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Vapore e legname dei boschi: ecco la super centrale «bio»

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VAPORE geotermico e biomasse. Una centrale elettrica unica al mondo è stata inaugurata in val di Cornia, vicino a Lago Boracifero. Si tratta dell’impianto «Cornia 2», il primo sito produttivo al mondo che integra geotermia e biomassa.

Fonte: La Nazione, Cronaca di Livorno – Pagina Val di Cornia

Autore: La Nazione, Cronaca di Livorno – Pagina Val di Cornia

AL TAGLIO del nastro sono intervenuti l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni, il sindaco di Castelnuovo Val di Cecina Alberto Ferrini, tutti i sindaci dei comuni dell’area geotermica tradizionale (Pomarance, Monteverdi, Monterotondo, Montieri, Radicondoli, Chiusdino), il consigliere regionale Andrea Pieroni, il direttore del Co.Svi.G. (Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche) Sergio Chiacchella, il responsabile geotermia Enel Green Power Massimo Montemaggi e il responsabile affari istituzionali Enel centro Italia Fabrizio Iaccarino.
L’impianto utilizza la biomassa per surriscaldare il vapore geotermico incrementando l’efficienza energetica e la produzione elettrica del ciclo geotermico.
ALL’IMPIANTO esistente è stata infatti affiancata una piccola centrale alimentata a biomasse vergini di «filiera corta», di origine forestale, prodotte in un raggio di 70 km calcolato in linea d’aria dalla collocazione dell’impianto, con un’attenzione particolare alla gestione e alla manutenzione della aree boschive: grazie alla biomassa, il vapore in ingresso alla centrale è surriscaldato per passare da una temperatura iniziale compresa tra i 150 e i 160° a una di 370 – 380°, cosicché aumenta la potenza netta per la produzione di elettricità sia per la maggiore entalpia del vapore, sia per il rendimento del ciclo legato alla minore umidità nella fase di produzione. L’investimento di Enel Green Power è stato di oltre 15 milioni di euro. La potenza di 5 Mw incrementa la producibilità di oltre 30 Gwh/anno e complessivamente l’operazione consente un risparmio ulteriore di CO2 che supera le 13.000 tonnellate annue.
IMPORTANTE anche la ricaduta occupazionale che, tra gestione diretta e indiretta per il reperimento della risorsa nel processo di filiera corta, conta circa 30 addetti. Altri benefici derivano dall’uso efficiente dei sottoprodotti agricoli e agroindustriali, dalla manutenzione del patrimonio forestale con conseguente prevenzione del rischio idrogeologico, dallo sviluppo sostenibile delle colture energetiche e dalla disponibilità di calore di tipo coogenerativo. «Si tratta di un’innovazione tecnologica di grande valore – ha detto Massimo Montemaggi, responsabile geotermia Enel Green Power – perché è a impatto ambientale vicino allo zero».