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Via Francigena, primo prodotto turistico omogeneo della Toscana

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Il prodotto turistico omogeneo della Via Francigena è incredibilmente ricco e vario e può quindi puntare su numerosi attrattori, oltre al pellegrinaggio

Fonte: Centro studi turistici

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Trentotto comuni distribuiti su 5 province, per un territorio di oltre 3100 km2, all’interno del quale si trovano oltre 2700 strutture ricettive e 5000 attività di ristorazione: sono alcuni dei numeri della Via Francigena, il primo prodotto turistico omogeneo della Toscana.

Il prodotto turistico omogeneo è uno dei due elementi chiave della nuova legge sul turismo della Toscana: secondo l’art 15 delle legge 86/2016, si tratta de “l’insieme di beni e di servizi di un territorio che compongono un’offerta in grado di rispondere alle esigenze di specifici segmenti della domanda turistica”, una tipologia di organizzazione della struttura di gestione del turismo resa necessaria dalla diversificazione delle motivazioni di viaggi.

La Via Francigena è il primo prodotto turistico omogeneo deliberato dalla Regione Toscana: per contribuire a valorizzarlo il Centro Studi Turistici di Firenze ha elaborato, per conto del CAT Confesercenti Toscana, un’analisi che ne delinea le caratteristiche principali e il potenziale di sviluppo.

Lo studio è stato presentato durante “Arte, Cultura, Enogastronomia lungo la Via Francigena Toscana”, evento promosso da Confesercenti e Vetrina Toscana in occasione dell’anteprima della Borsa del Turismo delle 100 Città d’arte e dei piccoli borghi 2018, che si è tenuto all’Accademia Chigiana di Siena.

Secondo l’analisi di CST Firenze, la Via Francigena riunisce ben 38 comuni toscani molto diversi tra di loro per tipologia e attrattive: nel 2016 questi comuni hanno registrato 1,8 mln di arrivi e ben 5,6 mln di presenze. La media di permanenza è stata di 3,1 notti e gli stranieri rappresentano il 50,6% del mercato.

L’offerta ricettiva della tratta toscana della Via Francigena conta su oltre 2700 strutture, per oltre 81.000 posti letto: in prevalenza si tratta di strutture extralberghiere (agriturismi e affittacamere). Sono 118 le strutture di accoglienza per pellegrini mentre 25 le “strutture amiche” che si trovano cioè a meno di un km dal percorso e ospitano anche per una sola notte.

Il 54,1% delle strutture ricettive fanno riferimento alla Via Francigena sul proprio sito ma solo il 15,1% offre tariffe dedicate ai pellegrini.

Oltre 5000 le attività di ristorazione presenti lungo il tracciato: di queste oltre 2700 sono ristoranti presenti su Tripadvisor e 341 aderiscono al progetto Vetrina Toscana, promosso dalla Regione Toscana per favorire una ristorazione di qualità.

Per quanto riguarda la promozione da parte delle istituzioni interessate, dei 38 comuni, 28 partecipano al racconto del territori su “Toscana Ovunque Bella”, piattaforma online messa a disposizione dalla Regione Toscana per raccontare direttamente le attrattive del territorio, evidenziando bellezze storico artistiche e culturali, enogastronomia, tradizioni e paesaggio. Di questi, solo 13 fanno riferimento alla Via Francigena.

Sono numerosi gli attrattori sui quali un prodotto turistico omogeneo come Via Francigena può puntare: dal mare allanatura, dall’arte ai borghi, dallo sport all’enogastronomia.

Cultura
La tratta toscana della Via Francigena attraversa 3 siti Unesco (Siena, San Gimignano e Val d’Orcia) e annovera 162 musei e 40 siti tra ville e fortezze. La provincia con più musei è Siena (77) seguita da Lucca (44), Massa Carrara (21), Pisa (14) e Firenze (6).

Enogastronomia
Numerose le produzioni tipiche DOP e IGP presenti sul territorio: dalla Farina di castagne e dal miele della Lunigiana all’olio extravergine d’oliva di Lucca e Siena, dallo Zafferano di San Gimignano al fungo di Borgotaro fino al lardo di Colonnata.

Circa 185 i Pat, prodotti Agroalimentari tradizionali che riguardano carne, pasta, prodotti vegetali e formaggi mentre sono 4 le produzioni DOCG e 17 quelle DOC per i vini.

Infine sono circa 100 le ricette antiche che possono essere gustate lungo la tratta: dall’Acquacotta al Panforte, dalla Torta d’Erbi ai tordelli di Carrara.

Cammini
La Via Francigena interseca almeno altri tre cammini nazionali che consentono quindi di offrire alternative agli amanti di questa tipologia di vacanza: si tratta della Romea Strata, cammino che ripercorre l’antico sistema viario da Roma ai confini europei del nord-est, del Chemin d’Assise, che collega Assisi a Vezelay, e della Via degli Abati, che collega Pavia fino a Bobbio.

Borghi
Sono 11 i borghi presenti nella tratta toscana della Via Francigena individuati come località adatte al turismo lento e di qualità della vita nell’ambito dell’iniziativa Borghi-Viaggio Italiano promossa da MIBACT.

“Il prodotto turistico omogeneo della Via Francigena è incredibilmente ricco e vario e può quindi puntare su numerosi attrattori, oltre al pellegrinaggio: dal turismo culturale all’enogastronomia, dallo sport al turismo slow – ha concluso Alessandro Tortelli, direttore di CST Firenze, durante l’evento senese – E’ importante che la sua valorizzazione, affidata ai territori in stretta collaborazione con Toscana Promozione Turistica, ne tenga conto per strutturare al meglio l’offerta e promuoverla sui diversi mercati”.