In Amiata, dove l’Apt è sparita (un vuoto notevolissimo, un buco nero per una zona che si definisce vocata al turismo in tutte le stagioni dell’anno), e dove, a parte qualche Pro loco locale, non esistono veri uffici di informazione turistica, arriva la piattaforma. Anzi è l’Amiata che fa il suo ingresso in piattaforma. Un modo per correre ai ripari e cogliere un’occasione “europea” e “toscana”: si comincia insediando nei paesi e nelle località che fanno parte del progetto il cosiddetto osservatorio di destinazione turistica. Martedì, alle 10, nella sala della giunta del palazzo municipale, insediamento ufficiale dell’osservatorio di Castel del Piano e anche di quello di zona, che comprende Santa Fiora (che è partita per prima già da mesi e ne ha già uno suo), Arcidosso, Seggiano e Cinigiano. Ogni osservatorio si costituirà in modo singolo, ma sarà comune l’osservazione e il laboratorio delle località turistiche nella piattaforma. Ma di cosa si tratta? L’iniziativa che si propone la valorizzazione e l’offerta di territori con date peculiarità appetibili da un turismo italiano e straniero, parte dalla comunità europea e di questo progetto la Toscana, a rappresentare l’Italia, è capofila con un altro paio di nazioni. La Regione Toscana sta portando avanti la sua sperimentazione in 64 comuni attraverso tre step. Il primo che si è già concluso è stata una fase preparatoria di studio e analisi dei territori, con le loro criticità e le loro eccellenze e peculiarità: qualità ambiente, acqua, ricettività, cultura, arte e via dicendo. La seconda fase è quella che sta iniziando adesso e che sarà presentata martedì, e coinvolge molti soggetti: associazioni di categoria, associazioni culturali e sportive e anche di rappresentanza e di immagine. Saranno proprio loro a essere invitate a immettere nella piattaforma comune le peculiarità del territorio dal loro angolo visuale. La piattaforma per l’Amiata diventa di zona a comprendere i due versanti, grossetano e senese. «Perché l’Amiata è un tutto unico è una montagna sola», commenta Marco Petri che come dipendente del Comune di Castel del Piano sta occupandosi di questo argomento. «Infatti, entrando nella piattaforma il turista può vedere nel complesso e nel dettaglio cosa offre la montagna amiatina e tutti i paesi che sorgono all’intorno. E naturalmente col coinvolgimento di tanti soggetti, si potrà vedere l’offerta a vasto raggio: per noi, ad esempio, le opportunità culturali, quelle legate a tanti sport (bicicletta e moto, cavallo, nuoto, sci, e così via), le qualità in fatto di gastronomia, gli alberghi, i ristoranti, i negozi, l’artigianato. Ci si propone di fotografare la zona, in una versione che pur partendo dalle iniziative comunali diventa sovracomunale». Infatti nella terza fase, l’obiettivo è quello di offrire all’operatore e al turista la possibilità di fare direttamente offerte e prenotazioni nella piattaforma. «Pensiamo a pacchetti particolari, e soprattutto vogliamo farci conoscere nei circuiti turistici che contano. Una modalità, questa – conclude Petri – che alla fine scavalcherà le agenzie di viaggio, le quali si dovranno riconvertire in incoming per non essere soffocate dagli strumenti telematici che adesso ormai sono all’ordine del giorno e a cui non ci possiamo più sottrarre».