Dopo il successo della prima edizione tutta toscana del 2016, la festa diventa infatti nazionale con il coinvolgimento di 12 regioni e decine di cantine, enoteche e aziende gestite o condotte da donne.
Presentata ieri dall’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi e da Antonella D’Isanto, delegata di Donne del Vino, la festa animerà in Toscana le province di Firenze, Siena, Livorno, Grosseto, Lucca e Pisa con un programma di appuntamenti legati al mondo del vino volti, da un lato, a rendere omaggio all’apporto dell’imprenditoria femminile all’indotto vinicolo – settore ancora prevalentemente pensato appannaggio dei soli uomini ma che soltanto in Toscana vede un terzo della produzione del 2016 in mano a donne – e, dall’altro, a dare ironicamente una spallata a un luogo comune non meno radicato, per cui «le donne, con i motori, non ci sanno fare».
Tra motori comunemente intesi come quelli del Museo Piaggio di Pontedera e «motori nature» come il cavallo da tiro che una delle socie introdurrà, la smentita del cliché è dietro l’angolo. Il programma è disponibile al sito:
www.festadonnedelvino.it
«In voi donne – ha detto l’assessore Remaschi – trovo quella forza naturale che sapete mettere in tutto ciò che fate e di cui c’è molto bisogno, così come la capacità di affrontare sfide importanti, con quell’ottimismo tenace tipico del tratto femminile. Qualità, determinazione, passione, sono aspetti fondamentali quando si parla di vino e quando si parla di donne che producono vino».