Più 129%. E’ la crescita dell’agriturismo italiano dal 1998 a oggi. Dalle 9.718 strutture di allora infatti si è oggi arrivati a 22.238 agriturismi autorizzati. Una crescita costante se si pensa che dal 2003 è stata del 70,8% e solo dall’ultimo anno a oggi del 2,3%. «Una crescita che possiamo motivare con diversi fattori – afferma Valentina Canali, direttore generale vicario di Agro Camera (già Azienda Romana Mercati), storico partner-scientifico di AgrieTour – a partire dalla tendenza spiccata delle nostre imprese agricole di puntare sulla multifunzionalità attraverso forme di diversificazione e innovazione». La crescita è più consistente nel Centro (+5,1%), rispetto al Nord (+1,7%), mentre nel Mezzogiorno (Sud e Isole) si registra un calo (-1,1%). La risposta del mercato è altresì positiva: nel 2015 infatti, secondo l’indagine ISTAT sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi, le presenze (numero di notti) degli ospiti negli agriturismi ammontano a 11,3 milioni (+4,9% rispetto al 2014). Tra le curiosità che più di un’azienda agrituristica su tre (36,1%), è a conduzione femminile. La maggiore concentrazione di aziende gestite da donne si rileva in Toscana (1.791aziende, che rappresentano il 40,8% delle aziende della regione e l’8,0% di quelle nazionali).
La cucina tradizionale
Un agriturismo su due (il 50,4%) offre il servizio di ristorazione, un dato che oltretutto è in crescita di anno in anno. La cucina insomma è uno degli elementi che per l’agriturista rappresentano un motivo di attrazione tanto che ad oggi risultano oltre 430 mila posti a sedere, + 137% rispetto al 1998. Di queste aziende il 13.4% fa solo ristorazione, ma il 72,8% abbina il servizio a quello dell’ospitalità. Ci sono anche agriturismi che fanno degustazione (il 27,8%). Non a caso ad Arezzo si svolge l’unico Campionato di cucina contadina, che anche quest’anno vedrà recuperare ricette della tradizione regionale cucinate dagli agriturismi in concorso.
Il punto del settore sarà fatto ad Arezzo Fiere e Congressi dall’11 al 13 novembre in occasione della quindicesima edizione di AgrieTour, il salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale, l’unico grande appuntamento in Italia dedicato al mondo della vacanza rurale che torna in scena con tanti appuntamenti in programma. Agriturismo è una parola del Made in Italy che nel mondo vale come “spaghetti” perché è un marchio nato, cresciuto e normato solo e soltanto in Italia – spiega Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere – un modello di turismo che è stato studiato nel mondo da altri paesi e che solo in Italia ha una normativa che ne regola le attività e che proprio qui ad AgrieTour in quindici anni ha visto discutere della sua evoluzione».
AgrieTour sarà come al solito suddiviso in aree tematiche a partire da AgrieTour Bimbi, lo spazio promosso da Agrigiochiamo e dedicato al fenomeno delle Fattorie Didattiche che anche quest’anno promuoverà momenti di incontro oltre che laboratori didattici per i più piccoli e l’incontro tra domanda e offerta. L’apicoltura tornerà ad essere protagonista con ApieTour, lo spazio dedicato al settore con forniture e incontri sulla legislazione del comparto. Grande visibilità anche per il cicloturismo, fenomeno in larghissima espansione, che con la quarta edizione di Cicl@Tour metterà in mostra le offerte dei vari territori in riferimento all’agriturismo. Per il terzo anno si conferma la presenza di AgriSocial, l’area dedicata al settore dell’agricoltura che vuole puntare a far confrontare le principali realtà italiane di questo segmento in continua evoluzione che oggi vanta una legge quadro nazionale discussa proprio nei padiglioni di AgrieTour. Per la quindicesima edizione inoltre sono in divenire numerose importanti novità che renderanno questo appuntamento ancora più importante per il settore.
