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Tra la California e il Nevada è stata realizzata la più grande centrale solare a concentrazione del pianeta

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L’impianto di Ivanpah è stato inaugurato il 13 febbraio, nella regione desertica di Mojave, quella che i nativi americani chiamavano Hayikwiir Mat’aar

Fonte: Rinnovabili e Territorio

Autore: Redazione

L’area desertica di Mojave si estende per 38.000 chilometri quadrati fra la California e il Nevada e al confine tra i due stati è stata realizzata la  più grande centrale termica a concentrazione solare del mondo: la Ivanpah Solar Electric Generating System è stata inaugurata  ufficialmente il 13 febbraio.
Il sistema è costituito da 350mila specchi alti due metri e larghi tre, ognuno dei quali motorizzato per cambiare il proprio orientamento e seguire quindi l’irradiazione solare.
Gli specchi riflettono i raggi solari verso tre torri,  ognuna delle quali alta 140 metri, al cui interno è collocata una caldaia contenente un fluido termovettore che, viene così surriscaldato e trasformato in vapore; il vapore  a sua volta fa muovere le turbine per la produzione dell’energia elettrica.
L’intero impianto che occupa un’area di circa 14 chilometri quadrati, ha una potenza  complessiva di 392 megawatt, sufficiente in linea teorica a soddisfare il fabbisogno elettrico di 140mila unità abitative.
Durante i trent’anni di vita previsti per il ciclo dell’impianto si stima che contribuirà ad evitare l’emissione di circa 13,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
L’apertura di Ivanpah è «l’alba di una nuova era nella produzione di energia negli Stati Uniti», ha detto Rhone Resch, presidente del gruppo commerciale Solar Energy Industries Association.
Il progetto è stato sviluppato da una partnership tra una  società energetica, la BrightSource, e una di costruzioni, la Bechtel, con un costo complessivo di circa 2,2 miliardi di dollari; per la sua realizzazione ci sono voluti tre anni, dal 2010 al 2013.
Tra gli investitori per la sua realizzazione c’è anche Google, che ha messo una quota di quasi 170 milioni di dollari, mentre parte della spesa è stata finanziata con un prestito del ministero dell’Energia degli Stati Uniti di circa 1,6 miliardi di dollari.
«Il progetto è un esempio lampante di come l’America stia diventando leader mondiale nell’energia solare» ha commentato il segretario all’Energia, Ernest Moniz, con un comunicato diffuso dopo la cerimonia di apertura.
«Questo progetto – ha continuato – dimostra che costruire un’economia a energia pulita crea posti di lavoro, taglia le emissioni di gas serra e promuove l’innovazione».
Nel 2012, il governo federale ha individuato "17 zone a energia solare" con l’obiettivo di dirigere lo sviluppo di questa tipologia di impianti verso aree dove è possibile minimizzare gli impatti ambientali. Queste zone coprono un’area di circa 1165 chilometri quadrati in sei Stati: California, Nevada, Arizona, Utah, Colorado e New Mexico.
Al momento, secondo il dipartimento dell’Energia americano, l’industria solare dà lavoro a più di 140.000 persone, occupati in circa 6.100 aziende, con un aumento dei posti di lavoro di quasi il 20% dall’autunno del 2012.