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Turismo, Radicofani: Il Bosco Isabella

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Il Bosco Isabella è un parco di 2,5 ettari situato nel comune di Radicofani: si tratta di un giardino concepito nell’età del romanticismo, movimento culturale che si sviluppa in Europa nel XIX secolo e che mette al centro i valori umani, il sentimento e l’amore per la natura.

Fonte: La Nazione, Cronaca di Siena – Pagina Campionato Giornalismo

Autore: La Nazione, Cronaca di Siena – Pagina Campionato Giornalismo

Il giardino viene costruito dalla fine dell’Ottocento alla seconda guerra mondiale su progetto di Odoardo Luchini, che lo dedica alla moglie Isabella e alla figlia Matilde. Il principio guida del parco è quello dell’armonia tra uomo e ambiente: si è voluto creare qualcosa di bello rispettando e valorizzando la natura e la storia del territorio. In questo terreno, infatti, sono stati rinvenuti resti di una costruzione etrusca e di un fortino senese: questi reperti sono stati messi in evidenza all’interno del giardino per mostrare la successione delle diverse epoche storiche. Nel bosco sono presenti sia elementi artificiali che naturali: gli uni e gli altri hanno un forte valore simbolico, perché la famiglia Luchini aderiva ad una loggia massonica e voleva ricreare un percorso iniziatico a cielo aperto.

I più importanti elementi artificiali sono: una piramide in pietra a base triangolare, una giara interrata, una grotta e due grandi massi collocati all’inizio del sentiero che porta alla piramide. Si tratta di costruzioni dai significati complessi: i massi, ad esempio, non sono semplici pietre, ma rappresentano le due colonne del tempio di Salomone, uno dei simboli della massoneria. Tra gli elementi naturali si trovano molti alberi ed essenze: le sequoie del nord America, i tassi, i cedri del Libano, i cipressi, i tigli, gli olmi. Odoardo Luchini, infatti, era un grande appassionato di scienze botaniche e per questo giardino fece arrivare a Radicofani piante provenienti da ogni parte del mondo. Le tipologie di piante e la loro disposizione, così come gli elementi artificiali, nascondono molteplici significati. Il giardino è il polmone verde del nostro paese e quindi un simbolo di “cultura sostenibile”: ossia di un modo di creare che non danneggia né manipola l’ambiente, ma anzi si integra con esso e lo valorizza. Il Bosco Isabella è anche uno spazio in cui l’uomo può trascorrere del tempo, fare passeggiate, leggere un libro, respirare aria pulita: insomma è un luogo che può essere vissuto, con la consapevolezza però del suo valore. Per concludere possiamo dire che il nostro giardino ci dà un grande insegnamento: le scienze naturali, l’arte e la storia, che a volte sembrano non avere legami, in realtà sono collegate tra loro a formare opere uniche, che è bello conoscere e rispettare.

ABBIAMO intervistato l’assessore alla cultura del Comune di Radicofani, Fausto Cecconi, per avere informazioni più precise.
Chi è il proprietario del giardino?
«In un primo momento il proprietario è Odoardo Luchini, in seguito sua figlia Matilde. La famiglia Luchini ha rivestito un ruolo importante per la nostra comunità: la sua cultura e la sua ricchezza hanno portato a Radicofani alcuni importanti intellettuali dell’epoca, contribuendo così a valorizzare il nostro paese. Ad oggi rimangono due eredi della famiglia e il bosco è diventato proprietà del Comune nel 1983».
Sono state emanate delle leggi a tutela del parco?
«Il Bosco Isabella è stato dichiarato di interesse pubblico nel 1922; è classificato tra le bellezze naturali dal 1939. Oggi è il parco pubblico del paese».
Perché, secondo lei, Bosco Isabella è importante per Radicofani e per i suoi cittadini?
«Il bosco è considerato, dai cittadini di Radicofani, come una sorta di polmone verde: ciò significa che fornisce ossigeno al paese. È un parco da vivere, con molti significati, ma va vissuto con la consapevolezza del suo valore culturale, dato che questo aspetto spesso viene sottovalutato. Bisogna costruire nei cittadini consapevolezza e coscienza civica, perché siano in grado di capire e quindi di rispettare la natura e l’arte dell’ambiente in cui vivono e promuovere la cultura della nostra comunità attraverso eventi mirati».
 

I simboli del parco: ecco la mappa
GLI IDEATORI di Bosco Isabella, i Luchini, hanno concepito il giardino come un percorso dettagliato, dove ogni singolo elemento ha una sua simbologia. Nell’armonia generale tra arte e natura, tutti gli elementi concreti, naturali o artificiali che siano, sono simbolo di qualcosa di astratto: perciò è interessante andare alla ricerca di questi significati.
Tra i simboli artificiali troviamo: la caverna, che rappresenta l’uomo primitivo senza ideali e senza influenze della civiltà; la giara di coccio, che simboleggia la pozza del tempio di Salomone dove gli Ebrei si lavavano per purificarsi; due grandi massi, che indicano l’energia della natura, ma simboleggiano anche l’altare del tempio, dove si praticavano i riti; infine la piramide in pietra a base triangolare che rappresenta la trinità, perché punta verso l’alto.
MENTRE alcune delle simbologie naturali sono: la siepe rotonda, poco dietro i sassi, che rappresenta l’occhio di Dio, l’entità suprema a guardia del bosco; gli alberi raggruppati a tre a tre, simbolo dello smarrimento umano; il cedro del Libano, che rappresenta l’innalzamento dell’uomo verso Dio per l’altezza del suo fusto; il pino Europeo che è simbolo dell’immortalità e dell’eternità; il cipresso che rimanda alla vita eterna dopo la morte; infine il tiglio, che in antichità rappresentava l’amicizia e la fedeltà tra le persone.
Con questo giardino i Luchini volevano ricreare, attraverso i simboli un percorso misterioso dove ogni elemento, seppur integrato con gli altri, ha di per sé un significato preciso e allo stesso tempo complesso.