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Un nuovo pozzo per la centrale geotermoelettrica di Chiusdino

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Sono iniziati i test di caratterizzazione del pozzo geotermico Montieri 5, nell’ambito del progetto di sviluppo della centrale geotermoelettrica Chiusdino 1

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Si chiama Montieri 5 ma in realtà il vapore proveniente dal pozzo geotermico per cui sono iniziati gli studi di caratterizzazione potrebbe andare ad alimentare la centrale geotermoelettrica di Chiusdino.
L’area in cui sono stati condotti gli studi di caratterizzazione –denominata “I Poggetti”- è, pur essendo all’interno del territorio comunale di Montieri, in prossimità della rete di vapordotti che alimentano le centrali geotermoelettriche presenti nel territorio delle colline del Merse.
A darne la notizia Enel Green Power, dichiarando che la portata del vapore misurata in testa pozzo è, secondo i primi test, superiore a 100 t/h.
“Si tratta di un valore tra i più alti storicamente riscontrati nei campi geotermici toscani –si legge nella nota stampa- tanto che il pozzo, da solo, è in grado di fornire una potenza elettrica superiore a 10MW”.
Una potenza che potrà andare a potenziare gli attuali 20 MW installati nella centrale Chiusdino 1, inaugurata a luglio 2011 che ha una capacità di produzione annua di circa 150 MWh, corrispondenti ai consumi elettrici di oltre 55.000 famiglie.
«L’area di Montieri 5 è in una posizione molto favorevole, data l’attuale rete di vapordotti che unisce Chiusdino a Travale 3 e Travale 4 -ci ha spiegato il Sindaco di Montieri, Marcello Giuntini- questa rete di vapordotti è interconnessa, concepita in modo tale che il vapore possa andare laddove c’è n’è più bisogno».
L’entrata in esercizio della centrale Chiusdino 1 ha permesso di evitare l’immissione in atmosfera di 100.000 tonnellate di CO2 con un risparmio pari a 32.000 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) all’anno.
L’energia che sarà possibile produrre con il nuovo pozzo Montieri 5 –secondo le attuali stime- sarà pari a circa 70 GWh corrispondenti al consumo medio di 30.000 famiglie, e contribuirà –scrive Enel Green Power- ad evitare l’utilizzo di 20.000 tonnellate di olio combustibile all’anno e emissioni di circa 60.000 tonnellate di CO2 all’anno.
L’attività di perforazione è durata circa quattro mesi ed ha permesso di raggiungere la quota finale di 3447 m di profondità.
«L’area dove è ubicato il pozzo Montieri 5 -ha spiegato ancora Marcello Giuntini- è molto ampia ed è prevista la possibilità di fare tre pozzi, uno in verticale e gli altri in deviazione da questo. Dato che questa nuova esplorazione ha dato risultati così positivi mi auguro che presto si possa andare ad effettuare la perforazione di almeno uno degli altri due in progetto. Tra l’altro la possibilità di intercettare direttamente il vapore per la presenza della rete dei vapordotti esistenti, rende questa risorsa immediatamente sfruttabile, senza bisogno di dover realizzare nuove infrastrutture».