Nel convegno “La geotermia: dalle politiche ad un’economia possibile; il progetto VIGOR per la valorizzazione del potenziale geotermico nelle Regioni della Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia)” che si è svolto il 20 novembre a Roma, è stato fatto il punto a due anni dall’intesa operativa sottoscritta tra il Ministero dello Sviluppo Economico (Direzione Generale per l’Energia Nucleare, le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica –DGENRE-) e il CNR (Dipartimento Terra e Ambiente –DTA) con cui si è dato vita al progetto VIGOR.
VIGOR rappresenta un passaggio importante nell’attuazione della linea di attività 1.4 “Interventi innovativi di utilizzo della fonte geotermica” del POI “Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico” cofinanziato dal FESR per il periodo 2007-2013.
L’evento è stato l’occasione per la presentazione dei risultati raggiunti ed un momento di confronto tra i ricercatori, le amministrazioni centrali e locali, i professionisti e le imprese, per identificare e condividere le potenzialità e le opportunità legate ai futuri scenari di utilizzo della fonte geotermica.
La giornata ha offerto, inoltre, l’opportunità per un approfondimento degli aspetti normativi e autorizzativi nel settore dell’esplorazione geotermica e della realizzazione di impianti.
Per tenere conto della natura intersettoriale del progetto il CNR ha organizzato il convegno articolandolo in tre distinte sessioni, moderate rispettivamente da Enrico Brugnoli, Coordinatore Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR, Simonetta Piezzo, Dirigente Dipartimento Energia-MISE, Adele Manzella, Responsabile scientifico Progetto VIGOR, CNR.
Dopo una riflessione complessiva sulle opportunità in ambito geotermico, sono state, infatti, illustrate le innovazioni del settore con particolare attenzione alla mappatura del potenziale regionale e agli studi di fattibilità degli impianti alimentati da fonte geotermica; a queste prime due sessioni è seguito un focus in cui sono state evidenziate le aree che, nelle quattro regioni Convergenza, hanno dato risultati più promettenti in relazione al potenziale naturale ed economico.
Il progetto VIGOR nasce, infatti, con l’obiettivo di individuare le principali sorgenti geotermiche del territorio nelle regioni del Mezzogiorno, per definire sulla base dei risultati ottenuti un piano di incentivi a beneficio di enti pubblici e aziende per sviluppare la geotermia per produrre calore ed energia elettrica.
In Campania sono quattro le aree di riferimento individuate a tale scopo, corrispondenti ai territori di Aurunca-Mondragrone (Caserta), Telese Terme-Montecalvo Irpino (Benevento), Guardia Lombardi (Avellino) e Contursi Terme (Salerno).
Nell’area casertana, secondo gli estensori del progetto VIGOR, “la risorsa geotermica si presta ad un proficuo utilizzo nel comparto industriale lattiero caseario e, più in generale, alimentare mentre le colture serricole possono beneficiare in via diretta della risorsa”.
Nel Sannio potrebbero cogliere l’opportunità dell’utilizzo del calore della terra le aziende termali del Telesino mentre in Irpinia la geotermia, a detta degli esperti, può essere utilizzata principalmente dalle centinaia di attività agricole presenti, con particolare riferimento al comparto vitivinicolo.
Infine nell’area di Contursi, dove sono presenti molte stazioni termali, l’utilizzo della geotermia potrebbe essere sfruttato come uso diretto tramite pompe di calore, nel comparto ricettivo, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti.
Per tutte queste aree individuate la geotermia potrebbe quindi offrire la possibilità di supplire al fabbisogno energetico –in particolare termico– con un rilevante vantaggio economico e una gestione a basso impatto ambientale.