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Unione dei Comuni: A rischio gli stipendi di quarantadue addetti alla forestazione

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L’allarme lanciato dal presidente dell’Unione, Carlo Giannoni, arriva dopo una lunga discussione tra i Comuni che compongono l’ente montano.

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

«Un grave problema sta affliggendo l’Unione Montana Alta Valdicecina per la mancanza delle risorse finanziarie necessarie al pagamento degli stipendi delle maestranze forestali, che sono 32 per la nostra Unione, comprese le 10 unità trasferite dalla Provincia di Pisa dal gennaio 2016». L’allarme lanciato dal presidente dell’Unione, Carlo Giannoni, arriva dopo una lunga discussione tra i Comuni che compongono l’ente montano. Dopo il trasferimento delle deleghe «è divenuto urgente il problema della certezza delle risorse per il pagamento delle spettanze», aggiunge Giannoni. In più, «sembra che nel bilancio regionale 2016-2018 non siano presenti le consuete risorse per il finanziamento degli interventi idraulico-forestali. Se fosse così, il quadro normativo vigente determina per le Unioni, l’impossibilità di coprire le spese e sarà necessaria la messa in libertà dei lavoratori». Un problema grave, enome secondo il presidente dell’Unione che aggiunge: «L’attribuzione da parte della Regione delle funzioni di forestazione non può avvenire senza il trasferimento delle risorse necessarie per tale funzione. La Regione non può pretendere che la gestione del demanio regionale, all’attività di antincendio boschivo, alla tutela dei boschi mediante le autorizzazioni del vincolo idrogeologico forestale avvenga senza una sua copertura di spesa». E’ quindi indispensabile che, almeno per il 2016, «le risorse siano al più presto stanziate e identificate nel bilancio regionale con criteri di certezza richiesti dalla normativa contabile». E poi il monito: «Se così non sarà l’Unione Montana Alta Val di Cecina non potrà più continuare a svolgere la funzione forestazione mettendo a rischio i 32 posti di lavoro degli operai forestali. Le Unioni continueranno comunque la loro mobilitazione verso la Regione Toscana e adiranno tutti gli strumenti necessari per richiamarla a farsi carico delle spese necessarie per garantire il presidio sul territorio che le maestranze forestali hanno sempre assicurato. Si auspica che non solo le Unioni, ma anche altri soggetti si vogliano far carico delle maestranze forestali e di tutti quei lavoratori che con il permanere di questa situazione si troverebbero disoccupati. Questo silenzio e questi comportamenti omissivi onestamente mi preoccupano».