I riti pasqauli di Radicofani continuano a ricevere riconoscimenti fatti di pie pratiche, liturgie, processioni che ci riportano in un mondo nel quale la fede permeava tutti gli ambiti della vita dei singoli e delle famiglie.
Tradizioni che hanno varcato i secoli, ancora vive e sentite in questo borgo che domina le vallate dell’Orcia e del Paglia. Il profumo di questi riti è quello del bosso, un arbusto che viene usato per realizzare – da parte dei confratelli di Sant’Agata – una quinta che rappresenta il Calvario.
Il bosso viene raccolto, preparato intrecciato e montato su impalcature che coprono tutta la parte centrale, del presbiterio, della chiesa di Sant’Agata. In questa chiesa come nella parrocchiale di San Pietro Apostolo e nella chiesa di Santa Maria Assunta della Misericordia si svolgono i vari riti.
Già nella mattina del Giovedì Santo i vari confratelli preparano tutto il necessario per la messa in “Coena Domini”: i lumi, i pani, i biscotti della vigilia (senza uovo), gli arredi, i candelabri. Per la lavanda dei piedi, il giorno di San Giuseppe, vengono estratti confratelli della…(continua)