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Valdicecina: Gli ex Smith si rimettono in gioco

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Le tute blu lanciano una nuova cooperativa di multi-servizi

Fonte: La Nazione, Cronaca di Livorno – Pagina Val di Cecina

Autore: Ilenia Pistolesi

NON È FACILE, in un’epoca in cui il lavoro va spesso a farsi benedire, scegliere di mettersi in gioco. Scommettere coraggiosamente mentre tutti, intorno a te, cadono come foglie d’autunno. Ma ripartire da zero, non disperdere quel capitale di professionalità e competenze, insomma fare quel salto importante da licenziato a imprenditore, a Saline sta per diventare una realtà: un anno e mezzo fa suonava il «De Profundis» per 114 dipendenti della fabbrica degli scalpelli, spediti a casa da un uragano-tagli che soffiò con una furia devastante dalle stanze dei bottoni di Houston. Ma ora un raggio di sole, nel grigiore di una crisi occupazionale che fagocita speranze, si spalanca per chi si ritrovò messo alla porta dopo una lotta combattuta con ogni forza.
SÌ, APRITE bene le orecchie: gli ex dipendenti di Smith sono pronti a creare, in quel di Saline, una start up nuova di zecca, unendosi in una cooperativa che darà nuove speranze a chi perse il posto dopo la «dieta dimagrante» imposta dal colosso Schlumberger, ricostruendo quei pezzi di futuro strappati via. E lo faranno già da gennaio, quando un primo nucleo di ex tute blu di Smith darà il la, ufficialmente, ad una cooperativa di multi-servizi, grazie non solo alla tenacia di questi lavoratori, ma anche ai contatti avviati con un’azienda rosignanese. Perché il mantra «Siate imprenditori di voi stessi» ormai con la crisi diventa anche una chance per rimboccarsi le maniche. «Si tratterà di riconvertire le nostre competenze in un polo che si occuperà di meccanica leggera e pesante per l’indotto delle industrie del territorio – ci spiega l’ex lavoratore Smith Angelo Tani, fra gli ideatori del progetto – partiamo dal presupposto che gli ammortizzatori sociali, per noi che lavoravamo in fabbrica, sono agli sgoccioli. C’è gente ancora a casa, che deve mantenere i figli e pagarsi il mutuo. Vogliamo ricreare lavoro partendo dal punto esatto in cui lo avevamo perso, mettendo a frutto la nostra esperienza di saldatori, ma non lasciando per strada chi, in Smith, aveva un altro tipo di impiego. Penso alla sorveglianza o alle pulizie. Noi siamo pronti, e devo dire che le istituzioni locali, ma anche quelle a livelli più alti, ci stanno dando un bel supporto. Lavoreremo per conquistare quegli appalti delle più grandi aziende della zona, ma ci metteremo in gioco anche nelle nicchie di mercato più piccole. Continuando comunque ad accarezzare l’idea di costituire un grande polo tecnologico a Saline». E chissà, non è escluso che gli ex lavoratori dello stabilimento di via Traversa si possano ritrovare a tu per tu anche con chi «gli tolse il pane». «Lavorare per Smith? Perché no – ci dice Tani – resta una delle realtà più importanti della zona, e noi dialogheremo con tutte le aziende, nessuna esclusa».