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Il teleriscaldamento geotermico ha il potenziale per alleviare la crisi della sicurezza energetica dell’Europa

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Il CORDIS, COmmunity Research and Development Information Service, ha pubblicato un documento in cui si riportano i vantaggi dell’uso del teleriscaldamento geotermico, come dimostrano anche i risultati del progetto Europeo GeoDH

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il teleriscaldamento geotermico – si legge nel documento pubblicato su Cordis (COmmunity Research and Development Information Service)- è una valida opzione e un immediato rimedio per ridurre la dipendenza dell’Europa orientale dal gas russo.

Oltre il 25% della popolazione dell’UE vive in zone in cui potrebbe essere utilizzato il teleriscaldamento geotermico (GeoDH): esiste un grande potenziale in Europa centrale e orientale, con i sistemi di teleriscaldamento in esercizio in 22 Paesi europei, tra cui l’Ungheria, la Polonia, la Slovacchia, la Slovenia, la Repubblica Ceca e la Romania, dove le reti di calore esistenti sono già ben sviluppate .

La produzione geotermoelettrica ha le sue radici in Europa, ma anche l’uso diretto del calore geotermico rappresenta una realtà importante, con 180 sistemi di teleriscaldamento geotermico che hanno una capacità totale installata di 1,1 GWth e producono 4.256 GWh di energia termica (366 kTEP nel 2012 ).

I principali vantaggi del riscaldamento e raffreddamento geotermico sono rappresentati dal fatto che le fonti sono locali, flessibili, immuni dalla volatilità dei prezzi che interessano, invece, i combustibili fossili. Sono inoltre fonti di energia rinnovabile e permettono di ottenere una diversificazione del mix energetico, consentendo una minore dipendenza energetica e una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti.

L’utilizzo delle risorse geotermiche può, inoltre, offrire opportunità di sviluppo economico, tecnologico e di nuova occupazione.

Il potenziale geotermico è riconosciuto da alcuni Stati membri dell’Unione Europea nei propri piani d’azione per le energie rinnovabili; tuttavia, il potenziale effettivo è significativamente più grande, come dimostrato dalla mappa interattiva messa a punto nell’ambito del progetto GeoDH, cofinanziato al 75% dal programma della Commissione Europea Intelligent Energy Europe, con un partenariato di 10 membri, coordinati da EGEC-European Geothermal Energy Council.

Dalla mappa si evidenzia come il teleriscaldamento geotermico possa, potenzialmente, essere sviluppato in tutti i 28 paesi dell’UE ed integrato con i sistemi di teleriscaldamento esistenti, nella fase di ristrutturazione di un edificio, in sostituzione dei combustibili fossili. Inoltre è realistico ipotizzare che i sistemi di teleriscaldamento geotermici possano essere costruiti in molte regioni europee a costi competitivi, anche se il bacino esistente in Europa centrale e nell’Est risulta di particolare interesse per un potenziale sviluppo, che potrebbe garantire la sostituzione di una parte consistente dell’attuale consumo di gas importato principalmente dalla Russia.

Per consentire tale sviluppo le proposte dei partner del progetto GeoDH riguardano la semplificazione delle procedure amministrative per creare condizioni di mercato che ne facilitino l’espansione; la definizione di modelli finanziari innovativi dedicati ai sistemi di teleriscaldamento geotermico, incluso un sistema di assicurazione del rischio e l’ uso intensivo dei fondi strutturali; stabilire un quadro di parità di regole , liberalizzando il prezzo del gas e tassando le emissioni di gas serra nel settore termico; prevedere programmi di formazione rivolti ad enti pubblici e imprese che operano nel settore del teleriscaldamento geotermico per fornire le basi tecniche adeguate per approvare e sostenere progetti .

A tale proposito, tra giugno e settembre 2014, in ognuno dei paesi che partecipano al progetto GeoDH si terranno dei corsi formativi gratuiti della durata di un giorno.

In Italia il corso sui teleriscaldamenti geotermici sarà organizzato il prossimo 25 giugno da CoSviG tramite Energea e si terrà presso l’Università degli Studi di Pisa.