Trasmettere e riaffermare, in termini contemporanei, il senso di comunità, identità locale ed autenticità che la Toscana possiede. Non limitarsi alla commercializzazione di un prodotto, semmai cercare una sintesi dei due elementi per mantenere e accrescere la propria capacità attrattiva. Un messaggio chiaro, quello lanciato e ribadito dell’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo, all’inaugurazione del WTE, il Salone Mondiale del Turismo di città e siti Patrimonio UNESCO. L’evento, ospitato presso il Complesso Museale S. Maria della Scala, è organizzato con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, del MIBACT, dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, della Regione Toscana, del Comune di Siena e con il supporto di Enit e di Toscana Promozione Turistica.
"Per la Toscana – ha detto Ciuoffo – il WTE è un riconoscimento al valore complessivo espresso dall’azione degli amministratori e dalla qualità dei nostri territori. Un’occasione, oltre che per comunicare le ricchezze paesaggistiche e culturali, e quindi per incidere sull’economia dei territori, anche di riflessione. Tanti rappresentanti di istituzioni e vari momenti di approfondimento sul ruolo del patrimonio UNESCO nel mondo, sulle opportunità e sui percorsi che permettono di accedere a questo riconoscimento, teso non solo alla commercializzazione di un prodotto ma anche alla tutela di un carattere e di un valore identitario. Su questi elementi – ha aggiunto l’assessore – spetta a noi trovare un momento di sintesi, di equilibrio. E siamo convinti che l’azione fin qui condotta dalla Regione ci sia riuscita. Ma occorre farlo quotidianamente perché la pressione a cui siamo sottoposti muta e si evolve di continuo. La Toscana è un campo di esplorazione di quello che potrebbe avvenire da altre parti e che qui sta già accadendo".
"La Toscana – ha proseguito Ciuoffo – deve essere in grado di mantenere i propri caratteri distintivi, la propria identità, la propria comunità. Il senso vero di quella diversità ed autenticità che la rendono attrattiva. Rispetto a questa prospettiva dobbiamo capire quale partita vogliamo giocare. Limitarci al restauro, alla tutela e alla conservazione o trasmettere davvero valori e contenuti di questa cultura a chi ha la sete ed il desiderio di vederla, visitarla, attraversarla? Siamo capaci di trasmettere il senso di tutto quello che ci circonda o ci limitiamo a mostrare le foto stereotipate di un paesaggio consolidato e statico? Trasmettere questi valori per non comprometterne l’attrattivita’. Un processo da compiere in termini di contemporaneità: la Toscana non è soltanto un museo a cielo aperto ma una comunità viva, che ha nei propri geni quegli elementi di arricchimento che ci consentono, meglio di altri, di esprimere e costruire elementi di ricchezza culturale. Fondiamolo con una buona amministrazione ed una buona economia e restituiremo alle nostre comunità opportunità per il futuro".
"La gestione delle policy per una valorizzazione e una promozione efficace dei siti Unesco in chiave turistica – ha commentato Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozine Turistica -, deve essere opportunamente condivisa tra Regioni e Italia. Per questo siamo convinti dell’utilità di una declinazione del Piano Strategico del Turismo per i siti Unesco. La promozione del futuro, però, non può essere costruita in modo impulsivo e sulla base di ciò che accade di anno in anno. Le policy più innovative ed efficaci non sono più quelle che puntano unicamente a portare i turisti in una certa destinazione. Oggi servono strategie che permettano di prevedere e gestire in modo lucido i flussi turistici in un determinato territorio, così da poterli governare, garantendo un’esperienza turistica piacevole, uno sviluppo economico diffuso e duraturo e, soprattutto, tutelando l’identità dei nostri territori e, di conseguenza, la loro qualità della vita".