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Via col vento…in Europa

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L’eolico in Europa è arrivato ad una capacità sufficiente a fornire 6,3% dell’energia elettrica del continente.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Cresce l’eolico europeo ad un ritmo del tutto paragonabile a quello dell’anno precedente.

L’Agenzia Europea per l’Energia Eolica (EWEA) ha pubblicato ieri l’ultimo report da cui si evidenzia che nel 2011 l’Europa ha istallato, 9.616 MW di capacità che rappresenta il 21,4% della nuova capacità energetica istallata: erano 9.648 MW nel 2010 con un incremento pari al 37,7% rispetto al 2010 e una crescita media annua, negli ultimi diciassette anni (1995-2011), pari a circa il 15,6%.

La potenza allacciata nel 2011 dovrebbe, in un anno normale, produrre 204 Twh di energia elettrica, una quantità superiore del 5,3% rispetto all’anno precedente e sufficiente a coprire il 6,3% dei consumi di energia elettrica del continente.

«Nonostante la crisi economica in Europa – ha commentato Justin Wilkes, Policy Director di EWEA – l’industria eolica sta ancora procedendo all’installazione di importanti livelli di nuova capacità». 

«Ma per raggiungere gli obiettivi europei a lungo termine – ha proseguito Wilkies- abbiamo bisogno di crescere molto e costantemente nei prossimi anni».

La raccomandazione è, dunque alla politica e ai governi che non cambino il passo delle politiche energetiche ma, anzi, rinnovino il coraggio avuto in passato quando adottarono gli obiettivi unilaterali al 2020.

«E’ importante – ha sottolineato il Direttore EWEA -inviare segnali positivi agli investitori da parte dei governi europei che mantengano politiche stabili per sostenere le energie rinnovabili e per l’Unione europea affinchè decida di impegnarsi a fissare un obiettivo vincolante di energia rinnovabile per il 2030».

Su questo punto si sono espressi anche gli eurodeputati della Commissione Ambiente, che hanno approvato con 32 voti a favore, 24 contrari e 5 astensioni, un documento in cui si chiede un taglio di almeno il 40% della CO2 per il 2030 e di almeno l’80% per il 2050. Due passaggi chiave della roadmap per un’economia a basso contenuto di carbonio proposta dalla Commissione europea e al vaglio di Europarlamento e Consiglio Ue.
«L’Europa – ha affermato il liberaldemocratico britannico Chris Davies, relatore del rapporto – ha bisogno di un forte aumento degli investimenti per rilanciare l’economia e creare posti di lavoro, ma gli investitori hanno bisogno di indicazioni politiche a lungo termine per prendere le loro decisioni».

Tornando al rapporto pubblicato dall’EWEA la crescita delle installazioni di impianti eolici si è registrata soprattutto sulla terraferma per quanto riguarda Germania e Svezia, e risultati interessanti tra i mercati emergenti sono stati registrati in Romania.

Al contrario si è rilevato un calo di istallazioni in mercati che ormai si credevano consolidati come Francia e Spagna.

Sull’eolico off-shore i migliori risultati sono quelli del Regno Unito. 

A livello generale la Germania rimane il paese europeo con la maggiore potenza installata; dopo la Germania seguono la Spagna, la Francia, l’Italia e il Regno Unito.

Facendo riferimento a tutte le energie rinnovabili, nel 2011 è stato installato un potenziale che ha raggiunto valori mai visti negli anni precedenti.

Le fonti rinnovabili, si legge nel rapporto, rappresentano tra le nuove installazioni il 71,3% della potenza (32.043 MW) contro il 37,7% nel 2010, mentre sia l’olio combustibile che l’energia nucleare hanno visto un calo nello scorso anno, con un maggior numero di MW smantellati rispetto a quelli installati.

Complessivamente quindi durante lo scorso anno la capacità totale della potenza installata da fonti rinnovabili nell’UE ha avuto un incremento che gli ha fatto raggiungere un ragguardevole 31,1% , con un aumento della quota di energia eolica del 10,5%.