L’eolico si
è confermato il settore in cui si investe di più a livello assoluto: 51
miliardi di dollari e una crescita dell’1% rispetto al 2007, mentre il
solare è la fonte che è cresciuta maggiormente in quanto a
investimenti: +49%, per un totale di 33,5 miliardi di dollari. Crescita
esponenziale anche degli investimenti in geotermia +149% per 1,3 GW di
nuova capacità installata, mentre l’unica fonte rinnovabile in cui gli
investimenti sono diminuiti sono i biocarburanti: – 9% e 16,9 miliardi
di dollari.

Tutto sommato un anno buono per le rinnovabili
nonostante la difficoltà nell’accesso al credito dovuta alla crisi: non
a caso molto hanno contato e conteranno sugli investimenti in energia
pulita i pacchetti di misure per la ripresa economica
messi in campo in varie parti del mondo. Da questo punto di vista gli
Usa del pacchetto stimolo di Obama e la Cina sono le due nazioni che
hanno fatto di più, con circa 67 miliardi di dollari ciascuno, mentre
la Corea del Sud si conferma il paese con il pacchetto anticrisi più
verde, con il 20% dei finanziamenti destinati alle rinnovabili. Secondo
l’UNEP per una ripresa economica sostenibile dal 2009 al 2011 nel mondo
si dovrebbero stanziare almeno 750 miliardi di dollari, cioè l’1% del
prodotto interno lordo mondiale o il 37% del totale delle misure
anticrisi adottate dai vari paesi.

Il futuro degli investimenti
nell’energia pulita, sottolinea infine il report, dipende soprattutto
dal prossimo accordo internazionale sul clima: “Il più grande pacchetto
stimolo per le rinnovabili – sottolinea Acim Steiner, direttore
dell’Unep nel presentare il rapporto – può arrivare dal vertice sul
clima di Copenhagen. È lì che i Governi devono
chiudere un accordo sul clima che porti certezze ai mercati della CO2 e
che possa dare il via a investimenti trasformativi nella tecnologia
pulita ed efficiente.

 

Sul mercato delle rinnovabili, il loro giro
d’affari e gli investimenti di settore a livello mondiale, ricordiamo
anche il rapporto annuale di Clean Edge, “Clean Energy Trends 2009”, di
cui abbiamo parlato lo scorso mese di marzo (vedi articolo).