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Toscana, geotermia: il basilico diventa ufficialmente rinnovabile al 100%

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La geotermia toscana Enel Green Power è energia rinnovabile, ma è anche storia, cultura, turismo, enogastronomia e agricoltura sostenibile.

Fonte: Enel GreenPower

Autore: Riccardo Clementi

Una realtà, quest’ultima, che adesso è ufficialmente nero su bianco, o meglio verde su bianco: il basilico prodotto dalla Parvus Flos, utilizzando il vapore geotermico per riscaldare le serre, può fregiarsi infatti di una nuova confezione che riporta la dicitura “Basilico in vaso prodotto in Italia con l’utilizzo della geotermia di Enel Green Power”.

E così dalle terre geotermiche in molti supermercati e nella grande distribuzione della Toscana non arriva soltanto un basilico dal sapore ottimo, in virtù del fatto che il vapore geotermico consente di riscaldare le serre per tutto l’anno alle stesse temperature con benefici per le piantine, ma anche rinnovabile al 100%.
Parvus Flos, che significa “piccolo fiore”, è una cooperativa sociale fondata da un gruppo di giovani che ha deciso di coniugare produzione agricola e utilità sociale con l’inserimento nel mondo del lavoro di categorie protette. Un’attività che ha trovato nella geotermia di Enel Green Power il volano per affermarsi ed essere competitiva: attualmente la Parvus Flos gestisce 40.000 mq di serre a Radicondoli (Si), a Lago Boraficero nel Comune di Monterotondo Marittimo (Gr) e a Castelnuovo Val di Cecina (Pi), per una produzione annua di oltre 50.000 pezzi di basilico in vaso, 60 tonnellate di basico da taglio, 50.000 stelle di natale, 220.000 gerani e 12.000 crisantemi.
“Grazie al vapore geotermico – dice il Direttore della Parvus Flos, Massimo Rossetti – riscaldiamo le serre in modo pulito, riducendo sensibilmente i costi di gestione e ottenendo un prodotto di altissima qualità. Grazie alla collaborazione con Enel Green Power, riusciamo a fare un’attività di agricoltura efficiente, sostenibile e con un elevato valore sociale”.
“La geotermia – afferma il Responsabile Esercizio impianti, Roberto Parri – è una risorsa a 360° perché produce energia pari al 26% del fabbisogno energetico della Toscana, ma può essere ormai considerata a tutti gli effetti un valore aggiunto nei settori del turismo e dell’agricoltura. Grazie al vapore geotermico, che mettiamo a disposizione delle attività industriali locali, queste terre ospitano caseifici, serre e salumifici che altrimenti dovrebbero far fronte a costi di produzione molto più elevati. Allo stesso modo, i teleriscaldamenti geotermici consentono a cittadini e aziende di avere calori a prezzi molto inferiori e in modo assolutamente sostenibile rispetto alle fonti di riscaldamento tradizionale”.
In merito ai cosiddetti “altri usi geotermici” del calore, in Toscana ci sono già 5 Comuni teleriscaldati grazie al calore geotermico (Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Santa Fiora e Monteverdi Marittimo e altri impianti sono in costruzione come quello di Montieri) e circa 250 mila i metri quadrati di serre, caseifici e salumifici che utilizzano il calore geotermico per lo svolgimento dell’attività industriale. Anche il turismo geotermico fa registrare oltre 50.000 visite l’anno con il Museo della Geotermia, le terme etrusco romane di Larderello, le manifestazioni naturali e il Parco geotermico delle Biancane a Monterotondo Marittimo.