Il calore prodotto dalla geotermia per riscaldare gli ambienti della struttura, l’energia ricavata dai pannelli fotovoltaici per rendere completamente autosufficiente l’intera struttura. E’ il bio-turismo. Un esempio più unico che raro in Toscana e nel resto d’Italia, quello del relais «I Piastroni» a Monteverdi Marittimo, piccolo Comune in provincia di Pisa, tra il Livornese e il Grossetano. E’ l’ennesima avventura nel settore alberghiero dell’imprenditore Silvio Di Nardo: molisano di nascita, empolese di adozione, dopo anni di attività nell’edilizia e nel commercio di arredi si è impegnato nel comparto turistico dagli anni ’90 acquistando prima l’hotel Altalavista e il ristorante Miramare a Marina di Castagneto Carducci, poi l’hotel Di Nardo nel Molise, il Casale Etrusco a Bolgheri e l’hotel Villa Tirreno a Marina di Castagneto. Dieci anni fa l’arrivo a Monteverdi, attirato dalle possibilità offerte dalla geotermia. «Avevo saputo – racconta l’imprenditore Silvio Di Nardo – che c’era un terreno in vendita, con destinazione d’uso ricettiva, in una zona dove presto sarebbe arrivata la geotermia, cioè lo sfruttamento del calore del sottosuolo. Allora non c’era niente: ho costruito un relais con 120 posti letto tra un hotel 4 stelle con 15 camere, 10 monolocali, 8 trilocali e 8 bilocali, più una piccola Spa, la piscina e il ristorante. Il nome viene dai piastroni che c’erano nel terreno, che ho utilizzato per costruire la struttura. L’ho inaugurata nel 2007». Il nuovo progetto, invece, è partito nel 2012. «Al Comune di Monteverdi – racconta ancora l’imprenditore Silvio Di Nardo – mi hanno confermato che la geotermia stava arrivando in tutte le abitazioni e che la conduttura avrebbe attraversato proprio il confine della mia proprietà. Così mi sono allacciato e in più ho scavato un pozzo, dove ho trovato l’acqua calda. Così in un anno e mezzo, investendo altri 4 milioni, ho costruito anche I Piastroni Wellness & Spa con altre 30 suite. L’acqua calda viene impiegata per la piscina, mentre con la geotermia riscaldiamo gli ambienti tramite il pavimento. E’ la prima Spa in assoluto che si serve della geotermia, una struttura unica in Italia. Ma non c’è solo questo: abbiamo installato anche una serie di pannelli solari fotovoltaici da 100 Kw/h: siamo completamente autosufficienti, non abbiamo bisogno di elettricità». Oltre al risparmio, l’obiettivo è destagionalizzare. La clientela de I Piastroni (struttura con 22 dipendenti tra fissi e stagionali) è in gran parte internazionale: svizzeri, austriaci, danesi, svedesi, tedeschi, francesi. E quest’anno, da aprile a ottobre, le presenze sono state 8mila, il 50% in più rispetto all’anno passato. «E adesso, con la nuova Wellness & Spa – conferma Di Nardo – possiamo restare aperti tutto l’anno. L’ho fatto per questo». Un vantaggio anche per l’economia locale. «Per noi – dice il sindaco di Monteverdi Marittimo, Carlo Giannoni – la geotermia è un modo per valorizzare il territorio e I Piastroni è un fiore all’occhiello, un esempio per tutti. Il vapore arriva da Monteverdi 5, la centrale madre a Canneto, e da lì parte una tubazione che alimenta un’altra centrale a servizio di tutto il paese: siamo 250 famiglie e il 98% di queste utilizza la geotermia, spendendo un terzo rispetto alle bollette. I costi, infatti, sono relativamente modesti perché utilizziamo perlopiù vapore già sfruttato. E Monteverdi è stato il primo Comune geotermico in Toscana a tenere in funzione il teleriscaldamento per 365 giorni all’anno. Siamo partiti con un investimento iniziale di 5 milioni per scavi e tubazioni, e ce l’abbiamo fatta con le nostre risorse. La gestione? Prima era interna, con Monteverdi energia; attualmente stiamo confluendo in Ges, che già gestisce la geotermia nel Comune di Pomarance. E in previsione c’è l’adesione di altri Comuni».