È un prototipo, ancora per pochissimo però, perché la fase sperimentale
è quasi conclusa. Secondo gli esperti, «Tornado», primo esempio di
«eolico senza pale», entro pochi mesi potrà essere installato,
funzionare perfettamente anche in zone dove il vento è debole (anche 2
metri al secondo) e diventare un’alternativa ai contestati
aerogeneratori, le grandi pale cattura energia dal vento che stanno
provocando reazioni contrapposte tra ambientalisti, paesaggisti e
imprenditori. Un comune toscano, Volterra, ha addirittura proibito la
loro installazione per non deturpare il paesaggio del borgo.
TRE METRI DI ALTEZZA – «Tornado Like», progettato da un
gruppo di ingegneri russi e ingegnerizzato dalla «Western co», società
di San Benedetto del Tronto specializzata nelle tecnologie rinnovabili,
è stato presentato a Firenze durante «Lavori verdi», summit
sull’energia alternativa voluto dal leader dei Verdi toscani Fabio
Roggiolani e al quale hanno partecipato esperti da tutta Europa. La
macchina, che ricorda un cono, ha il vantaggio di non avere le pale e
dunque di poter essere mimetizzata molto meglio nell’ambiente. Un
aerogeneratore raggiunge in media i venti, trenta metri, «Tornado» non
supera i due tre metri e in futuro sarà ancor più miniaturizzato.
«Funziona ovunque anche dove non c’è troppo vento – spiega Roggiolani –
perché è in grado di accelerare l’aria e di creare un effetto tornado
ottimo per muovere le turbine e produrre energia». La resa energetica è
superiore a quella di un normale aerogeneratore e il costo inferiore al
30%. Come funziona? «L’aria penetra dalla base del cono – risponde
Giovanni Cimini, presidente della Western co – e dentro la macchina il
flusso viene trasformato in un vortice fino a quando, potentissimo,
raggiunge la sommità del dispositivo dove si trovano le turbine per
generare l’energia elettrica».
PRIME MACCHINE DAL 2010 – I test saranno effettuati da un
consorzio di aziende hi-tech toscane e marchigiane in collaborazione
con l’Università delle Marche e il Cnr di Firenze. Un primo impianto
sarà installato nel Parco dei Monti Sibillini. Poi si passerà alla
produzione. «Contiamo di costruire le prime macchine dopo il primo
semestre 2010», annuncia Cimini. Ma le meraviglie tecnologiche verdi
non finiscono qui. Sempre al summit di Firenze sono stati presentati
sistemi per catturare energia dall’ambiente senza inquinare. Come la
piattaforma meccanica e chimica, messa a punto dall’ingegner Alessio
Cianchi (Officine Berti), capace di sfruttare la cavitazione e la
luminescenza dell’acquae trasformarla in energia. E ancora le «nuove
molecole fotovoltaiche» presentate dal Laboratorio europeo di
spettrofotometria non lineare dell’Università di Firenze in grado, in
un futuro molto prossimo, di centuplicare la potenza di un pannello
fotovoltaico. Quasi fantascientifica la ricerca del dipartimento di
Scienze della Terra dell’Università di Pisa. I professori Paolo
Fulignati e Alessandro Sbrana hanno presentato alcuni impianti «a ciclo
binario» capaci di trasformare il calore del sottosuolo in energia
elettrica senza estrarre alcun fluido dalla falda.