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Varato il decreto per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas)

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Lo schema di decreto definisce il nuovo sistema di incentivi; adesso passa all’esame dell’Autorità dell’Energia e della Conferenza Stato-Regioni.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

In una nota stampa il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera annuncia che -di concerto col Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini e delle Politiche Agricole e Forestali, Mario Catania– sono stati varati i due schemi di decreti ministeriali in materia di energie rinnovabili.

«Con i due decreti firmati oggi –hanno dichiarato i Ministri– viene introdotto un sistema di incentivi moderno, europeo ed equo per le tasche dei cittadini e delle imprese. L’energia rinnovabile continua a essere un pilastro fondamentale della nostra strategia, ed è per questo essenziale supportarla in modo efficace, favorendo le fonti verdi che possono sviluppare una filiera industriale e produttiva nazionale. Abbiamo inoltre posto un freno importante alla crescita dei costi energetici per cittadini e imprese. La sostenibilità economica e quella ambientale –hanno concluso– sono i due cardini su cui il governo intende basare la nuova strategia energetica nazionale in corso di elaborazione».

I due provvedimenti, adesso all’esame dell’Autorità dell’Energia e della Conferenza Stato-Regioni, definiscono i nuovi incentivi per l’energia fotovoltaica (Quinto Conto Energia) e per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas).

Le principali finalità, si legge nella nota, sono quelle di “Raggiungere e superare gli obiettivi europei delle energie rinnovabili fissati per il 2020 attraverso una crescita virtuosa, basata su un sistema di incentivazione equilibrato e vantaggioso per il sistema Paese e tale da ridurre l’impatto sulle bollette di cittadini e imprese”.

Secondo quanto si legge nella nota ufficiale “il nuovo regime pone le basi per uno sviluppo ordinato e sostenibile delle energie rinnovabili, allineando gli incentivi ai livelli europei e adeguandoli agli andamenti dei costi di mercato (calati radicalmente nel corso degli ultimi anni). Vengono favorite le tecnologie con maggior ricaduta sulla filiera economico-produttiva nazionale e ad alto contenuto innovativo, introducendo inoltre meccanismi per evitare distorsioni a livello territoriale e conflitti con altre filiere produttive nazionali, in particolare con quella alimentare”.

Il sistema, come già previsto dalla precedente normativa, entrerà in vigore al superamento della soglia di 6 miliardi di incentivi per il fotovoltaico (previsto tra luglio e ottobre prossimi) e il 1 gennaio 2013 per le altre rinnovabili, quindi anche per il geotermico.

Viene inoltre introdotto un sistema di controllo e governo dei volumi installati e della relativa spesa complessiva, attraverso un meccanismo di aste competitive per i grandi impianti (superiori a 5 MW) e tramite registri di prenotazione per gli impianti di taglia medio-piccola (sono invece esclusi dai registri i micro impianti).

L’intento principale del Governo –si dice- è programmare una crescita dell’energia rinnovabile più equilibrata che, oltre a garantire il superamento degli obiettivi comunitari al 2020 (dal 26% a circa il 35% nel settore elettrico), consenta di stabilizzare l’incidenza degli incentivi sulla bolletta elettrica”.

Dalle prime notizie che riguardano nel dettaglio il provvedimento sulle rinnovabili extra-fotovoltaico, che entrerà in vigore dal primo gennaio 2013, si apprende che la spesa per gli incentivi crescerà dai 3,5 miliardi attuali fino a 5,5 miliardi l’anno per poi essere stabilizzata entro il 2020.

Per controllare la potenza annua installata, gli impianti oltre i 5 MW (soglia che sale a 20 per l’idroelettrico e il geotermico) accederanno agli incentivi tramite aste al ribasso nei limiti di quantitativi predeterminati di potenza annua.

Gli impianti di potenza compresa tra i 50 KW e i 5 MW avranno accesso alle tariffe previa iscrizione ad appositi registri del GSE.

Gli impianti sotto i 50 KW, invece, potranno accedere liberamente agli incentivi dopo l’entrata in esercizio.

Il quantitativo complessivo attribuibile a questa categoria di impianti sarà detratto dal contingente a registro nell’anno successivo. 

Positive le reazioni degli analisti finanziari di Equita, una banca d’investimento, che sostengono che "Il decreto con gli incentivi alle non solari è molto positivo perché conferma la remunerazione per gli impianti esistenti ai livelli attuali, mentre i tagli significativi si applicheranno solo ai nuovi asset dal 2013".

Sulla stessa onda anche i commenti degli analisti di Intermonte, che spiegano che "La notizia ha un impatto neutrale/positivo su Enel Green Power e le altre società del settore, perché il mercato stimava tagli anche maggiori", e quelli di Banca Akros che si aspettavano un intervento più drastico da parte del Governo. "Questo nuovo decreto sembra favorire i grandi operatori integrati -commentano- con un elevato livello di diversificazione in termini di fonti”.