Sarà un impianto innovativo tra i primi al mondo ad unire la forza del vapore (la geotermia) al calore prodotto dalle biomasse (con il legno). Enel Green Power inizierà i lavori nelle prossime settimane. Non si tratterà, in realtà, di una costruzione ex novo ma di interventi di adeguamento alla centrale “Cornia 2” nell’estremo lembo a sud del comune di Castelnuovo Valdicecina, a poche centinaia di metri dal confine con la provincia di Grosseto. Il nuovo impianto sarà capace di produrre 5 megawatt di energia che con l’implementazione del riscaldamento delle biomasse potranno arrivare a 6-7 megawatt. La fonte di energia per il riscaldamento sarà il legno (il cosiddetto “cippato”) che dovrebbe essere acquistato da Enel Green Power dai produttori limitrofi, in un’ottica di filiera corta. Secondo le stime serviranno circa 40mila tonnellate di cippato all’anno per permettere alla centrale a biomasse di riscaldare il vapore prodotto dalla geotermia. Il fabbisogno è stimato per almeno una ventina di anni. «Prima dell’avvio dei lavori – spiega il sindaco di Castelnuovo Alberto Ferrini – presenteremo in consiglio comunale il progetto di Enel Green Power. Parleremo dei consumi e delle emissioni. Si tratta di un passaggio istituzionale doveroso verso la cittadinanza». Viste le ricadute e l’importanza del progetto non ci dovrebbero essere problemi. L’adeguamento dell’impianto “Cornia 2” rappresenta per il territorio una finestra occupazionale da non lasciarsi sfuggire. Si calcola che tra le assunzioni dirette e l’indotto il progetto presentato dal colosso dell’energia possa garantire tra i 15 e i 20 posti di lavoro e, come detto, in un arco temporale che durerà almeno un ventennio. Per questo le amministrazioni geotermiche del territorio (Monteverdi Marittimo, Monterotondo Marittimo, Pomarance e Castelnuovo) si sono incontrate nei giorni scorsi e, di fatto, hanno aperto un tavolo per far in modo che i benefici occupazionali dei questa nuova iniziativa ricadano in toto sul comprensorio che ospita la centrale “Cornia 2”. La volontà dei sindaci è quella di riuscire a coinvolgere e stimolare i produttori di legname locali e chi si occupa di manutenzioni boschive in modo da creare una piattaforma, una sorta di progetto comune da poter spendere davanti ad Enel Green Power e che preveda, in sintesi, una fornitura esclusiva di materiali capaci di soddisfare il fabbisogno di cippato per la nuova centrale mista. «In questo momento – dice il sindaco di Pomarance Loris Martignoni – l’apertura di un nuovo impianto rappresenta per l’Alta val di Cecina una risorsa importante per le ricadute occupazionali che si porta dietro».